BRUNETTA HA BLEFFATO: I SUOI DATI SULL’ASSENTEISMO NON ERANO ATTENDIBILI
UNO STUDIO BASATO SUI DATI DEL MINISTERO RIVELA CHE ERA STATA CONSIDERATA SOLO UNA PARTE DELLE AMMINISTRAZIONI…MAI CONSIDERATE SCUOLE E FORZE DELL’ORDINE…ORA DA UN —44,6% DI FANNULLONI SIAMO GIA’ A UN —17% DI MEDIA, MA A NAPOLI +30%, A PARMA + 32%, AD ARCORE +27%, A PISA +17%
Gli effetti prodigiosi della cura Brunetta nella Pubblica Amministrazione sono stati sicuramente percepiti come il fiore all’occhiello delle iniziative intraprese dal Governo per “moralizzare” il Paese.
C’e’ stato un momento in cui le “battute di caccia” ai fannulloni mettevano ogni giorno nel carniere un successo dietro l’altro, con percentuali di riduzione degli assenteisti nella Amministrazione statale che a settembre 2008 aveva toccato addirittura il 44,6% in meno.
Tutti al lavoro con Brunetta, insomma, pareva la verità che si spandeva da nord a sud. peccato che le cose non fossero così, anzi non sono mai state così.
Innanzi tutto perchè i dati che ha fornito Brunetta, si scopre ora, non erano dati di tutti gli uffici amministrativi statali, ma solo di quelle Amministrazioni che avevano risposto, aderendo alla sua richiesta, una piccola parte in pratica.
Come se a scuola si facesse una media dei voti conseguiti da una classe, basandosi solo sulle interrogazioni di chi alza la mano e si offre volontario, avendo tutto l’interesse a mettersi in mostra.
Ecco così molte amministrazioni, solerti a dimostrare quanto andavano facendo, fornire i dati della riduzione di assenteismo presso di loro, onde ingraziarsi il docente.
In secondo luogo è emerso che sono stati esclusi dalla statistica sui fannulloni interi comparti della Pubblica Amministrazione, come l’istruzione e le forze dell’ordine, nonchè Ministeri e comuni importanti.
Insomma, i dati non erano attendibili, pur confermando una tendenza alla riduzione dell’assenteismo che però aveva già contrassegnato anche gli ultimi anni precedenti alla nomina di Brunetta.
Secondo i dati ufficiali della Tesoreria di Stato è, infatti, dal 2005 che si può notare una progressiva riduzione degli addetti pubblici che si danno malati.
Semmai ora sta emergendo una controtendenza: gli assenteisti tornano ad aumentare, finito l’effetto mediatico, anche perchè in realtà i controlli non esistono e tutto sta tornando come prima.
Se la riduzione aveva raggiunto il 44,6% a settembre 2008, a novembre era già a meno 41%, meno 33% ad aprile, meno 27% a giugno, meno 17% a luglio.
Normalizzazione avanza, insomma.
Non solo, in molti casi i fannulloni stanno aumentando: al comune di Napoli, la percentuale degli assenteisti è aumentata del 30%, stessa cosa a Palermo, con accentuazione nel settore riscossione tributi, al comune di Parma da un meno 21% di maggio si è passati a un + 32% di giugno.
Ad Arcore, residenza del premier nella feconda Brianza gli assenteisti sono aumentati del 27%, a Pisa del 17,5%.
I dati, ripresi dal periodico l’Espresso, si basano sui rilievi scientifici e statistici di uno studio basato proprio sui dati ufficiali del Ministero di Brunetta, non certo di parte.
Secondo il prof. Giulio Zanella dell’Università di Siena e firma autorevole del sito di economisti di noisefromamerika.com “le cifre di Brunetta sono solo quelle relative alla parte migliore della nostra Pubblica Amministrazione, il Ministro non ha mai pubblicato tutti i numeri degli enti, ma solo di quelli virtuosi che hanno risposto di loro volontà . In questo modo il campione non è assolutamente rappresentativo e i risultati strombazzati non hanno alcun valore scientifico, in quanto sovrastimano la realtà . Quando avremo i dati ufficiali della ragioneria dello Stato si comprenderà meglio che i dati sono ben diversi e si eviterà di commentare facendo retorica politica”.
Un insuccesso si sono rivelate poi le minacce di visita fiscale anche per un solo giorno di assenza.
Le Asl son state subissate di richieste da parte delle Pubbliche amministrazioni, ma non hanno i medici sufficienti per fare visite a domicilio ai malati.
Inoltre per ogni visita l’Ente pubblico deve pagare 50 euro all’Asl e dovrebbe avere i soldi per farlo.
Non avendoli, è chiaro che nessuno chiama le Asl.
Ci sono scuole che non hanno neanche i soldi per acquistare la carta igienica, ci dice Brunetta dove troverebbe le centinaia di euro mensili per pagare le visite fiscali?
Il problema è il solito: si spaccia mediaticamente un’iniziativa o una riforma, poi non se ne fa nulla perchè si sa già in anticipo che non si hanno i mezzi per controllare nessuno.
Però si ha un ritorno di consensi per la “percezione” che è stata data.
Si vende fumo per ottenere voti. Ma in realtà non si fa nulla.
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