CAOS IMMIGRATI: LE REGIONI DICONO NO ALLE TENDOPOLI, BERLUSCONI PARLA DI 100 RIMPATRI TEORICI AL GIORNO, MARONI SCOPRE CHE ESISTE L’ART 20 DELLA BOSSI FINI
LA TUNISIA HA RIFIUTATO I RIMPATRI DI MASSA PER IL TROPPO IMPATTO CHE AVREBBERO, INUTILE DARE I NUMERI SENZA AVER PRIMA RAGGIUNTA UN’INTESA CON TUNISI…LE REGIONI: “LE TENDOPOLI SONO INGESTIBILI”…POI FINALMENTE QUALCUNO SI ACCORGE CHE ESISTE UN PERMESSO TEMPORANEO DI SOGGIORNO CHE FAVORISCE ANCHE I RICONGIUNGIMENTI FAMILIARI
Sull’emergenza immigrati il governo continua a prendere tempo.
L’incontro di stamani con le Regioni non ha prodotto alcun risultato, sebbene nei giorni scorsi il governo avesse ostentato un accordo certo.
L’ennesimo rinvio, al prossimo martedì, non fa altro che aggravare la situazione a Lampedusa e nelle regioni sulle quali è stato scaricato tutto il peso dell’accoglienza.
Altro che sgombero e soluzione del problema in 48-60 ore.
“L’Italia punta ad ottenere il rimpatrio di cento tunisini al giorno”: è quanto ha detto il premier Berlusconi nella riunione della cabina di regia convocata a Palazzo Chigi alla presenza dei ministri Maroni, La Russa, Fitto e ai rappresentanti di Regioni, province e comuni, oltre al capo della protezione civile, Franco Gabrielli.
La proposta alla Tunisia sui rimpatri, ha aggiunto Berlusconi, prevederebbe un supporto economico dell’Italia per il reinserimento dei migranti nel proprio Paese con costi definiti “sostenibili”.
Intanto il Governo, ha affermato Berlusconi, ha individuato i siti per accogliere migranti in ogni regione, che potrà indicare un sito alternativo dove allestire le tendopoli.
Per i centri di accoglienza provvisoria dei migranti saranno pronte 7 mila tende da destinare ai siti che saranno scelti nelle varie regioni.
Una conferenza stampa dai toni molto dimessi, dopo il caos di ieri, in cui il presidente del Consiglio si è lasciato scappare solo una battuta ad effetto.
La “via maestra”, ha poi detto Maroni, “è la collaborazione con la Tunisia”.
Ma le condizioni di quel governo, ha spiegato Berlusconi, “non permettono alle autorità scelte difficili da giustificare alla popolazione”.
Sulla gestione dei campi è invece scontro con le regioni.
Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha giudicato “ingestibili” le tendopoli.
”Si deve partire dall’idea che questa e’ una emergenza umanitaria — ha detto Errani — e va gestita con senso delle istituzioni”.
No alle tendopoli, quindi, sì invece, a misure straordinarie di accoglienza per eventi eccezionali, come scritto nell’articolo 20 del testo unico sull’immigrazione.
In sostanza, quindi, si attiverebbe la possibilità di fornire protezione ai migranti e di incentivare i ricongiungimenti familiari in altri paesi d’Europa.
Si è spinto oltre, con dichiarazioni pesanti, Sergio Chiamparino.
Il sindaco di Torino ha ritirato la sua disponibilità a mettere a disposizione il sito Arena rock per l’emergenza immigrazione.
Lo ha detto lo stesso Chiamparino, a Bruxelles, a margine dei lavori del Comitato delle Regioni, affermando che il ministro degli Interni, Maroni, “è in evidente malafede”.
Il governo ha proposto agli enti locali di aggiornare la cabina di regia sul’emergenza immigrati a martedi’ prossimo, dopo il viaggio del premier Silvio Berlusconi a Tunisi.
Nel frattempo critiche pesanti sono arrivate dagli ispettori di Amnesty International, da alcuni giorni presenti a Lampedusa : “Siamo rimasti colpiti dal fatto che il governo non ha risposto adeguatamente, nè con l’urgenza dovuta, a questa crisi. Sono impressionanti le condizioni misere con cui sono tenute le persone in questo posto. La cosa che emerge chiaramente è che non c’è nessun piano. Non c’è qualcosa che ci aiuti a capire e andare nei dettagli. Ma soprattutto non è chiaro come l’italia intenda rispondere all’arrivo di emigranti e rifugiati dal nord Africa”.
Fa eco Msf: “Difficile pensare che siamo in Italia”.
Difficile pensare che solo oggi qualcuno ammetta che possa esistere anche un’altra soluzione, quella di applicare l’art. 20 della legge sull’immigrazione, così come si era fatto per i 25.000 profughi kossovari.
Ovvero concedere loro un permesso di soggiorno temporaneo (di sei mesi) in maniera da stabilizzare la situazione.
Il permesso darebbe loro la possibilità di circolare liberamente in Europa per realizzare quei ricongiungimenti familiari che molti di loro richiedono.
Stamane per la prima volta, dopo aver sbattuto per giorni la faccia contro il muro, Berlusconi e Maroni ne hanno fatto un parziale accenno.
Che qualcuno gli abbia fatto capire che per risolvere i problemi non servono più gli spot?
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