CASAPOUND, M5S, SPADA: CHI SONO QUELLI CHE ODIANO I GIORNALISTI DI OSTIA
QUANDO SPADA MINACCIO’ LA GIORNALISTA FEDERICA ANGELI PER L’INCHIESTA SULL’ACQUISIZIONE DEL PIU’ BEL LIDO DI OSTIA DA QUELLA STRANA SOCIETA’ DOVE ERANO SOCI SPADA E IL LEADER DI CASAPOUND
A Roma, per la precisione ad Ostia, c’è un problema dovuto ai legami tra Casapound e alcuni esponenti di un clan mafioso: gli Spada.
Ma in Italia, e non solo a Roma, c’è un’altro problema: quello dell’odio nei confronti dei giornalisti che non lisciano il pelo alla propria parte politica.
L’aggressione di Roberto Spada all’inviato di Nemo di Rai2 va letta con questa duplice chiave di lettura. Non si tratta “solo” di un’aggressione criminale ad un giornalista. È la classica “punta dell’iceberg” di una situazione che viene da lontano e che ha molti padri
Roberto Spada e le intimidazioni a Federica Angeli
In queste ore Casapound sta facendo di tutto per smarcarsi dalla figura di Roberto Spada.
Eppure è indubitabile che Casapound abbia beneficiato dell’appoggio degli Spada durante la campagna elettorale. Non si tratta solo di una foto — quella di Luca Marsella con Roberto Spada — o della sponsorizzazione data da Spada ad un evento “per i bambini” organizzato proprio da Casapound.
C’è ad esempio anche l’endorsement fatto da Roberto Spada a Casapound a pochi giorni dal voto. Una dichiarazione “di peso” visto che qualche anno fa lo stesso Spada aveva dichiarato che “se sei mafioso veramente voti PD, siccome non mi sento mafioso voto MoVimento 5 Stelle”.
Oggi però Casapound continua a ripetere che Spada “non è un tesserato di Casapound”. E non si capisce come mai ci tenga a ribadirlo proprio ora.
Che Roberto Spada sia il fratello di Carmine Spada, in carcere per estorsione con aggravante mafiosa è noto.
Che gli Spada siano un clan mafioso che da 40 anni regge le sorti del litorale romano assieme ad altre famiglie (Fasciani e Triassi) è noto.
Ma come ricorda Federica Angeli oggi su Repubblica ci sono anche gli affari.
Scrive Angeli che nel 2013 «da cronista scoprii che Armando Spada, il cugino del capoclan, aveva chiesto e ottenuto il lido più bello di Ostia. Nella società che si era impossessata dello stabilimento c’era l’allora leader di Casapound Ferdinando Colloca, la moglie di un maresciallo della marina militare, Cosimo Appeso e il genero di Armando Spada».
In seguito a quelle inchieste la Angeli ha ricevuto numerose minacce ed intimidazioni e vive ora sotto scorta.
Nel novembre 2014 fu lo stesso Roberto Spada a scrivere su Facebook per minacciare i figli della giornalista dicendo «Ora il nostro oggetto sono loro, non tu».
Non è insomma la prima volta che Roberto Spada se la prende con i giornalisti anche se fino ad ora la Angeli era sempre stata il suo bersaglio preferito.
Nessuno però ha mai organizzato una marcia di solidarietà per Federica Angeli. Che infatti nel 2015 scriveva su Facebook che «quando un mese e mezzo fa la giunta Tassone ha presentato un ordine del giorno di solidarietà a me per gli attacchi ricevuti su Fb I tre consiglieri del 5 Stelle si sono astenuti. Non hanno votato per me. Con grande plauso in quel di Ostia di tutti i nemici di cui ti parlavo nel mio post di stamane. A proposito l hai visto? Non ti stupire non solo non mi hanno dato solidarietà ieri ma da sempre non ho il loro appoggio. Chissà perchè. Chissà . Misteri italiani».
Ieri invece Paolo Ferrara, plenipotenziario grillino al X Municipio, ha subito organizzato una manifestazione pacifica di solidarietà alla quale hanno preso parte pochi cittadini e diversi esponenti del 5 Stelle. Tra loro anche il consigliere regionale Davide Barillari, uno che qualche tempo scriveva su Facebook di volerla far pagare cara ai giornalisti. Ma non basta, perchè oggi sul Fatto Quotidiano Virginia Raggi ha proposto a tutti i partiti di marciare uniti contro la mafia ad Ostia. La manifestazione avrà luogo sabato.
Per la Raggi l’aggressione è un “sintomo preoccupante” il segnale che “qualcosa non funziona”. Già , ma cosa? Tutto l’attivismo e la solidarietà del M5S ai giornalisti è certamente dovuto al fatto che ad Ostia il MoVimento deve andare al ballottaggio.
(da “NextQuotidiano”)
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