CASO RAI, LA LETTERA DELL’UE ALL’ITALIA: “GRAVE ANALFABETISMO EUROPEO DEL SERVIZIO PUBBLICO”
“INFORMAZIONI FALLACI NELLA TRASMISSIONE ANNI VENTI”
«Sappiamo che è difficile comunicare le dinamiche politiche europee per la complessità istituzionale, ma preoccupa gravemente l’analfabetismo europeo del servizio pubblico e la mancanza di controllo sulle informazioni date al pubblico. La fallacia di gran parte delle informazioni contenute nel servizio in questione potevano facilmente e rapidamente essere controllate. E lo dovevano».
È quanto hanno scritto i rappresentanti Ue in Italia – il capo ufficio Pe Carlo Corazza e il capo della rappresentanza della Commissione Antonio Parenti – al direttore Rai, di Meo, per «esprimere rammarico per il contrappunto» di ‘Anni Venti’ su Rai2.
«Le deduzioni tratte nel servizio si basano su elementi falsi, tendenziosi, o totalmente travisati”, hanno scritto Corazza e Parenti, chiedendo un «tempestivo intervento soprattutto per evitare futuri scivoloni di questa portata, dovuti a carenza di precisione, che danneggiano prima di tutto i cittadini italiani. Sia ben chiaro che le istituzioni europee e le sue politiche possono e debbono essere criticate, e noi ci battiamo costantemente per assicurare la libertà di espressione dei giornalisti. Ma le critiche per essere utili, devono essere basate su fatti corretti. E’ di particolare importanza che questi elementi siano guida del servizio pubblico sempre, e in special modo quest’anno quando chiediamo ai cittadini di partecipare attivamente alla Conferenza sul futuro dell’Europa. Abbiamo bisogno di un loro contributo e crediamo che il ruolo della Rai sia fondamentale per assicurare che i cittadini siano correttamente informati», hanno scritto Corazza e Parenti nella missiva.
(da agenzie)
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