CATALOGNA, PUIGDEMONT FA L’EVASIVO E CHIEDE DUE MESI DI DIALOGO
MADRID REPLICA: “RICHIESTA NON VALIDA”
IL presidente della Generalitat Carles Puigdemont non risponde direttamente all’ultimatum di Madrid e prende tempo.
Con una lettera inviata a Mariano Rajoy ha chiesto un margine di “due mesi” per dialogare e negoziare un’uscita politica dal braccio di ferro.
Cinque giorni fa il governo spagnolo aveva chiesto al governo catalano di chiarire la sua posizione: il ministro della Giustizia spagnolo, Rafael Català¡, fa sapere che non considera valida la dichiarazione di Barcellona “per mancanza di chiarezza”. Gli fa eco il ministro degli Esteri: “Questa lettera non costituisce una risposta”.
“Stimato Presidente Rajoy…”, così si apre il documento ufficiale inoltrato da Puigdemont alla Moncloa, sede dell’esecutivo spagnolo. “La priorità del mio governo è cercare con tutta l’intensità la via del dialogo”, prosegue nel testo, “la situazione esige risposte che siano all’altezza, così come ci chiede la maggioranza della società e l’Europa, che non comprende altro modo di risolvere i conflitti che non passi attraverso il dialogo, il negoziato e l’accordo”
Puigdemont propone di organizzare “il prima possibile” un incontro urgente per “esplorare le prime intese”. Nella comunicazione ufficiale si ribadisce che il risultato del referendum del 1 ottobre ha dato mandato al Parlamento catalano per dichiarare l’indipendenza.
La Generalitat ha ancora tre giorni, fino a giovedì, per correggere la propria decisione. Poi Madrid potrebbe procedere con l’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione e sospendere l’autonomia catalana.
(da agenzie)
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