Gennaio 2nd, 2020 Riccardo Fucile
IL CAVALIERE ANNUNCIA LA NOVITA: “NON PASSO IL TESTIMONE A NESSUNO, RESTO IO LEADER DI FORZA ITALIA”
Il Cav, nell’intervista rilasciata a La Repubblica, ha smentito le voci circa un passaggio di testimone: “Non è all’ordine del giorno. Dobbiamo riportare al voto i 7 milioni di italiani che oggi non votano ma che, a domanda, si definiscono liberali, moderati, conservatori”. Ovviamente Forza Italia dovrà “rinnovarsi ed allargarsi”, anche al fine di “risalire da un livello di consenso elettorale non soddisfacente”.
L’ex presidente del Consiglio ha espresso un duro giudizio nei confronti dell’esecutivo giallorosso: “È nato per evitare le elezioni e per non consentire alla maggioranza degli italiani, che è di centrodestra, di guidare il Paese. Dal loro punto di vista è logico tentare di durare in tutti i modi”.
Berlusconi ha parlato anche di Matteo Salvini: “È un leader avveduto. Sì, talvolta usa toni da comizio, ma lo fa perchè sono graditi ai suoi sostenitori”.
In Europa però attorno al leader della Lega e al sovranismo è stato eretto una sorta di cordone sanitario: “La nostra presenza come colonna portante del centrodestra è assoluta garanzia del fatto che il prossimo governo avrà una politica costruttiva sull’Europa”, e che intende preservare tutti quei principi “di democrazia liberale e di solidarietà europea e occidentale”.
Perciò i forzisti, appartenenti al Partito popolare europeo, vigileranno “sulla coerenza con questi valori”. “In Italia noi siamo gli unici continuatori ed eredi della cultura politica liberale, cattolica e garantista, su cui si fondano le società libere dell’Occidente”, ha concluso il Cav.
(da agenzie)
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Dicembre 9th, 2019 Riccardo Fucile
“MI HAI MESSO IN DIFFICOLTA’ CON GLI ALLEATI” (SAREBBERO I RAZZISTELLI)… E FRANCESCA SALUTA E PARTE PER NAPOLI
Silvio Berlusconi non ha preso per niente bene l’annuncio di Francesca Pascale, pronta a
scendere in piazza con le Sardine a Roma. E Repubblica racconta oggi in un articolo a firma di Carmelo Lopapa che è andato persino a urlarle contro:
«Sappi che non tollererò mai più un’uscita come questa, adesso basta, mi hai messo in serie difficoltà con gli alleati», raccontano che le abbia urlato, andando a trovarla nella residenza di Villa Maria dove ormai la giovane campana vive da oltre un anno. Lei ha fatto i bagagli ed è scappata per qualche giorno nella sua Napoli. Era stata messa in rete da neanche un’ora l’intervista all’Huffington Post di venerdì: le simpatie per il movimento di popolo più anti salviniano che ci sia, l’annuncio che lei stessa potrebbe manifestare con loro sabato a Roma, il «no al monocolore sovranista» e l’invito al fidanzato a fare altrettanto.
Su Forza Italia è calato il gelo.
Nemmeno l’ombra di una reazione nelle 48 ore successive — se si fa eccezione per il plauso del corregionale Gianfranco Rotondi — anche perchè, come spiegano i vertici di Forza Italia, «nessuno di noi sa realmente come vadano davvero le cose tra quei due, se la ragazza sia diventata una scheggia impazzita o se Silvio faccia sparare a lei cose che lui non direbbe mai». Questa volta però sembra che prevalga la prima versioneD’altro canto alla Pascale Salvini non è mai stato granchè simpatico. Qualche tempo fa il Fatto scriveva:
“Lercio e buffone”, scritto a caratteri cubitali sulla foto del ministro dell’Interno; “Omofobi” e “Pagliacci senza gloria” sull’immagine del leghista con Marine Le Pen. Poi anche una vignetta di Vauro che raffigura il “Capitano”, e la didascalia di Lady B. vagamente allusiva: “È contro i diritti civili e le droghe… ma vuoi vedere che…”.
E ancora: foto di striscioni contro il leghista e della famosa copertina di Rolling Stone anti Salvini (pure qui con il gioviale commento: “Buffone!”).
Gli screenshot delle sparate WhatsApp di Francesca Pascale ovviamente stanno facendo il giro delle chat dei parlamentari di Forza Italia. A pochi giorni dal voto europeo, il partito attraversa uno dei momenti più delicati della sua storia.
La compagna dell’ex Cavaliere è da tempo una delle protagoniste della faida che dilania gli azzurri. Da una parte c’è lei, insieme all’ex nemica Mara Carfagna, a sostenere la fazione “moderata”, antileghista e antisovranista. Dall’altra i realisti —alcuni nomi: Niccolò Ghedini, Licia Ronzulli — fautori di una linea più sensibile alla crescita di Salvini.
(da “NextQuotidiano”)
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Novembre 1st, 2019 Riccardo Fucile
ALLA FESTA DI COMPLEANNO DI SILVIO I FIGLI HANNO IMPOSTO L’ASSENZA DELLA PASCALE
Ugo Magri su La Stampa oggi racconta un retroscena che riguarda Francesca Pascale, l’eterna
fidanzata del Cav. Nei suoi confronti è scattato l’ostracismo totale dei figli di lui (Marina, Piersilvio, Barbara, Eleonora e Luigi).
Tutti e cinque stanno premendo perchè l’anziano babbo metta fine a questa relazione giudicata ingombrante.
In questo caso, però, la politica non conta (sebbene nelle ultime settimane Francesca si sia parecchio esposta su Instagram a difesa di lesbiche e gay). Nemmeno c’entrano le indigestioni di dolciumi e bollicine che l’ex premier troppo spesso si concede quando cena a Villa Maria (la dimora della Pascale).
Ciò che viene rimproverato a Francesca è lo stress cui sottopone Silvio con le scenate di gelosia, unite a un eccesso di presenzialismo sui social. E Berlusconi? Per ora non cede, ma la resistenza pare sempre più fiacca.
Ha accettato di partecipare senza Francesca alle nozze della nipote Lucrezia, e addirittura ha lasciato che venisse esclusa dalla sua festa di compleanno.
Siamo quasi ai titoli di coda.
(da agenzie)
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Ottobre 31st, 2019 Riccardo Fucile
CARO SILVIO, IN EUROPA I LIBERALI VERI I RAZZISTI LI METTONO IN GALERA, NON CI SI ALLEANO … IL RAZZISMO E L’ISTIGAZIONE ALL’ODIO NON SONO UN’OPINIONE, SONO UN REATO
Dopo che alcuni esponenti di Forza Italia hanno criticato la scelta del partito di astenersi dal voto alla mozione Segre, Silvio Berlusconi è intervenuto ma sarebbe stato meglio se fosse stato zitto.
La prima era stata Mara Carfagna a smarcarsi dalla decisione di Forza Italia di astenersi dal voto sulla mozione Segre per l’istituzione di una commissione contro l’istigazione all’odio.
Esempio, quello di Carfagna, seguito poi da numerosi altri deputati e sanatori, ultimo in ordine di tempo è stato l’ex direttore del Resto del Carlino Andrea Cangini
Ora davanti a questa “fronda” di scontenti e a fare la marchetta a Salvini arriva l’ex liberale Berlusconi:
«Devo respingere con forza ogni strumentalizzazione del voto espresso da Forza Italia. La nostra posizione e il mio personale impegno contro l’antisemitismo e a favore di Israele e del mondo ebraico sono una costante in 25 anni di storia politica, e considero profondamente offensivo il solo fatto di mettere in dubbio la nostra coerenza su questa materia», ha detto Berlusconi in una nota.
«Da liberali siamo però contrari all’eccesso di legislazione sui reati di opinione”
Berlusconi non ha risparmiato una frecciatina a chi ha preso posizione contro l’astensione: «Mi aspetto che nel Movimento che ho fondato nessuno si permetta di avanzare dei dubbi sul nostro impegno a fianco di Israele e del popolo ebraico, contro l’antisemitismo e ogni forma di razzismo
Prese di posizione e distinguo posti in essere ai soli fini di alimentare sterili polemiche — soprattutto su un tema così delicato — favoriscono chi vorrebbe dipingerci come quello che non siamo”
(da agenzie)
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Ottobre 20th, 2019 Riccardo Fucile
IL PARTITO DELLA “RIVOLUZIONE LIBERALE” E’ FINITO, SEPOLTO PER SEMPRE DAGLI ERRORI POLITICI E STRATEGICI DEL SUO FONDATORE
La rivoluzione liberale, qualcuno se la ricorda? Era il gennaio 1994 e Silvio Berlusconi annunciava la sua discesa in campo. “L’Italia è il Paese che amo“, recitava l’allora Cavaliere nel famoso video entrato negli annali della comunicazione politica.
Rendere l’Italia un Paese liberale era l’obiettivo di Silvio Berlusconi. Meno tasse, meno spesa pubblica, riforma del sistema pensionistico, combattere “l’ideologia comunista” e lo statalismo che attanagliava il Belpaese, questi erano i classici refrain che il Cavaliere andava ripetendo a ogni comizio elettorale, a ogni dibattito televisivo, a ogni intervista.
Ma che cos’è rimasto di quella tanto annunciata rivoluzione liberale? A conti fatti, a distanza di quasi 26 anni dalla sua discesa in campo, nulla.
Non solo nel corso degli anni, e dei governi da lui presieduti, le promesse non sono state affatto mantenute, ma nel giro di cinque lustri Silvio Berlusconi è riuscito anche a soffocare e distruggere quel poco di liberalismo vecchio stampo che in Forza Italia cercava di resistere.
Sono lontani i tempi in cui Silvio Berlusconi, sfidando la “gioiosa macchina da guerra” di Achille Occhetto, partecipava a “Braccio di Ferro” disquisendo di riforma delle pensioni, lanciando allarmi sulla sostenibilità del sistema previdenziale e dei conti pubblici e invettive contro gli sprechi pubblici. Quel Silvio Berlusconi non esiste più da anni, sparito nel nulla dopo la caduta del suo primo esecutivo.
La metamorfosi del liberalismo berlusconiano è pressochè nota a tutti: pur di rincorrere consensi, Silvio Berlusconi ha continuato a propagandare la rivoluzione liberale ma di pari passo ha proposto — e spesso introdotto — misure che con con il liberalismo non avevano nulla a che fare.
Per non parlare di diritti civili, da sempre ignorati e osteggiati dalla componente più cattolica del partito.
Nel 2011, poi, il punto di non ritorno. L’Italia era attanagliata dalla crisi economica, lo spread correva, i conti pubblici erano in dissesto e il default alle porte. Dopo la caduta del quarto esecutivo Berlusconi, sostituito con il governo tecnico “lacrime e sangue” di Mario Monti, il Cavaliere è profondamente cambiato, diventando la macchietta di se stesso.
Nel mezzo, numerosi problemi politici interni e giudiziari, su tutti l’incapacità di trovare “un delfino” a cui affidare la rinascita del Pdl e di Forza Italia poi, hanno portato Silvio Berlusconi alla totale dèbà¢cle. Bruciato Fini, bruciato Alfano, bruciato Toti, solo per fare alcuni nomi, Silvio Berlusconi ha trascorso gli anni percorrendo testardamente la strada della disfatta e inanellando una serie di grossolani errori politici, uno dopo l’altro.
Impossibile condensare in poche righe otto anni di crolli e sconfitte, sicuramente è però fondamentale raccontare il disastroso ultimo anno e mezzo di Forza Italia. Elezioni politiche del marzo 2018: a sorpresa la Lega di Matteo Salvini passa da un risicato 4 per cento a un incredibile 17,6 per cento, sorpassando Forza Italia di oltre 3 punti percentuali.
Le politiche del 2018, però, cambiano i paradigmi e Silvio Berlusconi, nel giro di un anno e mezzo, da federatore del centrodestra diviene null’altro che un convitato di pietra che aleggia imperturbabile nell’agone politico ma senza più alcun potere decisionale. Il pallino è in mano a Matteo Salvini che
approdato al governo con il Movimento 5 Stelle, fa il bello e il cattivo tempo, forte soprattutto di un consenso elettorale dalla crescita inarrestabile. Nonostante i molteplici attacchi e sgarbi di Salvini, Berlusconi ha continuato imperterrito a inseguire il leader della Lega, appiattendosi sulle sue posizioni iper-sovraniste che più distanti dal liberalismo non si può.
Nel frattempo, i malumori in Forza Italia si moltiplicano e la componente più liberale del partito cerca di ribellarsi e di far capire a Berlusconi che sta sbagliando tutto e continuando così porterà Forza Italia alla distruzione.
Tra i più insofferenti ci sono sicuramente Mara Carfagna e Gianfranco Rotondi, che sui social non risparmiano rimbrotti e critiche. Berlusconi, però, tira dritta e consegna lo scettro di leader del centrodestra a Matteo Salvini dichiarandolo pubblicamente e annunciando a sorpresa che Forza Italia il 19 ottobre scenderà in piazza San Giovanni a Roma per “Orgoglio italiano”, la manifestazione contro il governo Pd — M5S indetta dalla Lega a cui ha partecipato anche il movimento neofascista Casapound.
“Venticinque anni di storia liberale non possono essere liquidati così”, commenta caustica Mara Carfagna, sempre più insofferente a questo continuo rincorrere Matteo Salvini nei modi e nel linguaggio.
Che ne sarà di Forza Italia d’ora in poi? A meno di improvvisi colpi di scena, il tragico fato del partito della rivoluzione liberale è ormai scritto, destinato a morire senza possibilità di resurrezione, sepolto per sempre dagli errori politici e strategici del suo fondatore.
(da TPI)
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Ottobre 18th, 2019 Riccardo Fucile
SI DA’ PURE LA ZAPPA SUI PIEDI CRITICANDO LA CARFAGNA E MEZZO PARTITO CHE NON SENTE IL BISOGNO DI REGGERE LO STRASCICO AI RAZZISTI… POI DICE UNA VERITA’ SU CUI CONCORDIAMO: “DUDU’ CAPISCE MEGLIO DI MOLTI POLITICI”
Blazer blu, camicia nera, eccolo alle nove del mattino Silvio Berlusconi uscire dall’Hotel Brufani, nel pieno centro di Perugia. Dopo la lunga giornata di ieri, il Cavaliere, prima di tornare a Roma per recarsi per l’ultimo saluto al compianto Paolo Bonaiuti, si precipita negli stand dell’Eurochocolat. “A chi non piace la cioccolata…”, è l’incipit. Pochi passi e si concede ai giornalisti e risponde a tutto. È raggiante, ha voglia di parlare.
Prima di tutto c’è da commentare il raduno del centrodestra a piazza San Giovanni. E se sfilasse CasaPound lei come si comporterebbe? Il leader azzurro sconfessa Mara Carfagna, che ha deciso di non esserci
Presidente Berlusconi, ha sentito Mara Carfagna? “No”.
Intende farlo, in queste ore in cui ha invitato a prendere le distanze dalla piazza di domani per le infiltrazioni neofasciste? “Non lo so”.
Soddisfatto della sua deputata in questo periodo, dei suoi distinguo?
“Ovviamente no, per niente. Noi siamo per il centrodestra unito”.
Berlusconi tira dritto e spiega le ragioni della sua presenza, domani a Piazza San Giovanni: “Dobbiamo dire agli italiani che l’attuale Governo sta mettendo a rischio la vostra libertà e che è giusto andare in piazza”.
Il leader azzurro non si preoccupa dei fischi: “Quelli della Lega potranno anche fischiarmi, ma a me non importa niente, io sono sicuro di quello che penso, e faccio quello che ritengo giusto”.
Poi dà un titolo alla manifestazione: “Domani direi in piazza che là ci sarà l’Italia vera, concreta, che lavoro contro l’Italia ideologica legata al comunismo”.
Ma chi è il leader del centrodestra? A questo punto Berlusconi si ferma, guarda i cronisti e depone le armi: “Nel centrodestra il leader è chi prende più voti, è dunque evidente che sia Salvini, ma non siamo la Lega, ma siamo i continuatori della tradizione liberale occidentale”. Eppure domani sarà anche il giorno della Leopolda. “Tanti auguri a Renzi che la Leopolda si svolga bene e che la sua forza politica possa avere successo nell’altra metà campo, dove non giocheremo mai”.
C’è spazio anche per una battuta sul duello televisivo fra Renzi e Salvini, ovvero fra i due Matteo. Berlusconi racconta che ha visto il confronto e prova a dare un giudizio: “Sono rimasto incollato davanti alla televisione fino alla fine. Ho notato due comportamenti diversi, ma io sono sicuro che nessuno dei due possa essere sicuro di avere prevalso”.
Ma chi ha vinto? “Alla fine – sorride – è andata bene a tutti e due. Quelli che sostenevano Salvini hanno visto Salvini che vogliono, chi sosteneva Renzi lo hanno trovato molto preciso, molto preparato, molto polemico. Anche loro hanno visto il Renzi che vogliono. Lì ci mancava Berlusconi che è stato ben rappresentato da Vespa, che ha tenuto molto bene il confronto”.
Eppure c’è una curiosità : che fine ha fatto Dudù? “E’ vivo e imperante, è un gentiluomo cane, e da lui che deriva molta mia felicità con suo figlio Peter. Mi seguono dovunque, sono intelligenti e capiscono molto più di certi politici”.
Tutto qui. Poi fa un giro degli stand, raccoglie “una serie di presidente ci manchi”, e vola a Roma.
(da agenzie)
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Settembre 28th, 2019 Riccardo Fucile
CI MANCAVANO LE CASTRONERIE DEL CAVALIERE PER COMPLETARE IL QUADRO… MA LASCIA FORZA ITALIA ALLA CARFAGNA E GODITI LA VITA
“Il M5S è il partito dello sciopero. Ieri hanno fatto scioperare i loro figli anche in un giorno di scuola. Ma tanto non sappiamo nemmeno se i loro figli ci vanno a scuola, mentre quelli del Pd li mandano all’università delle Frattocchie”.
Silvio Berlusconi attacca così i due partner del governo.
Il riferimento è alle manifestazioni per il clima che si sono svolte il 27 settembre in tante piazze d’Italia. Il ministro dell’Istruzione, il pentastellato Lorenzo Fioramonti, aveva affermato che l’assenza degli studenti per l’occasione sarebbe stata giustificata.
Un riferimento poi al Carroccio e all’estrema destra: “Lega e fascisti li abbiamo fatti entrare noi al governo, li abbiamo legittimati noi, li abbiamo costituzionalizzati noi. Siamo ancora nel centrodestra, di cui siamo il cuore, il cervello e la spina dorsale”, ha detto dal palco del Teatro Manzoni a un convegno di FI sulle pensioni: “Siamo obbligati a stare nel centrodestra, se loro non avessero noi in coalizione non sarebbero centrodestra, sarebbero una destra estremista, non avrebbero la capacità di vincere e sicuramente sarebbero incapaci di governare”.
Sarà opportuno ricordare a Berlusconi:
1) Porti rispetto al milione di giovani che hanno manifestato pacificamente per la difesa del Pianeta, visto che ci sono, tra i loro genitori, anche elettori di Forza Italia. Cittadini di centrodestra che, come quelli del M5s e del centrosinistra, i figli a scuola li mandano regolarmente con tanti sacrifici.
2) Sono gli italiani che legittimano i partiti attraverso il loro voto, così funziona la democrazia. Era legittimato il Msi di Almirante così come Democrazia Proletaria di Capanna., gli ultimi che non avevano rinnegato la loro ideologia, pur accettando le regole costituzionali.
3) Da tempo in Italia non esistono più “fascisti” e “comunisti”, al massimo personaggi da avanspettacolo che rappresentano in scena l’immagine degli stereotipi di quello che fu un movimento politico, di fatto interpretando il copione assegnatogli dagli avversari per apparire imbecilli.
4) Oggi esiste un sovranismo razzista, manovrato da potenze straniere (Berlusconi dovrebbe saperlo bene, visto i suoi trascorsi in dacia) cui Forza Italia fa da tempo ignobile ruota di scorta per interessi aziendali, permettendo persino che le sue reti televisive siano infestate da istigatori seriali all’odio razziale.
5) il concetto “siamo obbligati a stare nel centrodestra” è indicativo del vuoto politico in cui naviga Forza Italia, come se fiancheggiare i razzisti avesse qualcosa a che fare con il liberismo da lui sembre sbandierato o come se fosse coerente con il suo collocamento nel Ppe a livello europeo. Forse che la Merkel è alleata in Germania con l’Afd?
Berlusconi festeggi i suoi 83 anni, si goda la vita e lasci Forza Italia a Mara Carfagna, l’unica che ha un minimo di cervello.
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Settembre 25th, 2019 Riccardo Fucile
SERVE IL VOTO FAVOREVOLE DI ALMENO CINQUE REGIONI, FORZA ITALIA SI ASTIENE DALLA PAGLIACCIATA
Mentre si avvicina la scadenza del 30 settembre, ultima data per i consigli regionali per la
richiesta di referendum sulla legge elettorale come indicato da Matteo Salvini, Silvio Berlusconi dà ordine ai suoi di non far passare le proposte in Liguria e in Veneto, sabotando così di fatto il piano del Capitano.
Spiega oggi Carmelo Lopapa su Repubblica:
C’è l’ordine perentorio di Salvini di far votare entro il 30 settembre ai rispettivi consigli regionali una delibera per chiedere la consultazione popolare (in tempo utile per andare alle urne in primavera), con l’obiettivo di cancellare la quota proporzionale dal Rosatellum e andare a un maggioritario puro.
E arriva, in queste ore, l’ordine di scuderia, adesso ufficiale, di Silvio Berlusconi ai propri consiglieri: non votare quel provvedimento, astenersi.
Ennesima fonte di veleni: in Liguria e Veneto dove si tornerà al voto nel 2020 i consiglieri hanno fatto sapere ad Arcore che i governatori ricandidati (Toti e Zaia) non li vorranno in lista, se davvero si asterranno.
Per la Lega la storia del referendum sarà una discriminante. Sta di fatto che Salvini rinvia definitivamente il vertice con Berlusconi e Meloni sulle regionali (si sarebbe dovuto tenere ieri): «Troppo impegnato per questa settimana».
Costituzione alla mano, serve il voto in almeno 5 regioni sulle 6 governate (Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Abruzzo, Sardegna).
Berlusconi ha fatto già sapere domenica che un ritorno al maggioritario non lo convincono. E infatti ci sono problemi anche in altre regioni:
Succede che il Consiglio regionale abruzzese è paralizzato per lo scontro.
In quello piemontese, il presidente forzista Alberto Cirio ha dato indicazione distinta da quella di Arcore: votare a favore.
Nel Veneto della Lega “bulgara” il voto è slittato a oggi, come pure in Sardegna.
Nella Liguria di Giovanni Toti il testo è stato bloccato in commissione.
In Lombardia il governatore leghista Attilio Fontana ha preteso una full immersion con voto entro giovedì e ordine perentorio ai forzisti di adeguarsi.
(da agenzie)
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Settembre 20th, 2019 Riccardo Fucile
“SALVINI FA IL BULLO IN EUROPA E POI SE LA FA SOTTO SE SALE LO SPREAD”…. BERLUSCONI RISCOPRE DI ESSERE “LIBERALE”
Silvio Berlusconi boccia il referendum di Matteo Salvini sulla legge elettorale in un’intervista rilasciata a Francesco Verderami sul Corriere della Sera e spiega che è meglio lavorare in parlamento invece che in piazza.
Salvini le chiede la prova d’amore: appoggiare il referendum sulla legge elettorale per evitare il ritorno al proporzionale. Accoglie la richiesta o serve prima un accordo politico?
«Dopo la prova d’amore viene il matrimonio riparatore o il delitto d’onore, tutte cose che non farebbero bene al futuro del centrodestra. Questi temi richiedono invece serietà , perchè la legge elettorale è il cuore della democrazia rappresentativa. In attesa che i nostri tecnici approfondiscano la proposta referendaria, sarebbe piuttosto opportuno che il centrodestra definisse una proposta unitaria da presentare in Parlamento».
Anche perchè senza un chiarimento preventivo sul progetto di coalizione, firmereste una cambiale in bianco a Salvini.
«Il nostro centrodestra è da sempre chiarissimo: liberale, europeista, garantista, cristiano, riformatore. Un centrodestra di governo. Sta a noi rafforzare il profilo liberale della coalizione. Noi saremo, come sempre, il cervello, il cuore, la spina dorsale liberale della coalizione».
Già che ci sta, Berlusconi ricorda a Salvini che fare i bulli con l’Europa per poi farsela sotto quando sale lo spread e firmare gli accordi con l’Unione che fino a ieri era odiatissima non fa parte delle strategie elettorali di Forza Italia:
Uno degli aspetti da chiarire riguarda la collocazione europea della coalizione. Per esempio: oltre ad appoggiare il commissario italiano Paolo Gentiloni, lei ha sostenuto l’elezione di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione. La Lega no. Ritiene che Salvini abbia commesso un errore?
«Penso di sì, perchè la signora von der Leyen è espressione della grande famiglia dei cattolici liberali, il più grande gruppo politico europeo antagonista della sinistra. Io lavoro in Europa anche perchè si possa giungere ad una sintesi fra i popolari, i liberali, i conservatori e i sovranisti responsabili. Un centrodestra europeo in nome dei valori di libertà , di dignità della persona, dello Stato di diritto, della tolleranza che sono propri della civiltà europea».
(da “NextQuotidiano”)
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