Destra di Popolo.net

I “COGNATI D’ITALIA” HANNO RINNEGATO I VALORI DELLA DESTRA, PIEGANDO LE VISIONI ARDITE ALLA LOGICA DELLA “CONSERVAZIONE”

Agosto 1st, 2016 Riccardo Fucile

ALL’ITALIA SERVE UN PROGETTO LIBERAL-POPOLARE CREDIBILE, UNA NUOVA E FERVENTE SFIDA, NON CHIACCHIERE E DISTINTIVO

Quelli che non hanno (proprio) più, nè “arte”, nè “parte”, salvo la spasmodica voglia di provare a conservarsi qualche poltroncina comoda “ad ogni costo”…
Hanno rinnegato tutti i valori nei quali l’elettorato si immedesimava e grazie ai quali le nuove generazioni avevano immaginato di costruire la destra del futuro (quella delle libertà , del liberismo “solidale” e dell’Europa dei popoli, tanto per intenderci).
Hanno piegato le visioni ardite alle logiche della “conservazione”.
Hanno imboccato la strada della deriva greve e retriva, dimenticandosi (totalmente) che sono cresciuti all’ombra di uomini (e mi riferisco ad Almirante, Rauti, Fini e Tatarella) che, nel bene e nel male, erano avanti “anni luce”…
Oramai non sono più “nè carne, nè pesce”.
Rinnegano (sostanzialmente) finanche la legalità  preferendo trincerarsi dietro le seducenti ali di un drammatico “legalese”. Immaginando che gli avrebbe portato in dote un 7, 8% di voti in più (oltre ai soldi della relativa Fondazione: il vero fine ultimo della “grande azione politica”), hanno usato tutti i mezzi per impossessarsi del simbolo di Alleanza Nazionale. Arroganti e presuntuosi. Fanno solo tristezza!
Gli Italiani non hanno bisogno di una spilletta da applicare sulla giacca e lo stesso Paese non ha bisogno di sedicenti camerati travestiti coi colori “alla moda”…
Dopo le ultime politiche furono pubblicati diversi studi secondo i quali, lo spazio, a destra, ci sarebbe stato a condizione che si fosse imboccata la “strada lepenista”… Personalmente mi faceva letteralmente “senso” un’idea del genere ed i tristi fatti verificatisi negli anni successivi (la sempre più consistenza perdita di consenso elettorale, insomma) hanno dimostrato che facevo bene a provare quella ritrosia (ma chiamarlo “schifo” sarebbe più corretto) concettuale e valoriale…
E’ vero che c’è tanta gente che non va più a votare, ma non saranno gli hashtag a convincerli. Studiate. Leggete, Appassionatevi veramente.
Tirate fuori gli attirbuti se li avete davvero…
Immagino che posssa essere davvero triste risvegliarsi un giorno e rendersi conto di essere stati soltanto “chiacchiee e distintivo”… Problemi loro, comunque…
Al Paese serve un progetto liberal-popolare netto e preciso. Una nuova e fervente sfida. Qualcosa di cui i “cognati d’Italia” non saranno mai all’altezza.

Salvatore Castello
Right BLU – La Destra Liberale

argomento: destra | Commenta »

LA STELLA POLARE DELLA DESTRA RITORNI AD ESSERE LA BATTAGLIA PER LA LEGALITA’

Luglio 24th, 2016 Riccardo Fucile

CHI FA POLITICA DEVE ESSERE AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO… LA LEZIONE DI PAOLO BORSELLINO

A Napoli, in Campania, se la destra vorrà  davvero provare a rappresentare nuovamente “qualcosa di serio e di credibile”, dovrà  avere il coraggio di prendere posizione (anche) sulla questione morale.
Il coraggio di dire “Sì al garantismo” (che è un principio sacrosanto) ma solo nelle aule di giustizia…
In questa terra, per svolgere (in modo serio e credibile) una pubblica azione, devi essere (obbligatoriamente) al di sopra di ogni sospetto. Non puoi mediare. Non puoi cedere al compromesso di principio.
Della “moglie di Cesare non si deve nemmeno ipotizzare che possa rubare”…
È un antichissimo principio: la destra, i suoi uomini, e le sue donne, ripartano da quello.
Non sei più al di sopra di ogni sospetto? Ok! Ritirati a vita privata: quando (e se avrai chiarito) ne riparleremo…
Paolo Borsellino era un uomo di destra: quella seria, però.
Un uomo il cui ricordo e’ stato variamente strumentalizzato… È tempo di “riprendercelo”…
Come è tempo di riprenderci quella bandiera della legalità  che è stata la stella polare di una destra che immaginava di governare l’Italia facendola diventare grande…

Salvatore Castello
Right BLU – la Destra Liberale

argomento: destra | Commenta »

NARDO’, IL SINDACO CRESCIUTO NEL MSI CHE SI BATTE PER L’ACCOGLIENZA: “LA SOLIDARIETA NON HA COLORE”

Luglio 8th, 2016 Riccardo Fucile

PIPPI MELLONE: “L’ATTENZIONE PER GLI ULTIMI E’ LA NOSTRA BUSSOLA, NELLE CAMPAGNE ADESSO CI SONO CONTAINER CON L’ARIA CONDIZIONATA. LE SPESE? AL COMUNE HO TOLTO ANCHE IL TELEVISORE”

«Il povero e il diseredato non hanno colore nè nazionalità . L’attenzione per gli ultimi è la nostra bussola»: Pippi Mellone, giovane avvocato, classe 1984, neosindaco di Nardò in provincia di Lecce, non ha fatto in tempo ad indossare la fascia tricolore che si è cimentato in una battaglia per «l’umanesimo del lavoro».
«L’amministrazione – spiega al Corriere – ha ottenuto che nelle campagne neretine fossero installati container con aria condizionata, dove far riposare di notte i lavoratori stranieri impegnati nel raccolto».
A questo risultato si è giunti grazie alla concertazione con la Coldiretti: gli imprenditori si accolleranno tutte le spese, circa cinquanta mila euro.
«Un segnale di civiltà », commenta il primo cittadino.. «Gli imprenditori del settore agricolo locale – racconta – si sono ritrovati sotto processo per schiavismo. E noi abbiamo fatto la battaglia per la costituzione del Comune come parte civile in Tribunale, mentre la precedente amministrazione di centrosinistra non scelse di difendere l’immagine della città …».
Nell’operato di Mellone c’è un filo rosso, quello del socialismo antimaterialista che alimentava le elaborazioni degli eretici del Msi, fino alla destra sociale teorizzata da Giano Accame: «Ho “scavalcato” la Cgil sui migranti? Succederà  spesso. C’è una certa sinistra parolaia, che si dimentica di difendere i non garantiti per schierarsi al fianco del capitale e delle banche», chiosa il sindaco, ritornato quattro volte in sette giorni nel più grande campo di braccianti, per alternarsi con la Caritas nel portare rifornimenti di acqua.
Il progetto politico per Nardò di Mellone è nato con una lista civica, “Andare oltre”, ha sbaragliato i rivali candidati con il Pd e con i fittiani, e ora punta a superare le vecchie categorie novecentesche: «Destra e sinistra non sono sufficienti a inquadrare i bisogni dei cittadini. Ho schierato candidati consiglieri di ogni orientamento politico, determinati a voltare pagina dopo il malgoverno del passato».
Nel pantheon di Mellone, cresciuto nella scuola missina di Graziano De Tullie, «c’è Berto Ricci e Che Guevara, Ezra Pound e Paolo Borsellino, ma anche l’attenzione per l’ecologia con Fare Verde e l’elaborazione dei Campi Hobbit. E la passione per la musica: nella mia stanza a risuonano le note di Rino Gaetano…»
Tra le priorità , dopo il ratificato taglio del 20% dello stipendio, c’è la campagna contro i privilegi della casta e «i malvezzi partitocratici delle precedenti giunte».
Si concretizza la lezione di Marco Pannella e Giorgio Almirante contro i privilegi della politica: «Ho messo in vendita l’auto blu in dotazione al sindaco. Vado alle riunioni in Regione o a Lecce con la mia auto, una Mini-Cooper. A mie spese».
Poi ha rottamato la televisione nel palazzo comunale: «Il canone Rai costava tanto. Tagliato. Come gli abbonamenti ai quotidiani cartacei: li ho convertiti in più economici contratti digitali».
Non ci sono più nemmeno i telefonini per gli amministratori («avevamo un sindaco che spendeva 4600 euro di bolletta l’anno per l’utenza in sua dotazione»).
La lotta agli sprechi di risorse pubbliche è solo all’inizio. «Questi denari – puntualizza Mellone – li investiremo nei capitolati dei servizi sociali, per dare ristoro alle famiglie in difficoltà ».
Il chiodo fisso: le periferie. «Il territorio va ascoltato ogni giorno. Andando nei quartieri periferici e rendendo la casa comunale una campana di vetro. La mia segreteria – conclude Mellone – è aperta tutti i giorni».

(da “il Corriere della Sera”)

argomento: destra | Commenta »

NARDO’ SCONVOLTA DALLO TSUNAMI PIPPI: PD, FITTIANI E FRATELLI D’ITALIA UNITI CONTRO IL GIOVANE DI DESTRA CHE I CITTADINI HANNO TRASCINATO AL 30%

Giugno 16th, 2016 Riccardo Fucile

IL FENOMENO PIPPI MELLONE, AVVOCATO 31ENNE, DAL 5% AL BALLOTTAGGIO, CINQUE ANNI DI OPPOSIZIONE VERA, CONTESTANDO SPRECHI E COSTI… HA DENUNCIATO GLI INTERESSI DI UNA CLASSE POLITICA TRASVERSALE IN NOME DI UNA DESTRA SOCIALE E POPOLARE… ORA L’ULTIMA SFIDA PER DIVENTARE SINDACO: TUTTI UNITI CONTRO DI LUI, COMPRESA LA VERGOGNA DEI COGNATI D’ITALIA… ATTESA PER IL COMIZIO FINALE: LUI SCEGLIE LA PIAZZA PIU’ GRANDE, IL PD QUELLA PICCOLA

Il possibile tsunami è localizzato a Nardò, 32.000 abitanti in provincia di Lecce, secondo comune del Salento, dove domenica si vota per il ballottaggio: gli elettori dovranno scegliere tra il sindaco uscente Marcello Risi (Pd e liste di centrosinistra collegate) che al primo turno ha ottenuto il 40,29% e la sorpresa Pippi Melloni (candidato di più liste civiche, in primis “Andare Oltre”, di chiara origine di destra sociale) che parte dal 30,09%.
Un primo uragano in verità  c’è già  stato: Pippi è arrivato al ballottaggio travolgendo il candidato Antonio Vaglio (portato dai fittiani e da Fratelli d’Italia)   fermo al   22,33% e Massimo De Marco (M5S) che ha raccolto il 7,27%.
Una prima annotazione rivelatrice: Risi (Pd) ha raccolto il 2% in meno della sua coalizione, Vaglio (fittiano e Fdi) il 4% in meno dei partiti che lo sostenevano, Mellone il 4% in più.
Giusto per la cronaca Fdi ha preso solo il 2,12%, contribuendo ben poco al 22,33%   del fittiano Vaglio.
Ma al ballottaggio che sta accadendo?
La logica vorrebbe che i fittiani e Fdi appoggiassero il candidato di destra contro quello di sinistra… E invece no.
Per salvare la faccia ufficialmente “lasciano liberi gli elettori” di votare per chi gli pare.
Ma come? Per un candidato del Pd?
Forse Cameron direbbe di votare per i laburisti?
O la Meloni per Giachetti e Fassina?
Eppure a Nardò anche questo accade, perchè qua vige la regola del consociativismo, della torta da spartirsi, degli interessi da tutelare.
E allora ecco il passaparola: “non votate Pippi, questo vuole ripristinare regole e legalità , è un pericolo”.
Ma chi è Pippi Mellone? Potrebbe essere l’emblema della “destra che non c’è” in Italia.
Avvocato, 31 anni, si forma in “Azione Giovani”, cinque anni fa raccoglie da solo con la sua lista civica il 5%, entra in Comune e li manda in tilt: attiva la regola di accesso agli atti, spulcia pratica per pratica, spesa per spesa, persino il costo dei lumini del cimitero e mette tutti in mora.
Battaglia dopo battaglia, diventa il difensore dei cittadini defraudati e tartassati ( qua tutte le tasse comunali sono al massimo consentito e i servizi un disastro) e attorno a lui si forma un gruppo di decine di giovani.
Movimentista, attento ai diritti dei più deboli e alla tutela ambientale, raccoglie simpatie anche a sinistra, ingaggia lotte a tutela dei lavoratori e contro il degrado delle periferie, consuma scarpe sui marciapiedi per ascoltare e avanzare proposte.
Un giovane coraggioso contro la casta, la malavita e la rassegnazione del Sud.
A furor di popolo si presenta candidato sindaco con otto liste civiche di appoggio, alla fine anche Forza Italia locale converge su di lui.
E arriva a sfondare al primo turno il 30%.
Ora la Casta e i poteri forti locali tremano, decenni di “affari” sono in pericolo: ed ecco che destra e sinistra si alleano sottobanco per evitare lo tsunami che spazzerebbe via la vecchia e compromessa classe dirigente.
I ragazzi di Mellone stamane hanno presidiato poste e banche di Nardò per la “Giornata di mobilitazione contro il Vampiro di Palazzo. Con lui Imu, Tasi, Irpef e tassa sulla spazzatura al massimo consentito dalla Legge”.
E ora Pippi lancia l’ultima sfida: stasera chiude la campagna elettorale in Piazza Salandra, la più grande di Nardò, il suo avversario Risi sceglie la piccola Piazza delle Erbe, la paura serpeggia tra i compagni di merenda.
Se sommassimo le percentuali dei due schieramenti si parte con un 62% di Pd-fittiani-Fdi contro il 30% di Mellone, 32 punti di distacco, ma l’aria che si respira è diversa.
Lo slogan di Pippi è “la rivoluzione sta arrivando”: spingiamolo tutti verso l’impossibile.
La “destra che non c’è” in ogni caso per una volta ha dimostrato di esserci.
Forza Pippi.

argomento: destra | Commenta »

EIA, EIA, QUAQUARAQUA’: DA ROMA 1993 CON IL MSI AL 35,8% ALLA ROMA DELLA DESTRA ASOCIALE

Maggio 4th, 2016 Riccardo Fucile

UN DECLINO INARRESTABILE DELLA “DESTRA CAPITALE”: 24,07% DI AN NEL 1997, 21,04% NEL 2001, 19,46% NEL 2006, FINO AL 19,21% DEL PDL ALLE ULTIME COMUNALI

I dati sono già  nel titolo ed esprimono in tutta evidenza il declino inarrestabile della destra romana, divisa da decenni in correnti, spifferi, ducetti di periferia, sette esotiche più che esoteriche.
Tramontati i grandi riferimenti “ideologici”, messi in soffitta i set di sopravvivenza, archiviati i tanti giovani martiri, azzerate passioni e weltanschauung,   siamo arrivati alla generazione dei talent senza avere talenti.
L’unico “talento” di riferimento è quello relativo alla “monetizzazione” delle cariche, possibilmente estesa a parenti, sorelle e cognati.
Si è partiti dalle piazze per arrivare a “Piazza Pulita”, dalla occupazione sociale delle case si è giunti a occupare stabilmente solo i talk televisivi dove possono trovare seguito persino asini, ruttologi e mascotte ritoccate nelle forme perchè per esserlo nei contenuti bisognerebbe almeno averli.
Dalla “presenza militante” al “presenzialismo”, ecco la sintesi rivoluzionaria della “destra de noiatri”.
Se si vince si sistema qualche centinaia di amici nelle municipalizzate, se si perde qualche incarico si rimedia sempre, grazie alla tribù di appartenenza.
Altro che “non rinnegare e non restaurare”, qua si sono venduti pure i mobili, non serve neanche lo stucco: non a caso l’unico argomento che suscita ancora grande passione è il tesoretto di An.
Ogni tanto qualcuno rispolvera vecchie parole d’ordine, un salto in cantina e si sistema nel salotto buono la falsa copia della “destra sociale”, divenuta nel frattempo asociale causa inquinamento xenofobo nell’aria, essendo noto quasi a tutti che il concetto di sociale sarebbe sinonimo di “solidarietà ” e non di “respingimento”.
Il tutto condito con mirabili contorsionismi come quello di mandare   ai confini dell’inferno qualche connazionale in divisa per poi poterne chiedere la liberazione e trovare così un argomento che giustifichi una forma-partito.
La destra dei rottamandi ora si appresta all’ultima battaglia sull’orlo della discarica.
Sperando che ai rom non venga l’idea di abbandonare Roma prima del 5 giugno, altrimenti so’ cazzi…
Dopo che ci hanno restituito i marò, se pure i rom fanno la furbata, che argomenti rimangono agli sfascisti della destra italiana?
Eia, eia, quaquaraqua’, la destra dove sta?

argomento: destra | Commenta »

I LEADERINI CHE A CASA LORO NON PRENDONO NEANCHE IL 20%

Aprile 16th, 2016 Riccardo Fucile

NELLA CAPITALE DELLA PADANIA LA LEGA NON VA OLTRE IL 17% NEL SONDAGGIO PIU’ FAVOREVOLE, AL 12% IN QUELLO PEGGIORE…E NELLA ROMA DOVE IL CENTRODESTRA VALEVA IL 50% LA MELONI RESTA SOTTO QUOTA 20%…. CHI RAPPRESENTANO?

In attesa che i nodi vengano al pettine, leggi candidature ufficiali e inizio della campagna elettorale, le vicende interne al centrodestra meritano una riflessione da una angolatura particolare, quella del carisma leaderistico dei presunti vertici della presunta destra nostrana.
Quanti voti prendono nelle loro roccaforti Salvini e la Meloni?
Iniziamo da Salvini che non a caso, di fronte alla proposta di candidarsi a sindaco di Milano, è scappato a una velocità  persino maggiore di quando a Bologna ha intravisto a 200 metri i suoi ex amici dei centri sociali.
Eppure un leader, nella capitale della sua Padania, non dovrebbe temere l’esito elettorale.
In realtà  la Lega a Milano non conta una cippa, le sue quotazioni variano dall’11,5% al 17%, a seconda dei sondaggisti, poco sotto Forza Italia.
Tradotto: da sola non va da nessuna parte.
E Salvini infatti si è ben guardato dal rischiare la brutta figura che vorrebbe facesse invece la Meloni a Roma.
A Roma la somma tra Fdi e Lega è data tra il 17% e il 20%: anche qui con queste percentuali può vincere solo la coppa del nonno.
Eppure notoriamente Roma è una città  dove il centrodestra rappresenta almeno il 50% dei cittadini, se avessero motivo di andare a votare.
Giova ricordare che i leader del centrodestra negli ultimi 20 anni, da Berlusconi a Fini, nelle loro roccaforti raggiunsero consensi di partito a livelli ben più alti, come peraltro accade all’estero (vedi Marine Le Pen in Francia).
Per non parlare del misero 13,5% e 4% nazionale di cui sono accreditati Lega e Fdi, percentuali ormai vicine a quelle della Lega di Bossi da un lato e appena un terzo dei consensi che raccoglieva AN dall’altro.
E allora le Tv non erano impestate quotidiamente dalla presenza di Bossi e/o Fini e non si doveva assistere a repentini cambi di felpe o ad annunci di gravidanze programmate.
E il fenomeno profughi su cui speculare non si era manifestato con tale virulenza.
Insomma, nelle condizioni di campo migliori, questi due presunti bomber sollevano più zolle dal campo che ovazioni del pubblico pagante.
Prima rientrano negli spogliatoi meglio è per lo spettacolo.

argomento: destra | Commenta »

LAVACRI E NOSTALGIE, GLI EX MSI E I CONTI COL PASSATO

Marzo 22nd, 2016 Riccardo Fucile

LE COMICHE: ORA TUTTI NON SONO “MAI STATI FASCISTI”… DAL PASSO DELL’OCA A QUELLO DELLE OCHE

Una spina. Un prurito.Un’ossessione. Il lavacro di Fiuggi del ’95 non ha sradicato il passato in fondo al cuore.
Il peso di una storia mai smaltita che si fa sentire fino ad oggi.
«Io non sono mai stata fascista», dice di sè Giorgia Meloni rispondendo a Berlusconi che ha bollato con disprezzo usando l’epiteto (ancora?) infamante di «fascisti».
«Mai» è molto impegnativo.
Chissà  perchè allora il Msi ha sentito il bisogno di non chiamarsi più così e di ribattezzarsi Alleanza Nazionale.
E perchè nelle tesi di Fiuggi si è addirittura scomodato l’antifascismo come momento storicamente necessario al ritorno della libertà  in Italia.
E perchè Gianfranco Fini, con il parere entusiastico e unanime dei colonnelli che via via gli hanno voltato le spalle fino ad arrivare all’attuale irrilevanza collettiva, ha sentito il bisogno nel ’93 di andare in pellegrinaggio alle Fosse Ardeatine, e poi ad Auschwitz, e poi in visita commossa allo Yad Vashem di Gerusalemme, faccia a faccia con il «male assoluto» della Shoah, mentre in Italia borbottavano per quella kippah in testa.
Il fascismo è stata una storia grande e tragica. Con la fine della Prima Repubblica, fondata sull’antifascismo costituzionale, quella storia sembrava essersi esaurita. Hanno chiuso le insegne del comunismo e del fascismo.
Restano i fantasmi, i residui, i ricordi che stregano le idee e le teste. E lo psicodramma che non si spegne mai
Con lo spettro del fascismo il centrodestra berlusconiano ha duellato sin dall’inizio. Quando Berlusconi disse di optare per Fini come sindaco di Roma (la storia comincia nei pressi del Campidoglio e qui sta volgendo alla fine, potenza dei simboli e dei ricorsi), gli avversari gli misero un fez in testa: il Cavaliere nero.
Bossi, alleato riluttante di governo, si mise in marcia sotto il diluvio nel 25 aprile milanese che sembrava rinato dal nulla, dopo anni di celebrazioni ufficiali stanche e sfibrate. Disse anche, con la sua prosa trattenuta e moderata, che i fascisti sarebbero stati inseguiti «casa per casa» e che con i fascisti mai più da nessuna parte.
Poi invece il «da nessuna parte» diventò Palazzo Chigi.
La sinistra impazziva per il «regime» in agguato. Ogni manifestazione del centrodestra nella Capitale diventava la «marcia su Roma».
Berlusconi faceva finta di non sentire: scherzava addirittura sulle isole del confino fascista dipinte come ameni luoghi di vacanza.
I missini smisero di essere tali: divennero aennini. Sparirono saluti romani e labari. Anzi, riapparvero in qualche funerale (che Fini e i suoi dovevano abbandonare prima che risuonasse lo stentoreo «Presente!» con braccio teso) e quando un gruppo di ex fascisti, o postfascisti, o fascisti salutarono con entusiasmo Gianni Alemanno che aveva vinto le elezioni a Roma.
Sempre al Campidoglio: quando si dice la fissazione dei luoghi.
Non erano più fascisti, fuori e dentro? Alessandro Giuli, che dedicò al gruppo dirigente di An uno sferzante pamphlet, scrisse che il passo delle oche aveva sostituito il passo dell’oca.
Chi voleva restare fascista aveva a disposizione da Fiuggi in poi la Rifondazione nera capeggiata da Pino Rauti. Gli altri si adagiarono sulla strada dello sdoganamento e addirittura confluirono disciplinatamente nel Pdl nato dal predellino di Berlusconi. Tranne Francesco Storace, che con Daniela Santanchè mise su «La Destra», in rotta con il Fini che a Gerusalemme si era spinto troppo oltre.
Una storia grande e tragica, quella del fascismo e anche quella del neofascismo.
La scommessa di una destra che finalmente all’aria aperta, finalmente non più ghettizzata, finalmente non più confinata nel reparto dei reprobi della Repubblica, avrebbe potuto dimostrare tutte le sue potenzialità , è stata una scommessa persa.
Quando Fini osò alzare il capo con Berlusconi, i colonnelli che erano stati di An e che erano cresciuti insieme nella palestra missina per disegnare «il fascismo del Duemila» sfilarono sul palco per condannare il refrattario e per giurare fedeltà  imperitura al Capo.
Questa parola, «fascismo», ristagnava sullo sfondo, chiusa in un armadio, con la naftalina perchè non esalasse cattivi odori.
Ma i conti con il passato non sono mai stati fatti.
«Fascista»? Giammai, sembra dire Giorgia Meloni avanzando le prove dell’anagrafe. Il rimosso non se ne va. Il passato non passa.
Sotto il tappeto è già  tutto pieno.

Pierluigi Battista
(da “il Corriere della Sera”)

argomento: destra | Commenta »

PANSA SVELA CHE FINE FARANNO BERLUSCONI, SALVINI E LA MELONI

Marzo 20th, 2016 Riccardo Fucile

UNA TURBA DI MORTI CHE CAMMINANO HA DECISO DI AFFRETTARE LA PROPRIA FINE, FACENDO CASCARE LA CATAPECCHIA DOVE SI ERANO RIFUGIATI… PRESTO DOVRANNO TROVARSI UN LAVORO DI RIPIEGO PER CAMPARE

Ve lo ricordate quel marito che per far dispetto alla moglie si taglia gli zebedei?
Ci sono capi e capetti del centrodestra italiano che si comportano esattamente così. Vogliono disfarsi del vecchio Silvio Berlusconi, un ottantenne senza forze, capace di dare segni di vita soltanto se gli capita di imbattersi nel pelo fresco di una ventenne.
Così testardo da non voler passare il mazzo di carte a qualche erede meno sfasciato di lui. Ma nella speranza di ricoverarlo alla Baggina, il famoso ospizio milanese per i vegliardi, questi dirigenti, personaggetti da quattro soldi, stanno montando una baraonda che distruggerà  anche loro.
La politica italica ci sta offrendo un caso da manuale che fino a oggi non conoscevamo. Una turba di morti che camminano ha deciso di affrettare la propria fine, facendo cascare la baracca dove si erano rifugiati.
Succede nel centrosinistra dove gli ex comunisti, un tempo campioni di arroganza feroce, si mettono in fila davanti al boia arrivato da Firenze per accopparli. E lo pregano tremebondi di tagliare tutte le teste che gli fanno ombra.
Ma succede soprattutto nella catapecchia di centrodestra. Qui si assiste a un fenomeno pressochè unico al mondo. Quello di un gruppo dirigente che ha deciso di eliminarsi da solo, in modo autarchico, senza nessun intervento esterno.
Neppure quello dei kamikaze del Califfato nero che, prima o poi, faranno una visitina a Roma. E tra qualche settimana i piccoli boss dovranno trovarsi un lavoro di ripiego per riuscire a campare.
Debbo confessare che il Bestiario e il suo autore, considerati dalla Casta un esempio da manuale del giornalismo criminale, è preoccupato soprattutto della sorte che toccherà  alla star del momento: la Giorgia Meloni, ragazzona bionda, dai singolari occhi azzurri, una vulcanica rompiscatole. Si è candidata a fare il sindaco della capitale. Ma è matematico che neppure Santa Scarabola, la patrona delle imprese impossibili, la aiuterà  ad arrivare almeno al ballottaggio.
Madama Meloni lo pensa anche lei. Infatti, ecco un’altra maxi sciocchezza senza precedenti, si è già  affrettata a rivelare per chi voterà  nel duello tra i candidati che riceveranno più voti: la grillina Raggi, la sconosciuta uscita dal cilindro di Casaleggio che tutti danno per vincente.
Che cosa potrà  fare la signora Meloni dopo la sconfitta, se non vorrà  arruolarsi nei reparti femminili della Legione Straniera per espiare la sua fenomenale ingenuità ?
Il mago Otelma ha rivelato al Bestiario che ha già  trovato un mestiere alternativo: andrà  in tivù a fare la cuoca.
Viviamo in un’epoca di suprema stoltezza che vede gli chef imperversare su tutte le emittenti pubbliche e private. Ma di solito sono maschi, quasi sempre panciuti e barbuti. Giorgia bucherà  il video e porterà  alle stelle l’audience di qualunque boiata in cucina.
Il suo collaudato spin doctor, il missino Fabio Rampelli, architetto e campione di nuoto, indosserà  anche lui il grembiulone bianco.
E assisterà  Giorgia nel preparare primi, secondi e terzi piatti, felice di servire quella che fu la sua leader.
Voleva un impiego analogo un altro degli scudieri meloneschi, il satanico Ignazio La Russa, ma Giorgia l’ha considerato troppo demoniaco. E così anche lui andrà  in tivù, ma a interpretare il mostro cattivo di Guerre Stellari.
Spaventerà  i bambini che poi la cuoca consolerà  con merende elaborate, il giusto alimento per i futuri Fratelli d’Italia.
E Matteo Salvini che cosa farà , dopo aver tentato invano di conquistare Palazzo Chigi? Non lascerà  la politica, ma aprirà  una stagione cruenta di lacrime e sangue. Il Matteo leghista si è già  confezionato una divisa strabiliante: da Dittatore dello Stato Identitario di Bananas.
E comincerà  ad accoppare tutti i capi leghisti che gli fanno ombra.
Ammazzerà  il vecchio Umberto Bossi, soffocandolo con il sigaro toscano che insiste nel fumare. Liquiderà  il Roberto Maroni, uno zitellone che non si vergogna di portare occhiali rossi. Il colore preferito dai gay comunisti che Salvini vorrebbe rinchiudere in un lager apposito, costruito alle sorgenti del Po.
Poi farà  pugnalare il fantasioso Roberto Calderoli. Costui ha ricevuto un assaggio di quanto gli toccherà . Il dittatore leghista ha già  cacciato la presidente della provincia di Cuneo, Gianna Gancia, che guarda caso è la moglie del Calderoli.
Il governatore veneto, l’esangue Luca Zaia, con quel suo eterno vestito nero che lo fa sembrare un becchino triste, si prepari a espatriare in Austria: i killer di Matteo prima o poi gli andranno addosso e lo faranno sparire.
Il secondo tempo della pulizia etnica decisa da Salvini prenderà  di mira i fedelissimi di Berlusconi.
Il tecnico delle emergenze, Guido Bertolaso, sarà  costretto a chiedere asilo politico al premier Renzi, che lo spedirà  a velocizzare gli eterni lavori della Salerno-Reggio Calabria.
La senatrice badante del Cavaliere, Maria Rosaria Rossi, per salvarsi la ghirba si rinchiuderà  in un convento di suore di clausura. I servizi segreti salviniani daranno la caccia persino alla fata bionda di Bolzano, la statuaria Michaela Biancofiore, che ha osato parlare di «un centrodestra suicida».
E il povero Cavaliere? Il dittatore leghista non oserà  toccarlo. Ma lo sfratterà  dalla villa di Ancore.
Poi deciderà  di mandarlo al tappeto con l’affronto più velenoso: fare una proposta di matrimonio alla fidanzata di Silvio, la solare Francesca Pascale.
Infine manderà  i propri scherani a impadronirsi dell’Impero televisivo di Mediaset. Marina verrà  costretta a cercarsi un impiego da segretaria. Pier Silvio dovrà  rassegnarsi a fare l’usciere.
L’unico a salvarsi sarà  il grande Fedele Confalonieri. Scriverà  un libro di memorie dal titolo: «I miei sessant’anni con Silvio». Lo stamperà  la Mondazzoli che ne venderà  un milione di copie.
Travolti da questo suicidio collettivo, spariranno nel nulla le figure di secondo piano del centrodestra.
L’ingenuo Storace, solitario e immarcescibile. I capi e i gregari di CasaPound, monaci generosi della militanza in camicia nera. Stefano Parisi che a Milano perderà  la battaglia contro quel furbone del Sala. Osvaldo Napoli, rottamato dal Dittatore come candidato sindaco a Torino, dovrà  limitarsi a sfoggiare le sue belle cravatte nei talk show, ammesso che vogliano ancora invitarlo.
Una volta scomparso il centrodestra, l’Italia starà  meglio o peggio di prima.?
Nessuno lo sa. A meno che non si avveri una previsione che molti stanno già  facendo.
I due dittatori rimasti in campo, il Ganassa fiorentino e il Bananista della Lega, si metteranno d’accordo e firmeranno il cosiddetto patto del Doppia Emme.
Le conseguenze si vedranno subito. Un regime autoritario con una coppia di ducetti in grisaglia. Nessuna opposizione. Caccia ai dissidenti. I posti di potere soltanto ai fedeli del Matteo nazionale e di quello leghista.
Resterà  un problema.
Che cosa fare delle tante donne che avevano militato nel centrodestra del Cavaliere, anche a titolo privato?
La soluzione la scoverà  Filippo Sensi, il super consigliere renzista. Lui si rammentò che Denis Verdini era un vecchio sottaniere e coltivava il sogno di farsi un harem. Le femmine di Silvio passarono a Denis.
Il Grande Voltagabbana le concentrò in un villone sui colli di Firenze. E tutte si rivelarono il trastullo allegro della sua vecchiaia.

Giampaolo Pansa
(da “Libero”)

argomento: destra | Commenta »

IL “NUOVO MSI” SI RIPRENDE LA FIAMMA TRICOLORE, LA FONDAZIONE AN PERDE LA CAUSA

Marzo 4th, 2016 Riccardo Fucile

I GIUDICI DI FIRENZE: “QUELLO NON E’ UN PARTITO”… LA NOTA DI PRECISAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE – FIAMMA TRICOLORE

La battaglia per lo storico simbolo del ‘Movimento Sociale Italiano’ è giunta alla svolta con la sentenza della Corte d’Appello di Firenze che, dopo un decennio di carte e avvocati, ha attribuito l’uso della Fiamma Tricolore al Nuovo M.S.I. di Maria Antonietta Cannizzaro che ora dichiara guerra a chi la sta usando.
Alleanza Nazionale (associazione e fondazione) vede respinto l’appello avverso.
Con ricorso l’associazione Alleanza Nazionale chiedeva al Tribunale di Firenze di inibire all’associazione ‘Movimento Sociale Italiano — Destra Nazionale — Nuovo Msi’, l’uso della denominazione ‘Movimento Sociale Italiano — Destra Nazionale — Nuovo Msi’ della sigla ‘Msi’ e dell’emblema costituito dalla fiamma tricolore su base trapezoidale, di cui rivendicava la titolarità  esclusiva.
Il giudice designato accoglieva il ricorso nei confronti dell’associazione, mentre lo respingeva nei confronti delle persone fisiche.
L’ordinanza veniva confermata il 4 luglio 2006 in sede di reclamo al collegio.
Con atto di citazione notificato il 17 maggio 2006, An introduceva quindi il giudizio di merito, chiedendo l’accertamento dei propri diritti assoluti sulla denominazione e sul simbolo in oggetto, con pubblicazione a mezzo stampa della emananda sentenza e condanna delle controparti al risarcimento dei danni.
L’associazione ‘NMSI’ si costituiva in giudizio contestando la fondatezza delle avverse domande.
Avverso la decisione i soccombenti interponevano appello, dolendosi in estrema sintesi di quanto che An aveva abbandonato le sue origini, rinunciando di fatto ad ogni continuazione politica con la formazione del Msi.
Al contempo, interveniva volontariamente in giudizio la ‘Fondazione Alleanza Nazionale’ costituita con atto notarile del 18 novembre 2011, proponendosi come successore a titolo particolare.
La similitudine tra i simboli di due aggregazioni politiche non configura necessariamente un’illegittima interferenza, laddove siano introdotti adeguati elementi di distinzione atti a salvaguardare l’identità  personale.
La comparazione tra i segni, infatti, non deve essere analitica, ovvero riferita ad ogni singola componente distintiva, ma sintetica e globale tenuto conto di tutti gli elementi costitutivi.
L’associazione An, nel frattempo posta in liquidazione, si costituiva in giudizio contestando l’ammissibilità  e comunque la fondatezza dell’appello sotto ogni profilo di fatto e di diritto.
Passando al merito, va subito rilevato che il nostro ordinamento non riserva ai segni distintivi politici un’apposita disciplina, se non preoccupandosi della confondibilità  degli emblemi in occasione delle competizioni elettorali, sicchè gli ambiti concettuali della tutela vanno ricavati dai principi generali vigenti in materia di identità  personale. La lacuna del resto non sorprende, in quanto coinvolge l’intero assetto del sistema partitico, non essendo mai stata varata una normativa volta a regolamentare lo status giuridico o il funzionamento dei partiti, che rientrano puramente e semplicemente nel novero delle associazioni non riconosciute.
La tendenza analizzata non innalza la sfera materialistica del commercio a quella ideale della politica, quanto piuttosto abbassa la sfera ideale della politica a quella materialistica del commercio.
Si vuol dire che la protezione tipica del marchio può trovare spazio naturale laddove la politica entri legittimamente nel commercio a fini di autofinanziamento coi gadgets, coi social network o quant’altro, ma non laddove il commercio provi ad entrare in politica, contaminando con ragioni di tutela negoziali simboli che nascono come espressione di pura idealità .
Da questo punto di vista, il diritto all’identità  personale si pone addirittura in antitesi con la logica dello scambio economico perchè mentre il marchio è infatti un valore cedibile, l’identità  personale è incedibile e irrinunciabile, nella misura in cui si lega ad un patrimonio morale unico e caratteristico del soggetto, seppur affiliato ad una corrente ideologica storicamente riconoscibile.
Il ‘NMSI’ non si è messo a vendere prodotti o servizi di An o della Fondazione, protetti da un segno distintivo d’impresa, ma si è limitato similmente a riprendere l’ispirazione politica abbandonata dalle controparti, come storicamente propugnata dal vecchio Movimento Sociale Italiano, così rinsaldando il ponte ideologico smantellato dalla trasformazione politica di An verso la convergenza col Popolo delle Libertà . Anche l’impiego della fiamma tricolore ha seguito lo stesso tragitto giustificativo, trattandosi del simbolo concepito nel dopoguerra, dopo la messa al bando delle insegne fasciste, per ricollegarsi alle tradizioni della destra nazionalistica italiana che aveva un tempo abbracciato quel regime.
Così come la falce e martello simboleggiano la tradizione comunista internazionale, la fiamma tricolore simboleggia un patrimonio ideologico ben radicato nella storia politica italiana, che a ben vedere sovrasta l’occasionale utilizzatore e vive di vita propria, denotando un coacervo omogeneo e storicamente riconoscibile di propensioni politiche.
In definitiva la Corte d’Appello di Firenze definitivamente pronunciando nella causa in oggetto ogni altra domanda, eccezione o deduzione disattesa, in riforma della sentenza n. 1660 emessa il 28 aprile 2008 dal Tribunale di Firenze, respinge tutte le domande proposte dall’Associazione Alleanza Nazionale e dalla Fondazione Alleanza Nazionale e le condanna in solido al pagamento delle spese processuali dei due gradi di giudizio, oltre accessori a favore del Corpo Politico Movimento Sociale Italiano — Destra Nazionale — Nuovo M.S.I.

(da “progettoItalianews”)

Riceviamo e pubblichiamo volentieri la nota di precisazione del Movimento Sociale – Fiamma Tricolore

Egregio Direttore, leggiamo con disappunto nell’articolo quanto segue:
1. (Titolo di testa): “Il Nuovo MSI si riprende la Fiamma Tricolore, la Fondazione AN   perde la causa”;
2. (Testo dell’articolo): “..ha attribuito l’uso della Fiamma Tricolore al Nuovo M.S.I. di Maria Antonietta Cannizzaro..”;
3. (Spalla all’articolo): Simbolo del “Movimento Sociale Fiamma Tricolore;
Dobbiamo precisare che trattasi di informazioni e pubblicazione del simbolo totalmente errate, a partire dal titolo, per le seguenti motivazioni:
1. La “Fiamma Tricolore” NON è stata ripresa dal Nuovo MSI, in quanto il “Movimento Sociale Fiamma Tricolore”, comunemente conosciuto semplicemente come “Fiamma Tricolore” è partito differente dal Nuovo MSI e dalle altre formazioni politiche rappresentate nell’articolo, con le quali non ha nessuna forma di collaborazione;
2. L’uso della “Fiamma Tricolore”, è attribuito al “Movimento Sociale Fiamma Tricolore” e NON al Nuovo M.S.I.;
3. Il simbolo pubblicato di spalla è di titolarità  esclusiva del “Movimento Sociale Fiamma Tricolore” (http://www.fiammatricolore.com/).

Giuseppe MANOLI
Responsabile Ufficio Stampa
Movimento Sociale Fiamma Tricolore

argomento: destra | Commenta »

« Previous Entries
Next Entries »
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (234)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.222)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.588)
    • criminalità (1.403)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.533)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.079)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.790)
    • governo (5.804)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.394)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.413)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (543)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.188)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (35.961)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.685)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Novembre 2025 (611)
    • Ottobre 2025 (651)
    • Settembre 2025 (662)
    • Agosto 2025 (669)
    • Luglio 2025 (671)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (641)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (307)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (436)
    • Giugno 2014 (391)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (287)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (207)
    • Giugno 2011 (263)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (233)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Novembre 2025
    L M M G V S D
     12
    3456789
    10111213141516
    17181920212223
    24252627282930
    « Ott    
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • VAI AVANTI SILVIA, TRE EURO DI TASSA PER I CROCIERISTI CHE SI IMBARCANO DA GENOVA SONO FIN TROPPO POCHI
    • AVVISATE TAJANI: IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL GOVERNATORE FORZISTA DELLA CALABRIA, ROBERTO OCCHIUTO, LANCERÀ LA SUA CORRENTE, IN UN EVENTO A PALAZZO GRAZIOLI A ROMA. UNA NUOVA “AREA LIBERALE” IN FORZA ITALIA SUI DIRITTI, LA POLITICA ECONOMICA E LA GIUSTIZIA (OCCHIUTO È INDAGATO CON L’ACCUSA DI CORRUZIONE)
    • “SE VOGLIONO RIUSCIRE A RIAVERE LA POTESTÀ GENITORIALE E I LORO TRE FIGLI, I CONIUGI TREVALLION-BIRMINGHAM DEVONO SMUSSARE GLI ANGOLI E SPALANCARE MENTE E CUORE”: LO DICE L’AVVOCATO GIOVANNI ANGELUCCI, CHE HA RINUNCIATO A DIFENDERE LA FAMIGLIA CHE VIVEVA IN UN CASALE NEL BOSCO DI CHIETI
    • LA “STATISTA DELLA SGARBATELLA”, CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI
    • GIORGIA ADESSO È TENTATA DALLA SFIDA SUL PALCO DI CASA: NON VUOLE APPARIRE IN FUGA
    • “LA DEMOCRAZIA NON CORRISPONDE ALLA NATURA DEGLI ITALIANI, POPOLO AVVEZZO A CONSIDERARE LO STATO COME NEMICO”
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA