EIA, EIA, QUAQUARAQUA’: DA ROMA 1993 CON IL MSI AL 35,8% ALLA ROMA DELLA DESTRA ASOCIALE
UN DECLINO INARRESTABILE DELLA “DESTRA CAPITALE”: 24,07% DI AN NEL 1997, 21,04% NEL 2001, 19,46% NEL 2006, FINO AL 19,21% DEL PDL ALLE ULTIME COMUNALI
I dati sono già nel titolo ed esprimono in tutta evidenza il declino inarrestabile della destra romana, divisa da decenni in correnti, spifferi, ducetti di periferia, sette esotiche più che esoteriche.
Tramontati i grandi riferimenti “ideologici”, messi in soffitta i set di sopravvivenza, archiviati i tanti giovani martiri, azzerate passioni e weltanschauung, siamo arrivati alla generazione dei talent senza avere talenti.
L’unico “talento” di riferimento è quello relativo alla “monetizzazione” delle cariche, possibilmente estesa a parenti, sorelle e cognati.
Si è partiti dalle piazze per arrivare a “Piazza Pulita”, dalla occupazione sociale delle case si è giunti a occupare stabilmente solo i talk televisivi dove possono trovare seguito persino asini, ruttologi e mascotte ritoccate nelle forme perchè per esserlo nei contenuti bisognerebbe almeno averli.
Dalla “presenza militante” al “presenzialismo”, ecco la sintesi rivoluzionaria della “destra de noiatri”.
Se si vince si sistema qualche centinaia di amici nelle municipalizzate, se si perde qualche incarico si rimedia sempre, grazie alla tribù di appartenenza.
Altro che “non rinnegare e non restaurare”, qua si sono venduti pure i mobili, non serve neanche lo stucco: non a caso l’unico argomento che suscita ancora grande passione è il tesoretto di An.
Ogni tanto qualcuno rispolvera vecchie parole d’ordine, un salto in cantina e si sistema nel salotto buono la falsa copia della “destra sociale”, divenuta nel frattempo asociale causa inquinamento xenofobo nell’aria, essendo noto quasi a tutti che il concetto di sociale sarebbe sinonimo di “solidarietà ” e non di “respingimento”.
Il tutto condito con mirabili contorsionismi come quello di mandare ai confini dell’inferno qualche connazionale in divisa per poi poterne chiedere la liberazione e trovare così un argomento che giustifichi una forma-partito.
La destra dei rottamandi ora si appresta all’ultima battaglia sull’orlo della discarica.
Sperando che ai rom non venga l’idea di abbandonare Roma prima del 5 giugno, altrimenti so’ cazzi…
Dopo che ci hanno restituito i marò, se pure i rom fanno la furbata, che argomenti rimangono agli sfascisti della destra italiana?
Eia, eia, quaquaraqua’, la destra dove sta?
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