CENTRODESTRA RIDICOLO IN EUROPA: SUL RECOVERY FOUND TRE PARTITI E TRE VOTI DIVERSI
FDI ANNUNCIA L’ASTENSIONE, LEGA PER IL NO, FORZA ITALIA PER SI’… I SOVRANISTI NON VOGLIONO IL MES, NON GLI VA BENE IL RECOVERY FOUND, VOGLIONO SOLO MILIARDI GRATIS? GIOCHINO AL SUPERENALOTTO E NON PRENDANO PER IL CULO GLI ITALIANI
Ancora una volta l’opposizione italiana va verso la spaccatura al Parlamento europeo. E ancora una volta la Lega si prepara a votare contro uno strumento pensato proprio per aiutare l’Italia a salvarsi dalla recessione innescata dal coronavirus, ovvero il Recovery Fund da 1.000 miliardi finanziato dai titoli comuni europei.
L’appuntamento è per venerdì, quando l’emiciclo voterà una risoluzione appunto sul Fondo per la ripresa chiedendo a Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione europea, di essere “ambiziosa” nella proposta alla quale sta lavorando.
Quello del Parlamento è un testo non vincolante, ma pensato proprio per aiutare politicamente i governi di Francia, Italia e Spagna, nonchè i commissari europei più sensibili alle loro esigenze, nei complicatissimi negoziati in corso dietro le quinte tra Bruxelles e le Cancellerie europee.
Il 23 aprile scorso i capi di Stato e di governo hanno trovato l’accordo politico sul rilancio dell’economia europea dopo il Covid, dando mandato a von der Leyen di scriverlo e presentarlo in tempi rapidi.
La presidente della Commissione, ha già rinviato per due settimane di fila la pubblicazione, segno delle difficoltà a trovare la quadra tra le contrastanti richieste dei governi, spaccati tra nordici e mediterranei.
L’idea è di usare le riserve del bilancio Ue 2021-2027 (circa 1.000 miliardi in tutto) come garanzia per andare sul mercato attraverso il Recovery Fund e rastrellare altri 1.000 miliardi per rilanciare l’economia. Ma si discute sui dettagli.
Il Parlamento chiederà a von der Leyen di non partire con una proposta al ribasso per timore di bocciature da parte delle capitali, ma di osare e lasciare poi al negoziato tra governi eventuali modifiche. Come spiegava l’ex sottosegretario Sandro Gozi, oggi europarlamentare eletto con il partito di Emmanuel Macron: “Proposto da un’ampia maggioranza al Parlamento europeo un piano di ripresa e di trasformazione di 2.000 miliardi di euro per affrontare la crisi coronavirus, finanziato da Recovery bond europei per evitare livelli di indebitamento insostenibili per gli Stati. Dobbiamo mettere in comune gli investimenti per il futuro”.
La risoluzione è stata presentata da Partito popolare europeo, Socialisti e democratici, Renew Europe (i liberali che guardano appunto a Macron), Verdi e i Conservatori, la destra di Kazczynsi nella quale siede anche Fratelli d’Italia.
Proprio il gruppo di Giorgia Meloni ha annunciato l’astensione visto che, spiegava Carlo Fidanza, “ci sono alcuni aspetti positivi che sosteniamo con forza, ma nel testo c’è un eccessivo richiamo al Green Deal”
Mentre Forza Italia (Ppe) dovrebbe votare a favore del testo, la Lega (nel gruppo sovranista con Le Pen e Afd) è orientata ancora una volta a votare contro, tanto che l’eurodeputato Antonio Maria Rinaldi ha affermato che il Recovery Fund “sarà una brutta copia del Mes”.
Dovrebbe schierarsi a favore del testo la maggioranza di governo (Pd-M5S), salvo nuove spaccature nel fronte grillino, a Bruxelles tormentato dalle ribellioni dei sostenitori di Alessandro Di Battista capitanati da Ignazio Corrao.
Intanto intervenendo in aula, von der Leyen ha confermato che parte del Recovery Fund partirà già in estate, come chiesto dall’Italia, senza aspettare fino a gennaio a distribuire i soldi per la ripartenza
La tedesca ha anche confermato che sarà un mix tra sussidi e fondo perso e prestiti ai governi, che i fondi saranno concentrati verso i paesi più colpiti dalla crisi e che ci sarà uno strumento per aiutare direttamente le imprese sane messe in difficoltà dalla crisi.
Von der Leyen non ha però dato cifre, anche se ha ribadito che le priorità saranno Green deal e digitale, compreso 5G e intelligenza artificiale.
(da agenzie)
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