“CHI AMA GERENZANO NON VENDE O AFFITTA CASA AGLI EXTRACOMUNITARI”
L’APPELLO RAZZISTA E’ CONTENUTO NEL BOLLETTINO UFFICIALE DEL COMUNE DEL VARESOTTO A MONOCOLORE LEGHISTA E FIRMATO DALL’ASSESSORE ALLA POLIZIA LOCALE… NON E’ QUESTO IL CENTRODESTRA: MARONI SE NON E’ COMPLICE SCIOLGA IL CONSIGLIO COMUNALE… ARRESTATE CHI DELINQUE SE SIETE CAPACI, NON DISCRIMINATE CHI LAVORA ONESTAMENTE
Ci mancava giusto l’appello razzista, così siamo al completo nel manicomio leghista: “chi ama Gerenzano non vende e non affitta casa agli extracomunitari, altrimenti avremo il paese invaso dagli stranieri e avremo sempre più paura ad uscire di casa!”.
Non si tratta di chiacchiere da bar tra avventori in preda ai fumi dell’alcol, ma di una pagina apparsa sul numero di maggio di “Filo diretto con i cittadini”, il bollettino ufficiale del comune di Gerenzano, nel Varesotto, retto da un’amministrazione monocolore leghista.
Il testo non l’ha scritto un usciere, ma Cristiano Borghi, assessore alla Polizia locale e alla sicurezza pubblica del Comune.
Vale la pena di leggere qualche riga dell’appello che titola indispettito “Noi abbiamo chiuso le porte… ma molti gerenzanesi le hanno riaperte”.
Prima una serie di considerazioni di autocompiacimento: “Questa amministrazione monocolore leghista non hai mai, e sottolineo mai, agevolato l’afflusso nel nostro paese di extracomunitari, non ha mai costruito case popolari a causa del pericolo che poi spettassero non ai nostri anziani, ma a persone che non hanno pagato le tasse nel nostro paese. Non abbiamo mai destinato terreni per la costruzione di moschee o per la sosta degli zingari”.
Poi inizia una rampogna ai gerenzanesi crumiri: “Abbiamo rivalutato culturalmente i nostri cortili, dando loro il vecchio nome, riprodotto su una targa di terracotta, ma per rivalutarli da un punto di vista estetico devono intervenire i proprietari che, piuttosto che mettere mano al portafoglio e dare una rinfrescata alle loro abitazioni, hanno invece pensato bene di venderle o affittarle agli extracomunitari”.
Questo grave reato, pensate, nonostante l’assessore Borghi vada “di casa in casa a controllare le residenze e l’idoneità degli alloggi e abbia potuto così ordinare vari sgomberi”.
Ed eccoci all’apoteosi finale: “Noi abbiamo fatto il nostro dovere, ma i geranzanesi faranno il loro? Non rendete vani i nostri sforzi: chi ama Gerenzano non vende o affitta agli extracomunitari, altrimenti avremo il paese invaso da stranieri e sempre più paura a uscire di casa”.
Firmato Cristiano Borghi, assessore alla Sicurezza, bollettino ufficiale del comune di Gerenzano. Badate bene: non si parla neanche di clandestini, di irregolari, di soggetti dediti a delinquere.
No, la discriminante è essere “extracomunitari”, si può anche lavorare onestamente, pagare le tasse, ma si invita, da parte di un Comune, a non dare loro casa.
E chi scrive rappresenta l’istituzione
Questa è discriminazione razziale, rientra nella legge Mancino, tanto per capirci.
Non ci interessa la denuncia dei singoli, ma è ora di ristabilire la legge in Italia: o Maroni condivide quanto sostiene la giunta di Gerenzano ed è quindi complice del reato o interviene e scioglie il consiglio comunale di Gerenzano.
Farà un favore anche ai proprietari di immobili che avranno diritto di vendere o affittare casa a chi cazzo gli pare, purchè con le carte in regola.
Senza dover subire incursioni di aspiranti sceriffi vittime della legge Basaglia e della propria congenita ignoranza.
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