CHI HA DATO QUESTI ORDINI ALLA MARINA?
DENUNCIA DELL’ONU: IL 1 LUGLIO L’UNITA’ DELLA MARINA “ORIONE” HA INTERCETTATO 89 PROFUGHI A 30 MIGLIA DA LAMPEDUSA E LI HA RESPINTI CONSEGNANDOLI ALLA LIBIA… A BORDO 79 ERITREI, DI CUI 9 DONNE E 6 BAMBINI CHE AVEVANO DIRITTO AD AVANZARE RICHIESTA DI ASILO… SAREBBE STATA USATA LA FORZA PER RESPINGERLI, NON E’ STATO PERMESSO DI CHIEDERE ASILO POLITICO E NON SAREBBERO STATI NEANCHE RIFOCILLATI… A QUANDO L’ORDINE DI BUTTARLI A MARE?
Il rischio che l’Italia subisca una grave condanna dalla comunità internazionale diventa sempre più attuale. Una volta eravamo la patria del diritto, ora siamo diventati oggetto di continue denunce da parte dell’Onu e delle organizzazioni internazionali.
Perchè già i respingimenti attuati senza verificare le richieste di asilo politico sono stati dichiarati illegittimi dalla comunità internazionale, da Fini e da Napolitano, dalla Ue e dall’Onu, ma evidentemente qualcuno continua a violare sistematicamente le leggi.
Anzi, secondo una nuova, pesante denuncia dell’Onu, siamo sulla buona strada per essere equiparati alle operazioni in vigore un tempo nei Paesi dell’Est.
E a questo punto, prima di essere sputtanati in tutto il mondo civile, una domanda è d’obbligo: chi ha dato certi ordini alla nostra Marina militare?
Veniamo al fatto: l’1 luglio un barcone di profughi con 89 africani a bordo, viene avvistato a 30 miglia a sud di Lampedusa: sono raccolti dal pattugliatore della marina Orione.
Invece di essere portati, secondo la legge internazionale, a Lampedusa, identificati, operata la distinzione tra chi ha diritto a richiedere l’asilo politico e chi no, anche questa volta si procede al trasferimento su motovedette libiche per riportarli nel paese africano.
Ma la cosa stavolta non passa sotto silenzio.
Nei giorni scorsi 82 di questi immigrati, quasi tutti richiedenti asilo e rinchiusi nei centri di detenzione libici, sono stati sentiti dai funzionari dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) che da Ginevra ne hanno reso note le testimonianze molto gravi.
“Non risulta che le autorità italiane a bordo della nave abbiano mai cercato di stabilire la nazionalità delle persone coinvolte, nè tanto meno le motivazioni che le hanno spinte a fuggire dai propri paesi” scrive l’Unhcr.
Eppure si tratta di 76 eritrei, di cui 9 donne e almeno 6 bambini: in base alla normativa Onu sulla situazione in Eritrea e a quanto dichiarato dalle stesse persone, essi hanno bisogno di protezione internazionale.
Inoltre i militari italiani avrebbero usato la forza durante il trasferimento sulle motovedette libiche, tanto che sei migranti hanno avuto bisogno delle cure mediche.
Anche gli effetti personali, tra i quali documenti, sarebbero stati confiscati durante le operazioni e mai più riconsegnati.
Sempre su basi testimoniali, gli immigrati non avrebbero ricevuto cibo dai militari italiani durante l’operazione di respingimento durata complessivamente 12 ore.
Vista la gravità delle accuse, l’Unhcr ha inviato una lettera formale al governo italiano, chiedendo chiarimenti urgenti e il rispetto delle norme internazionali sul diritto di asilo.
Da Ginevra si torna ad esprimere “seria preoccupazione” per l’impatto della nostra politica che rischia di impedire l’accesso all’asilo a chi ne ha diritto e che mina il principio internazionale del non respingimento.
Qualcuno in Italia non ha ancora capito che rischia di finire di fronte a una corte internazionale di giustizia e in ogni caso che sta causando danni enormi di immagine a un Paese civile .
I respingimenti già non si potevano fare, ma per poter fare vedere in Tv Lampedusa senza ospiti “sgraditi” ( salvo le migliaia di clandestini che arrivano in aereo e non ripartono perchè nessuno li cerca), ci siamo messi fuori legge, respingendo in mare senza verificare gli aventi diritto all’asilo.
Ora ci accusano nuovamente di altre gravi violazioni, di uso della forza e di non aver dato cibo a chi stava da 4 giorni in mare.
Ma che Paese stiamo diventando? Chi ha dato questi ordini ?
A destra c’è un popolo civile, chi ha scambiato questo governo per la Stasi torni nella Padagna del magna magna e usi il cappio, esibito a suo tempo in Parlamento, per il proprio maleodorante collo.
A quando l’ordine di buttare a mare i migranti?
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