CIALTRONATE PADANE: I MINISTERI A MONZA? TRE STANZE IN UN CORRIDOIO BUIO CON MOBILI DI CATANIA
TREMONTI SI SFILA, GALAN MINACCIA AZIONI LEGALI E GLI UFFICI DI RAPPRESENTANZA RIMANGONO SOLO DUE…AVEVANO PROMESSO UN DESTRIERO, E’ ARRIVATO UN RONZINO…AVRANNO FUNZIONI SOLO DI SPORTELLO: DISTRIBUIRANNO BUONI PER ESENZIONE DALLE QUOTE LATTE AI LADRONI LEGHISTI?
Il camion alle 9 del mattino scarica scrivanie e armadi, nuovissimi e impacchettati. Dovevano arrivare già usati da via Bellerio, sede della Lega Nord per arredare i “tre ministeri” annunciati da Roberto Calderoli.
A dire il vero hanno fatto qualche chilometro in più: scrivanie e armadi portano infatti il marchio Flycom della ditta Compir di Scordia di Catania.
Un insulto alla Brianza, che produce mobili per mezzo mondo.
Ma sui “ministeri” voluti dalla Lega nella Villa Reale di Monza, prima della solenne inaugurazione del 23 luglio, pesa una tegola ben più pesante dei mobili portati dalla Sicilia: un ministro del Pdl, Giancarlo Galan, ripete in commissione Cultura al Senato, pubblicamente, ciò che aveva scritto in una lettera che doveva restare riservata e che è stata pubblicata ieri da Repubblica.
“La Villa Reale è stata restaurata per altre finalità . Gli atti adottati sembrano presentare profili di dubbia legittimità , sia nella forma che nella sostanza, perchè adottati da organo incompetente”.
Nel mirino c’è il sindaco di Monza, Marco Mariani, leghista, che come presidente del consorzio gestore dell’edificio “ha disposto con proprio decreto – accusa ancora il ministro Galan – la concessione in uso gratuito di un’ala del complesso di Villa Reale per allocarvi sedi di rappresentanza di alcuni Dipartimenti della Presidenza del Consiglio”.
A Pontida, il sindaco era salito sul palco, per consegnare le chiavi della Villa (in cartone) a Umberto Bossi e Roberto Calderoli.
Oggi non è certo pentito. “Io non ho firmato e non dovevo firmare nulla. Tutto è stato deciso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Legga queste carte”.
Una notizia c’è, nelle carte ufficiali che portano la data del 7 giugno 2011.
I “Ministeri” di cui si parla sono infatti due e non tre.
Il ministro Bossi si impegna ad aprire una sede di “rappresentanza operativa e con funzioni di sportello a disposizione dei cittadini per le riforme istituzionali e il federalismo”.
Il ministro Calderoli si impegna per un’altra sede “con funzioni di sportello per la semplificazione normativa” ma scompare invece il “ministero” di Giulio Tremonti, annunciato come gli altri a Pontida e anche pochi giorni fa dallo stesso Calderoli. Scompaiono, a dire il vero, tutti e tre i “Ministeri”, tanto invocati e diventati, sulle carte firmate dagli stessi ministri di via Bellerio, uffici di rappresentanza operativa.
Forse meglio così, perchè Bossi e Calderoli, senza Tremonti, così troveranno lo spazio per le loro scrivanie.
Basta sbirciare dal portone per capire che la Lega aveva promesso un destriero e offre un cavallo a dondolo.
Un corridoio buio, tre stanze, un’altra stanza dove il corridoio gira a destra. Al massimo 150 metri quadri, bagno compreso.
Tutto questo nella Cavallerizza, ala sud, proprio accanto al corpo centrale della Villa fatta costruire da Maria Teresa d’Austria.
Qui c’erano gli uffici del Consorzio, sfrattati in tutta fretta. I mobili di questo Consorzio sono ancora accatastati in un altro corridoio.
Il cavallo a dondolo è forse solo l’inizio?
Sopra gli uffici “ministeriali” – sul palazzo centrale, alto sul pennone, sventola per ora solo il Tricolore – ci sono infatti gli appartamenti di Re Umberto I, ucciso a 300 metri da qui da Gaetano Bresci il 29 luglio 1900.
L’intera reggia conta 744 stanze, ma in gran parte è stata privatizzata o è in sfacelo. “Altri spazi? Io ho fatto l’accordo – dice il sindaco Marco Mariani – per questi 150 metri quadri. Altro non so”.
Però i lavori di tinteggiatura sono stati fatti velocemente, sono arrivati i mobili nuovi…
Dalle finestre di un altro pezzo della Villa c’è chi osserva con invidia. “Nel mio istituto statale d’arte – dice il dirigente scolastico Guido Soroldoni – ho 850 allievi e nessun soldo per mettere tutto a norma. Non abbiamo l’ascensore, e dobbiamo studiare gli orari perchè i ragazzi con handicap trovino i loro laboratori sempre al piano terra. Un pezzo di istituto è stato dichiarato inagibile, ci mancano 8 aule e ancora non sappiamo dove potremo fare lezione a settembre”.
Dovranno essere molto bravi, gli operatori delle tv, il giorno dell’inaugurazione. Dovranno fare risaltare l’imponenza neoclassica della Villa Reale e non il piccolo e cieco corridoio dei “ministeri”.
“Questa – dice Giuseppe Civati, consigliere regionale del Pd – è una storia da matti. Le quattro stanze dei “ministeri”, dove non c’è uno spazio per fare una riunione, saranno il simbolo della crisi della Lega. La Regione aveva offerto due piani del Pirellone, hanno detto no. Vogliono Monza per via della Corona ferrea, ormai vivono di mitologia. Se li immagina lei i cittadini in fila davanti agli uffici, a chiedere un paio d’etti di riforma federale?”
Jenner Meletti
(da “La Repubblica“)
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