COERENZA LEGHISTA: AD ACERRA SI’ AL TERMOVALORIZZATORE, A LATINA NO
UNA POLITICA DOPPIOGIOCHISTA CHE SPECULA SUI CONSENSI … LA LEGA AL SUD PER UN PUGNO DI VOTI SOSTIENE TUTTO E L’INCONTRARIO DI TUTTO
Ormai prossima alle campagne elettorali per le Europee e le amministrative, la politica raschia il fondo del barile.
Il diario delle castronerie si arricchisce con una cadenza ormai quotidiana e infastidisce in particolare la sfrontatezza con cui gli argomenti vengono affrontati secondo una declinazione di tipo territoriale, per cui ciò che vale al Nord non vale al Centro e viceversa.
Questione di voti da carpire, in nome dei quali i partiti e i loro maggiorenti si mostrano disponibili a qualsiasi nefandezza.
Mirabile, in tal senso, la sparata della Lega contro il termovalorizzatore di Latina: un no gigantesco che campeggia sui manifesti e sul sito del Carroccio.
Salvo che per la stessa Lega lo stesso tipo di impianto sia invece indispensabile ad Acerra o nelle località settentrionali dove gli uomini di Bossi guidano comuni e province.
“No al termovalorizzatore, trattati da Terzo Mondo” si legge sui manifesti firmati Lega Nord Lazio. C’è da restare allibiti.
Ma come, un partito di governo, espressione del nord portato a modello durante la crisi sui rifiuti di Napoli, che si batte contro la realizzazione di un termovalorizzatore dopo che lo stesso governo ha aperto quello di Acerra?
Ma leggiamo cosa scrivono i leghisti…
“Quella del termovalorizzatore è l’ennesima scelta incomprensibile e poichè non si producono così tanti rifiuti da giustificare i costi dell’impianto (222 milioni di euro), ci viene il sospetto che il presidente della Provincia Cusani (Pdl) voglia andarsi a procurare l’immondizia altrove, così da farci diventare un’enorme discarica di rifiuti tossici” .
E ancora: “Tutto questo comporta un rischio per la nostra salute perchè è scientificamente provato che le sostanze provenienti dall’impianto (fumi, ceneri e fanghi) sono altamente inquinanti. Vale a dire veleno che si diffonde nei terreni, nell’aria e nell’acqua. Ma i fattori negativi di un termovalorizzatore esistono anche in termini di costi ed efficienza, tanto che in Germania e negli Usa hanno smesso da anni di costruirli, perchè sostituiti da ben più moderni impianti che trattano la raccolta differenziata. Le soluzioni pulite sono quelle adottate dal Consorzio Priula di Treviso che, implementando la raccolta differenziata dell’80%, usa il trattamento bio- meccanico”.
Fin qui a Latina.
Peccato che a pochi chilometri a Sud, a Napoli e dintorni, la ricetta leghista cambi completamente, il termovalorizzatore non è più inquinante e non dissemina più veleni nei terreni, nelle acque e nell’aria.
Non si sente più la necessità neanche di propugnare il trattamento bio-meccanico della Confraternita trevigiana.
Parola di Giovanni Fava, commissario della Lega in Campania e coordinatore Centro-Sud (coordina poco e male ci sa…) che ha detto: ” il presidente Napolitano si è congratulato con questo governo per la realizzazione del termovalorizzatore e non certo con Bassolino che è stato il responsabile dell’emergenza rifiuti in Campania”…
Termovalorizzatori che al Nord sono stati installati proprio da comuni e province di centrodestra e anche da sindaci leghisti.
La coerenza in camicia verde, tanto per cambiare…
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