COME SARA’ LA NUOVA SCHEDA ELETTORALE
OLTRE AI SIMBOLI DEI PARTITI SARANNO INDICATI I NOMI DI TUTTI I CANDIDATI VOTABILI… COME SI VOTA
La Stampa pubblica oggi un fac simile della nuova scheda elettorale con il sistema tedesco sul quale i partiti sembrano aver finalmente trovato un accordo che porterà alle elezioni presto.
Spiega il quotidiano che nella scheda elettorale oltre ai simboli dei partiti saranno indicati i nomi di tutti i candidati votabili; al centro ci saranno i simboli delle forze politiche e sulla sinistra i candidati del collegio uninominale dove stiamo votando mentre a destra ci saranno i listini circoscrizionali che dovrebbero essere composti da quattro nomi (ma potrebbero essere invece due o sei).
Con un solo segno si voterà sia per il collegio uninominale che per i listini proporzionali.
Non sarà possibile il voto disgiunto, ovvero non si potrà votare per un candidato diverso nell’uninominale e nei listini.
«In generale — spiega il quotidiano — questo sistema presuppone l’esistenza di un corpo elettorale evoluto, composto da gente che non si trascina stancamente a esprimere sempre lo stesso voto, ma fatto di cittadini dinamici disposti a migrare da un partito all’altro, come sul web quando si cerca l’offerta migliore».
Il meccanismo di elezione sarà questo:
Il primo a essere eletto sarà quel candidato che riuscirà nell’impresa di stravincere con oltre il 50 per cento nel proprio collegio.
Di questi collegi in Italia ce ne saranno 303 alla Camera e 150 al Senato.
Ogni circoscrizione ne conterrà un numero variabile, a seconda della grandezza.
Se nessuno vincerà nel collegio in modo così stratosferico, scatterà un diverso meccanismo, che sembra fatto apposta per tutelare gli «alti papaveri»: verrà eletto il numero 1 del «listino circoscrizionale».
Inutile dire che tutti i boss della politica sgomiteranno per occupare quella posizione. Poi, se il partito avrà conquistato altri seggi nella circoscrizione, scatteranno i vincitori del rispettivo collegio uninominale.
Una volta esauriti tutti i vincitori dei collegi, se resteranno poltrone da occupare sarà il turno degli altri nomi del «listino». Infine, i migliori perdenti dei collegi.
Con la soglia al 5% verranno tagliate fuori le sigle che metteranno insieme meno di 1 milione 700 mila suffragi.
Quei voti a perdere saranno ripartiti tra i vincitori, però non in maniera eguale: anche nella spartizione delle spoglie verrà seguito il criterio proporzionale.
(da “NextQuotidiano”)
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