CON API SI VOLA? ORA BERLUSCONI SI ATTACCA ALLA HAWAIANA RUTELLI
LA REPUBBLICA DELLE BANANE: L’OSCE CHIEDE DI RITIRARE IL DECRETO INTERCETTAZIONI, FINI VUOLE MODIFICARLO, NAPOLITANO VALUTARLO… BERTOLASO DAL SEMINARIO AL PIEDATERRE… FORMIGONI GUIDA LA RIVOLTA CONTRO TREMONTI…A SILVIO NON RESTA CHE FARE LA CORTE A 7 DEPUTATI E 4 SENATORI DELL’API DI RUTELLI
Un’altra giornata da Repubblica delle banane.
Non era mai successo che la Commissione centrale del Viminale bocciasse una proposta unanime di tre procure e che decidesse di non concedere il programma di protezione a un pentito che pur ha collaborato con i pm di Firenze e Caltanissetta sulle stragi del 1992-1993.
E’ capitato per Gaspare Spatuzza, lo stragista della cosca di Brancaccio pentitosi nel 2008, definito dalla Dna “collaboratore fondamentale che ha consentito una lettura reale della strage di via d’Amelio”.
Spatuzza tirò in ballo anche Berlusconi e Dell’Utri e forse per questo si è arrivati a questa decisione politica che fa ora di Spatuzza “un morto che cammina”.
Era invece già successo che un organismo internazionale criticasse il nostro Paese perchè non rispetta le convenzioni internazionali: ora è toccato all’Osce, l’Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza in Europa, che ha invitato il governo italiano “a rinunciare alla legge sulle intercettazioni o a modificarla secondo gli standard internazionali sulla libertà di espressione”.
L’ennesima figura da cioccolatai per una legge bavaglio che qualcuno vorrebbe pure blindare e che è stata criticata da un organismo che raccoglie 56 Stati.
Tutti prevenuti o imbecilli?
Frattini ha protestato (non contro le intercettazioni, contro la responsabile Ocse, Dunja Mijatovic) per lesa maestà , la Lega ha addirittura chiesto le dimissioni della “bosniaca”.
Come se essere bosniaci fosse un insulto equiparabile a quello di emettere rutti leghisti.
Nel frattempo il governo vuole ad ogni costo approvare il decreto intercettazioni entro luglio e senza modifiche.
Cosa difficile perchè alla Camera, in Commissione Giustizia, i finiani sono ben 5, compresa la presidente Giulia Bongiorno, e non intendono andare di corsa.
Anzi chiedono ulteriori, motivate modifiche.
Berlusconi minaccia elezioni “se non si fa come vuole lui”, ma Farefuturo replica ironicamente “Ma ci facci il piacere…”.
Scoppia anche la guerra tra Formigoni e Tremonti, con il governatore lombardo che guida la rivolta delle Regioni contro il centralismo leghista che ha demandato i tagli a Roma, senza tenere conto delle situazioni locali.
Imbarazzo per Zaia e Cota che ora sono schierati accanto a Roma ladrona.
In ballo c’è anche il futuro di Formigoni per il dopo Berlusconi.
Meno male che Bertolaso ci fa sorridere: ai giudici ha raccontano che era stato alloggiato prima in seminario, ma, dato gli orari che aveva, alla fine ha preferito il piedaterre di un amico della Propaganza fide: non pagava l’affitto, ma le bollette dell’appartamento di via Giulia sì.
Peccato che il proprietario confermi invece di aver incassato i soldi dell’affitto da Zampolini, l’uomo di Anemone, andando nel suo studio.
Nonchè di aver dovuto pagare anche le bollette arretrate mai onorate da Bertolaso. .
Altro che Repubblica delle banane, insomma.
Alla fine Berlusconi sta facendo la corte a 7 deputati e 4 senatori dell’Api, il partitino di Francesco Rutelli: “in due anni Rutelli almeno non mi ha mai attaccato”.
Il Pdl si sta sfasciando tra Fini, Tremonti e Formigoni e il premier pensa a Rutelli…
D’accordo che “con Api si vola”, ma se magari provasse a farsi da parte (portandosi anche Bossi nella stessa casa di riposo), forse per il centrodestra in Italia si aprirebbe una fase consona a una moderna destra occidentale, seria e rispettata.
Ma ‘ndo vai se la banana non ce l’hai….
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