CONCORSI IN PROVINCIA: LA MONGOLFIERA REPETTO ANNASPA E MOLLA LA ZAVORRA
FORTI COI DEBOLI E DEBOLI COI FORTI?… DOPO UNA DELIBERA CHE CITAVA PER DANNO ALL’IMMAGINE ANCHE “IL GIORNALE” E ALTERVISTA, OLTRE AL NOSTRO DIRETTORE, ALLA PRIMA UDIENZA TENUTA IERI IN TRIBUNALE LA PROVINCIA FA RETROMARCIA … DOPO “IL GIORNALE” VIENE RITIRATO L’ATTO ANCHE CONTRO IL PROVIDER CHE CI AVEVA ILLECITAMENTE OSCURATO… STRANO EH?… IL NOSTRO LEGALE ALL’ATTACCO: ” VERSO DESTRA DI POPOLO UN VERO ATTO INTIMIDATORIO”….
Si è tenuta ieri la prima udienza presso il tribunale civile di Genova che vede “Destra di Popolo”, nella persona del suo direttore, citata e convenuta in giudizio per presunto “danno all’immagine” per alcuni articoli relativi allo svolgimento di concorsi pubblici indetti dall’Ente di cui abbiamo ampiamente trattato, esponendo anomalie evidenti.
Rei di aver indovinato 4 vincitori su 6 di un concorso, ancor prima che si svolgesse la prova finale. Come ampiamente riportato dal quotidiano “il Giornale”.
A suo tempo la Provincia, con apposita delibera, aveva citato “Destra di Popolo”, “il Giornale” e il provider del nostro sito, Altervista.
Stranamente quella delibera non viene rispettata perchè, dopo un invito a pranzo, salta la chiamata de “il Giornale”, mentre ieri tocca ad Altervista essere “graziata”.
Probabilmente si è ritenuto che il provider, avendo oscurato illecitamente il sito, per timore di conseguenze e senza alcuna autorizzazione dell’autorità giudiziaria che lo legittimasse, abbia meritato l’esenzione dal giudizio. Promozione sul campo per servizio reso, insomma.
A tal proposito ( e la corrispondenza tra noi e l’amministratore di Altervista lo testimonia) sottolineiamo che mai Altervista ha oscurato il nostro sito ritenendo diffamatorio il contenuto dei nostri articoli, ma solo per quieto vivere, di fronte al timore di avere guai.
Più volte l’amministratore ha sostenuto che non entrava nel merito di chi avesse ragione o torto, non avendo elementi per giudicare.
Pertanto quanto sostenuto dall’assessore Bartolotto in Consiglio prov. è palesemente falso, documenti alla mano come sempre.
Il nostro legale, avv. Graziano Lercari, ha sottolineato in una memoria agli atti: “Viene da chiedersi come mai la Provincia agisca esclusivamente contro Riccardo Fucile, senza che su “il Giornale” siano mai apparse smentite tempestive ( che giustifichino il ritiro della citazione). Come mai contro il “Secolo XIX” che nel 2008 aveva pubblicato due articoli in cui si adombravano sospetti di trasparenza e irregolarità su altri concorsi non si è mai agito. Forse che la Provincia considera le lesioni al proprio onore e alla propria reputazione non in base a cosa viene scritto, ma solo riguardo a chi scrive? Si è preferito aggredire un piccolo operatore dell’informazione anzichè quotidiani di larga diffusione, dotati di mezzi economici e di reazione neppure paragonabili. Si mantengono rapporti con la stampa importante e si mostra la faccia feroce a un piccolo blogger?” .
Continua l’avv. Lercari: “La citazione per danni è divenuta ormai una forma normale, giunge immediatamente al destinatario ed esercita un effetto intimidatorio. Unita alle richieste economiche, l’effetto intimidatorio diventa devastante ( vedi chiusura del sito da parte del provider)” .
Entrando nel merito il nostro legale precisa: “Posto che per onore si intende la consapevolezza che ciascuno ha della propria dignità , mentre la reputazione è la considerazione sociale di cui la persona gode nella propria cerchia, non si comprende quale lesione abbia potuto subire la Provincia di Genova da una serie di articoli che non ne hanno mai messo in discussione o in discredito il proprio ruolo istituzionale, ma hanno semmai espresso riserve e critiche sull’operato di suoi funzionari, dell’assessore competente e del presidente per omessa o insufficiente vigilanza”.
E ancora: ” La diffusione di notizie, anche quando lede l’altrui reputazione, è consentita se manca lo scopo di esporre una persona al disprezzo, al ridicolo o all’umiliazione. Prevale in altre parole il diritto di informare l’opinione pubblica tramite i mezzi di informazione quando la notizia ha funzione di utilità sociale. I fatti narrati e la specificità dei medesimi erano meritevoli di diffusione, non frutto di fantasia, ma di informazioni pervenute. E’ stato sollevato un problema reale senza inventare nulla e a seguito di segnalazioni e fonti precise. La Provincia non ritiene di dare conto che alcuni nomi dei vincitori dei concorsi fossero noti in anticipo e si appella alla forma, come se il problema fosse di forma e non di sostanza”.
Da parte nostra ribadiamo di non essere stati mai così tranquilli, sapendo di aver esposto sempre e solo la verità , come ben sanno i dipendenti dell’Amministrazione provinciale.
Attendiamo le fasi successive del processo: possono intimidire chi ha interessi, noi non ne abbiamo. La mongolfiera può buttare giù qualche sacchetto di zavorra per sopravvivere temporaneamente e ritornare in quota, ma basterà qualche piccola freccia a tempo debito per farla sgonfiare e precipitare rovinosamente. E’ il destino dei palloni gonfiati.
Allora si assisterà al “si salvi chi può”.
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