CONSULTA: BRUNO AFFONDATO, VIOLANTE RESTA A GALLA
FUMATA NERA NUMERO 14…. FORZA ITALIA RINUNCERà€ ALL’INDAGATO, PRONTO PANIZ
Ennesima porta in faccia. Nuova una fumata nera. La quattordicesima. Questa volta tramite scheda bianca.
Così ieri Partito democratico, Forza Italia, Nuovo centrodestra e Scelta civica hanno votato nella seduta comune del Parlamento per eleggere i due giudici mancanti della Corte costituzionale.
Un modo per prendere tempo e per preservare ancora i due candidati, Donato Bruno e Luciano Violante.
Ma se il primo viene dato già per morto, il secondo invece potrebbe ancora farcela. “In questi giorni continuo a parlare solo del tempo, sono diventato un grande meteorologo. Ma se volete che parli d’altro, posso dirvi qualcosa anche sul Toro”, osserva Violante, senza sbilanciarsi in nessun modo, tranne che sulla sua fede granata. La partita, però, si è complicata parecchio.
E la luce in fondo al tunnel sembra ancora lontana.
Dopo la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati a Isernia del senatore azzurro, infatti, l’intenzione del Pd è quella di salvare il soldato Violante, ovvero fare in modo che l’ex magistrato non finisca inghiottito nel gorgo che sta sommergendo Bruno.
Fino a ieri i due viaggiavano a braccetto. Con il destino dell’uno legato a quello dell’altro. E Forza Italia a mandare chiari segnali che, se fosse caduto Bruno, anche il Pd avrebbe dovuto indicare un altro candidato.
Ora però la situazione è cambiata. Violante potrebbe farcela anche senza Bruno.
Il prossimo voto è previsto per martedì 30. Dal partito berlusconiano fanno sapere che in questi giorni Bruno, o per lui l’avvocato Franco Coppi, andrà a Isernia per avere conferma dell’indagine.
E a quel punto potrebbe essere lo stesso forzista a fare un passo indietro.
Nel frattempo, per facilitare le cose, sono stati eletti i due giudici mancanti del Csm. Sono Pierantonio Zanettin, area Forza Italia, con 525 voti, e Paola Balducci, area Sel, con 521.
In questo modo la partita del Csm è stata sganciata da quella della Consulta. Sulla quale si è deciso di prendere tempo.
La scusa è perfetta: oggi 25 parlamentari saranno a New York per una missione Onu. Quindi meglio soprassedere per una settimana.
E dare tempo ai partiti di trovare la quadra. “Auspichiamo un esito positivo per martedì prossimo”, recita la nota congiunta di Pietro Grasso e Laura Boldrini.
La sensazione è che, se il Pd è intenzionato a fare le barricate su Violante, Forza Italia sembra meno disposta a immolarsi per Bruno.
“Siamo soddisfatti per l’elezione dei due giudici del Csm, recependo così l’invito di Napolitano. Ora il Csm può lavorare”, afferma Paolo Romani, che ieri, insieme a Denis Verdini, ha incontrato Lorenzo Guerini, Luigi Zanda e Roberto Speranza. “Nelle prossime ore Bruno verificherà l’esistenza o meno dell’indagine nei suoi confronti. Se non c’è nulla, come credo, si va avanti con questo ticket e il Pd non avrà più scuse per mettere veti sul nostro candidato. In caso contrario, sarà lo stesso Bruno a fare un passo indietro”, spiega Romani.
Insomma, il caso Bruno verrà risolto da Bruno stesso.
Romani, però, non chiarisce se in tal caso Violante potrà essere eletto lo stesso insieme a un altro candidato di Forza Italia.
Dunque, mentre Violante continua a galleggiare, Bruno sembra già affondato. Resta solo da vedere se il senatore azzurro si trascinerà dietro l’ex magistrato. “Violante è sopravvissuto al passo indietro di Catricalà e resisterà anche a quello di Bruno, ma oggi (ieri, ndr) abbiamo fatto bene a proteggerli votando scheda bianca.
Vedremo martedì, anche se su questa partita sembra giochino altre vicende”, osserva il deputato democratico Giacomo Portas.
La pensa così anche Augusto Minzolini. “Ormai questa elezione è diventata la cartina di tornasole su cui si riverberano altre fibrillazioni, a partire da quella della minoranza del Pd contro il Job act. E il rinvio di una settimana indebolisce entrambe le candidature”, afferma il senatore azzurro.
Bruno, da parte sua, ostenta sicurezza. “Sono ancora in campo”, dice ai colleghi a Palazzo Madama.
Mentre Speranza a Montecitorio blinda Violante. “Il nostro candidato è e continuerà a essere lui”.
Da ieri, però, si è aperta una settimana di trattative febbrili. E se sul caso Consulta si scaricano altre tensioni, è anche vero che il braccio di ferro sulla Corte potrebbe complicare la vita al cammino del governo Renzi.
In panchina, intanto, si scaldano anche altri giocatori.
Su quella azzurra è tornato in pista Maurizio Paniz, su cui potrebbero convergere i voti della Lega.
Mentre su quella democrat ci sono Augusto Barbera e Stefano Ceccanti.
Su Violante, intanto, il Pd incassa il via libera di Sel, dopo che i voti democratici sono stati decisivi per l’elezione al Csm dell’ex verde Balducci.
Gianluca Roselli
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