“CONSUMATI DA ARRIVISTI IGNORANTI, SIAMO DIVENTATI QUELLI DELLE STANZE CHIUSE”: IL J’ACCUSE DI PIZZAROTTI IL GIORNO DELL’ADDIO AL M5S
“SONO UN UOMO LIBERO, NON POSSO CHE LASCIARE”… “NON SONO CAMBIATO IO, E’ CAMBIATO IL M5S”
Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti lascia il Movimento 5 stelle.
Lo ha ufficializzato questa mattina nel corso di una conferenza stampa nelle sede del municipio a cui hanno preso parte anche gli assessori Cristiano Casa, Gabriele Folli, Michele Alinovi, la vicesindaca Nicoletta Paci, il presidente del Consiglio comunale Marco Vagnozzi e alcuni consiglieri comunali tra cui il capogruppo Marco Bosi a significare una maggioranza compatta.
“Non è facile ma è un passo che devo compiere. Abbiamo sperato che qualcosa cambiasse ma non è arrivata neppure una telefonata. Il direttorio si è messo dietro il garante e dopo Palermo, col nuovo ruolo del capo politico, la decisione non era più rinviabile” ha detto rilanciando le critiche che più volte ha manifestato rispetto alle scelte compiute nelle “stanze chiuse”.
Un lungo intervento in cui il primo cittadino ha sottolineato di avere “pagato per aver messo la mia città davanti al M5s e questo lo rifarei mille volte. Voglio rappresentare quello che potevamo essere se avessimo avuto il coraggio di farlo. E’ mancata la coscienza critica, l’ho esercitata solo io, e quindi vengo visto come disturbatore”.
“Lascio da uomo libero”
“Ringrazio Grillo – ha sottolineato – perchè senza di lui io non mi sarei alzato dal divano e non sarei davanti ai miei cittadini ma quello che è successo dopo mi ha portato a questa scelta. Non sono riuscito a cambiare le cose da dentro. Ora da uomo libero non posso che uscire, lascio un movimento che è cambiato. Non ho mai accettato di avere paura e di dire quello che ritenevo giusto. Il cambiamento parte dalla dignità delle persone e io ho sempre guardato in faccia le responsabilità “.
“Non siamo cambiati noi è cambiato il M5s – rimarca -. Non è quello di quando è nato, era libero e adesso siamo quelli dei direttori praticamente nominati, siamo diventati quelli delle stanza chiuse”.
“Gli arrivisti ignoranti”
“Sono l’unico – ribadisce più volte – che ha mostrato una coscienza critica. Adesso continuerò a lavorare per la mia città . Qui siamo un gruppo compatto non ci siamo consumati in lotte interne come avvenuto altrove. In tante parti d’Italia siamo stati consumati da arrivisti ignoranti che non sanno cosa vuol dire amministrare: vogliamo governare e poi non si dialoga con nessuno. Questo non vuol dire governare”.
Fico: “Grillo e Pizzarotti parleranno”
“Dopo il post dei giorni scorsi un po’ me l’aspettavo. Vi sono rapporti difficili andati avanti per anni sono sempre stati un po’ complicati anche sui contenuti”.
Ora, aggiunge, “parleranno Federico Pizzarotti e Beppe Grillo, che è il garante del Movimento” commenta Roberto Fico, membro del direttorio. “Le elezioni in questo Comune comunque si sarebbero svolte a breve. Capisco che Pizzarotti abbia puntato il dito contro il direttorio, ma dobbiamo andare avanti sulle questioni importanti del Movimento”.
La senatrice M5S Elisa Bulgarelli ha invece listato a lutto la sua pagina di Facebook. Bulgarelli è una delle voci critiche che fino a pochi giorni fa aveva denunciato sui social la trasformazione del Movimento in partito.
Critiche alla Raggi
Da Pizzarotti anche una frecciata alla Giunta Raggi: “Cosa sarebbe successo se avessi nominato un ex tesserato del Pd in Iren o una ex consulente di Ama? Siamo stati messi in croce per molto meno. Altro che dare la colpa ai giornalai…non esiste più una coscienza critica e mi sono stufato. In Parlamento c’è gente spaventata che ha paura di dire le cose. C’erano parlamentari del Movimento 5 Stelle che parlavano con me, ma poi avevano paura a farsi fare anche solo una foto insieme a me: ma se avete paura di così poco, non potete certo rappresentare un cambiamento”.
Nel corso delle conferenza c’è spazio per il caso del consigliere regionale emiliano romagnolo Andrea Defranceschi, cacciato “Perchè inviso al vassallo” dice riferito a Massimo Bugani. Per colpa dei “talebani”, in questi anni “il Movimento 5 Stelle ha perso tante persone che avrebbero potuto dare un contributo”.
C’è stato anche un problema anche di voluta mancata promozione del lavoro fatto dalla sua Amministrazione: “L’effetto Parma lo cita il Pd ma non il Movimento: da una città in default siamo passati a investire e al riconoscimento di città Unesco per la gastronomia. Tutto si fa meno che parlare della nostra esperienza, abbiamo vissuto tre anni di isolamento”.
Comunque, aggiunge Pizzarotti, “il tempo è galantuomo e vedremo come andrà a finire il Movimento. Mi spiace per gli attivisti e chiedo scusa ai parmigiani per la pazienza dimostrata quando Parma è stata attaccata e ne è stata data un’immagine non corrispondente alla realta. Noi adesso andiamo avanti, per la città non cambia nulla”.
Elezioni 2017 Parma
“Lista civica? Nessuna decisione sul futuro, nessun accordo col Pd e la storia lo dimostrerà . Oggi non c’è alcuna lista civica, dobbiamo ancora decidere se ricandidardi. Saremmo stati più contenti se ci fosse stato un chiarimento per ricandidarci col M5s. Ora da uomo libero vedrò cosa fare con i miei consiglieri. Di certo non credo nei partiti personali”.
Infatti, aggiunge, nemmeno Beppe Grillo può essere considerato un “salvatore della patria”. Avere annunciato di essere “capo politico” è stato il “fallimento” del Movimento 5 stelle. Pizzarotti esclude anche contatti politici ed elettorali con l’associazione “Parma, io ci sto” di cui fanno parte alcuni improtanti imprenditori locali.
L’inceneritore
Questione delicata perchè le prime fratture con Grillo e la Casaleggio risalgono all’avvio del termovalorizzatore nonostante le promesse elettorali. Lo conferma lo stesso Pizzarotti che ricorda: “Nel 2013 ho subito pressioni sgradevoli rispetto alla scelta di chiudere la nostra esperienza e dare dimostrazione di intransigenza sul tema dell’inceneritore mettendo così in seconda battuta la città . Io ho risposto che non potevo far fallire una città di fronte a richieste di chi non ha mai amministrato la città “.
Al momento l’uscita riguarda Pizzarotti ma non il gruppo consiliare che nei mesi scorsi si era già autosopeso in solidarietà col sindaco.
Il primo cittadino valuterà anche un ricorso legale per la richiesta danni. Sul danno arrecato all’immagine di Parma non lascia correre:”Il tema legale – dice – non mi appassiona, ma potrà essere oggetto di valutazione”.
Il primo cittadino è stato sospeso dal M5s cinque mesi fa per non avere comunicato di essere indagato nell’inchiesta sulle nomine alla guida del teatro Regio; inchiesta da cui è stato di recente prosciolto.
Nonostante ripetute richieste di chiarimento sulla sua posizione e l’incalzare sulle questioni di democrazia interna, il sindaco non ha mai avuto una risposta dai vertici pentastellati: il Direttorio ha continuamente passato la palla al garante Beppe Grillo che ha sempre taciuto.
Fino all’esclusione dall’incontro di Palermo e il nuovo regolamento che – se approvato – potrebbe prolungare la sospensione di un anno, andando così a intralciare la possibile ricandidatura nel 2017 alle elezioni comunali di Parma.
Appoggio dai consiglieri di maggioranza
“Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle – si legge in una nota inviata poco dopo il termine della conferenza stampa e firmata dai consiglieri – esprime pieno appoggio e fiducia al Sindaco e tutta la sua Giunta. Il lavoro fatto in questi anni ha un valore che va ben al di là dei simboli. Nei prossimi giorni valuteremo serenamente l’opportunità di una nostra permanenza o uscita dal M5S. Lo faremo tutti insieme, come tutti insieme abbiamo preso la decisione che il Sindaco ha comunicato questa mattina. Siamo una squadra e continueremo ad agire come tale”.
Grillo tace
Arrivato a Roma per un incontro nel pomeriggio con Davide Casaleggio e i membri del direttorio, il leader del Movimento non risponde ai cronisti sull’addio di Pizzarotti. “Guardi che bel cielo e che bella città – dribbla – mi lasci passeggiare tranquillo, sono sempre assediato da voi giornalisti. Di buoni o cattivi tra voi non ce ne sono, siete giornalisti e punto, vi conosco da 45 anni e ne so qualcosa…. La democrazia è bella perchè si possono fare domande ma si può anche decidere di non rispondere, non trova?”.
Senatori ex 5 stelle: “Grande occasione persa”
“L’abbandono del simbolo 5 stelle da parte di Pizzarotti non fa altro che testimoniare la sua fedeltà ai valori originari del Movimento. Il sindaco di Parma non solo ha perseguito questi principi nel tempo, ma è riuscito anche a realizzarli nella concretezza di una buona amministrazione” commentano i senatori ex 5 stelle Battista, Bencini, Bignami, Casaletto, De Pietro, Molinari, Mussini, Orellana, Romani che così esprimono la propria solidarietà a Pizzarotti.
“È la parte buona del Movimento che se ne va – aggiungono – una grande perdita per un gruppo di cittadini che era nato con lo scopo di fare politica dal basso, ma che in poco tempo si è tradotto nel suo esatto contrario: un partito verticistico e opaco, eroso da un pericoloso mix di arroganza e dilettantismo, la stessa involuzione che ha portato all’espulsione o all’abbandono di chi non era d’accordo. Non avere saputo capitalizzare l’esperienza di Parma rappresenta per il Movimento una grande occasione persa e l’emblema della loro stessa presunzione”.
“Una perdita per i pentastellati ma non certo per i cittadini di Parma – chiosano i senatori ex 5 stelle – Liberate dalla zavorra di un simbolo ridotto a mero simulacro, ora le buone pratiche inaugurate dal sindaco Pizzarotti hanno una chance in piu’ per essere valorizzate in tutto il loro potenziale”.
I sindaci, da De Magistris a Nardella
Tra le reazioni anhce quella del collega Luigi De Magistris che da Napoli riflette: “Con Pizzarotti penso ci possa essere un dialogo forte così come con gli altri sindaci che hanno a cuore le sorti delle proprie comunità “.
“Prendo atto che un amministratore molto bravo, che ho sempre stimato anche in tempi non sospetti, sia andato via dal M5s. Chi ci perde e molto è il Movimento 5 stelle, non Federico Pizzarotti, che è un amministratore capace, ben voluto in città , sufficientemente autonomo da rispondere prima di tutto ai suoi cittadini” sottolinea il sindaco di Firenze Dario Nardella.
“Faccio comunque tanti auguri a Pizzarotti – conclude il primo cittadino- perche’ sono certo potra’ far bene al di la’ delle appartenenze politiche diverse”.
La decisione di lasciare il M5S è “la conseguenza di una sua azione che da tanto tempo aveva creato delle differenze” dice il sindaco di Milano Giuseppe Sala. “Conosco bene lui – ha detto Sala – ed è persona seria. Avrà fatto le sue considerazioni, ma era da parecchio tempo che il malessere c’era”.
(da “La Repubblica”)
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