CONTE ALZA LA VOCE SULLA MANOVRA: “E’ COSA FATTA, NON TORNA IN CDM, CHI NON FA SQUADRA E’ FUORI DAL GOVERNO”
IL PREMIER DICE NO AL VERTICE DI MAGGIORANZA CHIESTO DA DI MAIO
Non si arrestano le polemiche interne al governo sulla manovra e i mal di pancia del M5s, che hanno portato il capo politico Luigi Di Maio a richiedere al premier Giuseppe Conte un vertice di maggioranza per trovare un’intesa su Pos e partite Iva. Oggi il presidente del Consiglio risponde picche e da Perugia, dove ha visitato Eurochocolate, respinge la richiesta al mittente con parole dure: “Vertice di maggioranza? La manovra è stata approvata e deliberata dai ministri di tutte le forze politiche, anche del M5S. Bisogna fare squadra, chi non la pensa così è fuori dal governo”.
Poi bacchetta il M5s: “Il piano anti-evasione non può essere nè smantellato nè toccato. Io ho iniziato con il M5S che gridava “onestà onestà ” e tutte le forze politiche non devono tirarsi indietro”, conclude.
Conte però non vuole alzare il livello dello scontro e, vista la lettura data dai media alle dichiarazioni del premier, Palazzo Chigi lascia filtrare in serata una precisazione attribuita a fonti della presidenza del consiglio: “Nelle sue dichiarazioni Conte non ha inteso fare riferimento a singoli politici o forze politiche, ha fatto un discorso più generale, nella convinzione che un governo ha bisogno di unità e coesione per lavorare e lavorare bene”.
A complicare il quadro c’è poi il braccio di ferro avviato dai renziani su Quota 100 e, da oggi, anche su altri punti della manovra, come la sugar tax sulla quale Renzi e compagni annunciano emendamenti in Parlamento.
Al punto che il vicesegretario del Pd Andrea Orlando dice chiaramente rivolto a Iv e 5S: “Si dica se la fiducia è venuta meno”.
E oggi sulla legge di bilancio interviene, nel tentativo di riappacificare gli alleati di governo, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Che, dal convegno dei Giovani Imprenditori a Capri, afferma: “Le fibrillazioni interne al governo non aiutano in generale, noi abbiamo criticato nel maggio scorso l’idea di presentismo, la tattica e la continua sensazione in questo Paese di essere sempre in campagna elettorale. Preferiremmo che questo governo, invece che dibattere a mezzo stampa, dibattesse al suo interno e definisse una linea comune di direzione del Paese. Questo potrebbe aiutare la serenità del mondo dell’economia”.
Parole alle quali fanno da contraltare quelle del segretario del Pd Nicola Zingaretti, che da Perugia dove ha visitato Eurochocolate, nega che ci sia “un asse” tra il Pd e il premier: “Asse con Giuseppe Conte? L’unico che ho è sugli interessi di questo nostro Paese che ora ha bisogno di uscire dall’incubo di una stagione nella quale hanno prevalso l’incertezza e la paura”. Poi aggiunge: “Io difendo l’Italia, questo grande Paese può farcela. E questa manovra economica è l’inizio della svolta”.
Dalla Leopolda in corso a Firenze, invece, arrivano le critiche di Italia Viva al presidente del Consiglio e al Pd
Il coordinatore Ettore Rosato sottolinea la sintonia di intenti tra Iv e i cinquestelle: “Conte tenga conto delle voci che arrivano dalla maggioranza”, afferma. “Ci sono due forze delle maggioranza”, Italia Viva e M5S, “che pongono dei temi condivisi” sul no all’aumento delle tasse e sulle risorse per la famiglia, “vanno ascoltate”.
Il vicesegretario dem Andrea Orlando, ospite de L’Intervista di Maria Latella su Skytg24, controbatte: “Io non mi so spiegare questo atteggiamento che rischia di non raccontare una manovra tutt’ altro che scontata. Sono polemiche incomprensibili. Gli alleati ci dicano se è cambiato qualcosa, se non ci sono più le ragioni per una scommessa, per noi le ragioni ci sono, ci fidiamo di Conte e degli alleati. Ma se la fiducia è venuta meno lo si dica”.
(da agenzie)
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