DAVOS, SCOPPIA LO SCANDALO DEI PREZZI GONFIATI
FINO A 55 EURO PER UN HAMBURGER CON PATATINE, INDIGNATO IL PRESIDENTE SVIZZERO… RIFIUTATI 90.000 EURO PER AFFITTARE UN LOCALE
Passato il Forum emerge un sentimento di indignazione nei confronti di chi si approfitta dell’annuale appuntamento di Davos, per praticare prezzi stellari a tutto quanto sono costretti a consumare gli ospiti della manifestazione.
Di questa indignazione si è fatta interprete, approfittando di un’intervista ad un quotidiano locale, la Presidente della Confederazione elvetica, Doris Leuthard.
“È una vergogna e questo non va bene nè per l’immagine di Davos nè per quella della Svizzera”, ha dichiarato.
Eppure la signora Leuthard, per la carica che ricopre, è stata tra gli ospiti di riguardo del Forum. Tuttavia, come molti svizzeri, legge i giornali e non deve averle fatto piacere venire a sapere che, come ha scritto il quotidiano Blick, c’è chi ha pagato 59 franchi, circa 55 euro, per un hamburger con le patatine.
Oppure oltre 2 mila euro a notte, per una stanza in un albergo a tre stelle. “Qualche pecora nera getta un’ombra negativa sull’intera Davos”, ha tentato di relativizzare il sindaco della cittadina, Tarzisius Caviezel.
Il fatto che il Forum sia costosissimo l’aveva già dimostrato, qualche anno fa, il New York Times. Spiegando che, ai top manager e agli uomini d’affari che vi partecipano, tocca sborsare almeno 60 mila euro, vitto e alloggio esclusi.
Come dire che, a certi livelli, un hamburger a 55 euro non è, poi, chissà quale scandalo.
C’è, tuttavia, chi resiste alle lusinghe di questo gigantesco affare. Non tanto la trentina di altermondialisti che, mercoledì scorso, ha protestato, a Davos, contro “l’avidità dei super ricchi”.
Più di loro hanno suscitato simpatia e rispetto due sorelle, titolari di un negozietto di souvenirs, situato a due passi dal centro congressuale.
Contattate da una multinazionale, che voleva affittare il locale, per la durata del Forum, hanno declinato, rifiutando un assegno da oltre 90 mila euro.
E sono andate avanti, come sempre, a vendere oggetti tipici per turisti.
Lo scorso anno acquistò da loro due pullover l’ex-Segretario di Stato americano, John Kerry.
(da “La Repubblica”)
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