DECRETO SOSPETTO: PIU’ PUBBLICITA’ A MEDIASET, TAGLI A SKY
IL LIMITE DI AFFOLLAMENTO ORARIO SCENDERA’ DAL 18% AL 12% IN TRE ANNI: PER MURDOCH UN DANNO DI DECINE DI MILIARDI… CATTIVE NOTIZIE PER I SITI ON LINE CHE TRASMETTONO IN DIRETTA E PER IL CINEMA ITALIANO…I CANALI GRATUITI DI MEDIASET POTRANNO TRASMETTERE IL 20% DI SPOT
Il governo taglia il tetto di affollamento orario della pubblicità per la pay tv: il limite scenderà progressivamente dall’attuale 18% al 12% in tre anni.
Emanato con apposito decreto, la norma ufficialmente è conforme con la disciplina comunitaria e punta a garantire il consumatore utente che già paga un abbonamento per vedere contenuti premium.
Di fatto vedremo più pubblicità sui canali gratuiti Mediaset e degli altri editori privati.
Viene introdotto in Italia il “product placement”: le telecamere mostreranno le marche dei prodotti nei film e nelle fiction per la televisione, nelle trasmissioni di intrattenimento e nei programmi sportivi.
Gli editori dei giornali avevano chiesto che venisse introdotta in misura limitata, ma il governo ha scelto la strada di non mettere alcun paletto.
I canali degli editori privati (compresa Mediaset) potranno così trasmettere pubblicità per il 20% ogni giorno, a patto di irradiare anche dalle telepromozioni dei divi e non solo lo spot classico.
Ma le reti avranno buon gioco a sfruttare questo varco per aumentare il fatturato. Sky invece dovrà ridurre in tre anni gli spot dall’attuale 18% al 12%.
Brutte notizie anche per il cinema italiano: fino ad oggi i network televisivi dovevano trasmettere film o fiction recenti, prodotti in Italia o in Europa, per il 10% del tempo, nelle fasce di maggior ascolto e dovevano comprare opere recenti con il 10% dei loro introiti.
Il doppio meccanismo resterà valido solo per le fiction, decadrà invece per i film. Lo scopo è evidente: si aiutano le fiction perchè garantiscono alle Tv ascolti elevati, si abbandonano i film italiani perchè hanno ascolti più bassi.
Dovranno poi essere iscritti ad appositi registri ed essere autorizzati dal governo quei siti che vogliono trasmettere eventi, concerti, sport, manifestazioni in diretta via internet.
Ovviamente questo “decreto natalizio” rinfocola il solito problema del conflitto di interessi del premier, essendo misure che in qualche misura favoriscono Mediaset e penalizzano il concorrente Murdoch, il quale ci rimette decine di miliardi.
Apparentemente la norma del tetto del 12% vale anche per Mediaset Premium, ma attualmente Mediaset è molto al di sotto di tale percentuale, mentre per Sky si tratta di tagliare subito.
Il fatto stesso di rendere la norma attiva con decreto crea più di un sospetto, come se si fosse voluto evitare un confronto parlamentare.
E c’è chi parla di “regalo di Natale” a Mediaset.
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