DELMASTRO, IL SOTTOSEGRETARIO ALLA GIUSTIZIA DI FDI, FINISCE NELLA BUFERA PER AVERE PARAGONATO LE “TOGHE ROSSE” AI MAFIOSI
IL PRESIDENTE DELL’ANM, CESARE PARODI: “SONO FRASI GRAVI CHE TRASMETTONO UN’IMMAGINE DELLA MAGISTRATURA COMPLETAMENTE ERRATA. CHIEDO DI FARE NOMI E COGNOMI. IL SISTEMA NON PUÒ ESSERE RAPPRESENTATO IN QUESTO MODO” … LE OPPOSIZONI INVOCANO LE DIMISSIONI DEL FEDELISSIMO DI GIORGIA MELONI, GIÀ CONDANNATO IN PRIMO GRADO PER RIVELAZIONE DI SEGRETO D’UFFICIO
«Andrea Delmastro deve dimettersi». Le opposizioni tornano a chiedere un passo indietro del sottosegretario alla Giustizia, fedelissimo della premier Giorgia Meloni. Questa volta, e non è la prima, è finito al centro della polemica politica per le sue parole a un convegno organizzato da FdI a Torino, come raccontato ieri da La Stampa.
La frase incriminata: «Il magistrato, che dovrebbe sentire pulsioni di giustizia, dice che Meloni è pericolosa perché non ha inchieste: questo lo dicono i mafiosi, non i magistrati».
«Questo governo aveva promesso di combattere i mafiosi e invece insulta la magistratura che la mafia la combatte davvero ogni giorno – attacca Giuseppe Conte –. Siamo ormai al ribaltamento di ogni logica. Delmastro e il suo governo agiscono sistematicamente per demonizzare e indebolire i magistrati – aggiunge il presidente del Movimento 5 stelle – mentre i criminali brindano con le loro leggi, che smantellano le intercettazioni e consentono agli indagati di essere avvisati prima dell’arresto».
Conte sottolinea anche il fatto che il sottosegretario sia stato «già
condannato per aver rivelato notizie delicatissime coperte dal segreto al suo compagno di partito Donzelli». Senza dimenticare la vicenda del colpo di pistola sparato durante la festa di Capodanno 2024 e un’altra frase di Delmastro che aveva fatto molto discutere, quella sulla sua «intima gioia» nel non «lasciare respirare» i detenuti dentro i blindati.
«Non da oggi pensiamo che Delmastro debba lasciare il ministero di via Arenula – dice Nicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana –. La presidente del consiglio non può continuare a difendere il suo cerchio magico così inadeguato, imbarazzante e anche pericoloso».
Dal Pd sono in tanti a intervenire, a cominciare dal presidente del partito, Stefano Bonaccini, che parla di «affermazioni gravi e inaccettabili, ancor più alla luce del ruolo istituzionale che ricopre Delmastro. Credo che debba intervenire la premier». Per la responsabile Giustizia, Debora Serracchiani, il paragone con i mafiosi è «un insulto non solo alla magistratura, ma alla legalità e alla dignità dello Stato di diritto. Le sue parole sono incompatibili con il ruolo che ricopre».
E Walter Verini, capogruppo Pd in commissione Antimafia, sente «un cattivo odore di olio di ricino ogni volta che Delmastro esterna». Mentre il senatore Filippo Sensi non ha «mai considerato Delmastro un esponente di governo. Ho troppo a cuore il nostro Paese per pensare che uno così possa in alcun modo rappresentarlo».
Alla commemorazione di quell’attentato ha partecipato anche Matteo Renzi, convinto che Delmastro sia «un pericolo pubblico per la violenza verbale che esprime quotidianamente. Lui non è il sottosegretario alla Giustizia, è il sottosegretario del giustizialismo – attacca il leader di Italia viva – e prima o poi qualcuno dovrà chiedere conto ai tanti funzionari che nei vari dipartimenti lo stanno aiutando nei suoi comportamenti spesso sopra le righe».
(da agenzie)
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