DESTRA IRREALE, ORA TUTTI PAZZI PER CAMERON, MA IN ITALIA A DESTRA PIU’ FACILE DARSI ETICHETTE CHE PREMIARE IL MERITO
IN POLITICA RESTIAMO IL PAESE DELLA PAGNOTTA E DEI CERCHI MAGICI, DELLE CLIENTELE E DEGLI AFFARISTI: OCCORRE CAMBIARE MENTALITA’ E METODO, LARGO AI RIBELLI
Se uno spunto di riflessione, seria e profonda, ci è dato consumare sulla scorta del recente risultato elettorale dei Conservatori Inglesi, esso non può che attenere alla serietà dell’intera “macchina” concettuale, operativa e comunicazionale.
Nessuna sbavatura. Nessuna indecisione. “Toni” sempre moderati nell’esplicitazione dei concetti ma estremamente decisi e risoluti nei contenuti.
Una “proposta politica” chiara, netta e precisa suffragata da un sistema di coinvolgimento della “base” autentico e sincero.
In Inghilterra, il merito non è una mera bandiera da sventolare per far semplicemente riaccendere i cuori e la speranza.
In Inghilterra, il merito è autentica cultura sociale e di Governo.
La progressione “in carriera” si consuma sulla scorta dell’incontrovertibile qualità e quantità dei risultati raggiunti.
La sfida è netta: “uno contro uno” e si misura dal punto di vista empirico e concettuale. Chi ha carisma, chi ha qualità , chi davvero ci sa fare, chi ha autentica contezza di cosa “si stia parlando”, va avanti, vince e prova a fare la storia. Chi è manchevole perde e se ne va a casa. Libero di “rigiocarsela” o di passare a cose diverse.
In Italia le cose non funzionano così, purtroppo.
La meritocrazia è soltanto sventolata all’occorrenza per disegnare un futuro così tanto auspicato eppure così sostanzialmene disatteso, perchè questo è il Paese della “pagnotta”, il Paese dei “cerchi magici”. La “Patria” dei “lecca-lecca”.
La competizione politica è, per lo più, conquista di clientele e dei conseguenti spazi d’affarismo: consumazione reiterata e continuata di prebende d’ogni sorta.
Che ne è dello spirito “rivoluzionario” e “ribelle”? Che ne è di quell’audacia capace di “fare” la storia? Che nè di quella passione capace di infiammare gli animi?
Domande profonde e devastanti, proprio come le risposte, tutte tristemente negative.
L’inghilterra ha grandi politici perchè ha un grande popolo.
Se in Italia le cose vanno diversamente è perchè ci si distrae di continuo, si pensa ad altro e lo stesso sistema involge soltanto una persistente alienazione.
Una volta la Thatcher disse che “non era stata fortunata: Lei se l’era meritato”.
Maggie aveva perfettamente ragione. Nel nostro Paese si tira “a campare”.
Chi ha dignità , chi ha vedute alte, chi sogna mettendoci la passione, se la dovrà sempre “vedere da solo” perchè “fare gruppo”, “fare rete”, fare massa critica di qualità è cosa che si appartiene davvero soltanto a pochi.
Il più delle volte si pensa soltanto al “proprio orticello” in un reiterato e continuato delirio da “prima donna”, becero, freddo, sterile e soprattutto inconsistente.
Solo che la storia la fanno i “gradi uomini” – quelli dagli attributi veri, quelli dall’etica sincera e dalle qualità profonde – la cultura vera e le immense e le profonde sfide culturali.
Se alla sostanza si continueranno a contrapporre soltanto gli slogan triti e ritriti, l’immobilismo, è, sarà e resterà l’unico risultato possibile.
La politica richiede una grande visione, un grande spirito ribelle, una sincera voglia di fare perchè chi pensa di fare politica deve avere “l’umiltà di pensare sempre in grande”, di guardare lontano, di cadere anche, se deve, ma anche di rialzarsi subito facendo ammenda.
La politica richiede preparazione, cultura, spirito critico sincero e grande impegno: non si fa per denaro o per prestigio. Si fa per servire il proprio Paese.
La nostra area è ricca di fiumi e fiumiciattoli, orticelli vari, parolai e parolieri.
Poche le persone davvero meritevoli e/o comunque capaci di struttura un minimo di iniziativa davvero degna d’attenzione.
Nelle piazze virtuali trovi di tutto, anche se non sempre di qualità . Nelle vie della città trovi parecchio di meno, invece.
Le Istituzioni sono viste come “fatto lontano”; la politica viene vissuta come qualcosa di astruso e gli stessi politici sono visti soltanto come delle mere “battone” pronte “a darla al miglior offerente”.
Piaccia oppure no, questo è lo scenario.
Negli ultimi vent’anni nessun leader è stato realmente all’altezza del compito affidatogli dalla storia e men che meno oggi si intravede una nuova possibilità “a celere uso”. Diaspore. Gruppi sparsi.
Truppe camellate prive di passione, di ardore e finanche pregnantemente e drammaticamente impreparate.
Nessuna spinta ideale sincera salvo la voglia spasmodica di apparire.
Quando si gioca una partita bisogna essere all’altezza, sacrificarsi, sudare “duecentomila camicie”, allenarsi con inflessibile tenacia per ore, giorni, intere settimane perchè, se decidi di giocare, non lo devi fare “giusto” per partecipare: lo devi fare per vincere.
Ed oggi come oggi, vincere “la sfida” è imperativo categorico.
Questione di una storia da rimettere in moto, di un’identità nazionale da riaffermare, difendere e conservare nella storia.
Questione di sfide: quelle a cui la quotidianeità ci chiama di continuo ma che siamo troppo distratti dai selfie per vedere e “combattere”.
Onore a Cameron. Onore a chi fa politica con verità e professionalità .
Ciò non di meno, ricordarsi che “l’Italia è l’Italia”, mentre “l’Inghilterra è l’inghilterra”, sarebbe cosa parimenti doverosa oltre che intelligente.
E’ sterile e finanche velleitariamente sciocco “tirare in ballo” Cameron, Reagan o la Thatcher se non si è dispositi a cambiare “testa”, mentalità e metodo.
Non è che “se ti metti un “libro blu” sotto al braccio diventi per ciò solo un conservatore “di grande respiro e qualità ” come ha provato a fare qualche politico mesi fa.
L’idea del partito Repubblicano o Conservatore made in Italy è l’ennesimo slogan privo di sostanza, l’ennesima frottola, l’ennesima pantomima del nulla travestita da “novità “.
La recita continua, insomma, e l’agonia pure.
Spetterà a noi “altri ribelli” lanciare il giavellotto oltre il fossato dell’oblio, fosse anche solo per “dare fastidio”..
Salvatore Castello
Right BLU – La Destra Liberale
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