DOPO LA NORMA SUI RAVE, NORDIO È IN TRINCEA: “FACCIO IL MINISTRO PER REALIZZARE LE MIE IDEE”
NESSUNO L’HA OBBLIGATO A SUBIRE CATTIVE FREQUENTAZIONI, SE NON CONDIVIDE LA DERIVA MANETTARA SOVRANISTA TOLGA IL DISTURBO, INUTILE LAMENTARSI E AVALLARE LEGGI LIBERTICIDE
Sono passati dieci giorni, e già Carlo Nordio sbuffa. Le critiche degli amici giuristi lo hanno colpito. Ad alcuni ha pure risposto, privatamente, confidando insofferenza. Del resto il mezzo pastrocchio sulla norma anti rave lo ha colto di sorpresa. Dal collega Matteo Piantedosi si aspettava quantomeno un consulto
D’altra parte è vero che a certe liturgie romane, l’ex magistrato trevigiano, ha già lasciato intendere che faticherà ad abituarsi. E non serve conoscere gli arcana imperii di Via Arenula, per immaginare quanto poco l’arrivo di un simile papa straniero sia apprezzato dai mandarini ministeriali. Né è passata inosservata la scelta della sua vice, Giusi Bartolozzi, magistrato di lungo corso con una legislatura alle spalle nelle file di Forza Italia e una lunga consuetudine con Nordio stesso.
E tanto è bastato a innescare le paranoie dei patrioti di FdI, che l’autorevolezza e l’indipendenza del nuovo ministro della Giustizia la vivono un po’ come un ingombro. E forse un possibile cortocircuito politico deve temerlo anche Meloni, se alla fine ha scelto di spedire a Via Arenula un abile manovratore come Andrea Delmastro Delle Vedove.Che a diventare sottosegretario non ci teneva granché, se è vero che agli amici aveva confidato di sperare nella presidenza della commissione Antimafia
E sa che ora si ritroverà lì, col ruolo scomodo di chi deve marcare un uomo spigoloso, evitando che si saldi un asse garantista nei corridoi del ministero tra il Guardasigilli e il suo vice, il forzista Francesco Paolo Sisto, che per cultura garantista è di certo più vicino a Nordio di quanto non lo sia il giustizialismo di FdI.
Insomma c’è un motivo, se Nordio sbuffa. E si capisce anche perché Carlo Calenda, sorridendo, si dice già pronto a “offrirgli asilo politico”. “Del resto Nordio era nel Partito liberale: che c’entra, lui, con Colle Oppio?”.
(da il Foglio)
Leave a Reply