DUE DEBOLEZZE PER FARE UNA FORZA O UNA FARSA? LA CENA BERLUSCONI-SALVINI
SILVIO PROMETTE: “FARO’ SOLO IL REGISTA” E DIMOSTRA A SALVINI CHE DA SOLO NON VA DA NESSUNA PARTE… MA ANCHE INSIEME ARRIVANO SOLO AL 28%
La notizia è che stavolta Silvio Berlusconi si è messo a fare sul serio con Matteo Salvini.
Tanto che prima della cena ad Arcore col leader leghista ha passato diverse ore, con carta e penna, a segnare numeri, flussi elettorali estrapolati dai report dell’infallibile Alessandra Ghisleri. Con l’obiettivo di arrivare preparato all’appuntamento e dimostrare, all’atteso ospite a villa San Martino, con la forza dei numeri (e non
Detta in modo semplice, la Lega è al 14, Forza Italia poco sotto e il Pd in discesa al 32.
Vuoi mettere a fare la somma?
A destra ci sarebbe una forza che parte dal 28, a sinistra una al 32, insomma suona come una partita giocabile.
E poi il Sud, dove — dati alla mano — l’ex premier è in grado di dimostrare che il promettente Matteo da solo ha poche chance.
E vi lascio immaginare quanti dati di esperienza, ricordi, aneddoti sulle tante campagne elettorali sa elencare il vecchio leone per spiegare che le elezioni, in Italia, si vincono al Sud.
È sulla base di queste premesse che la cena assume la caratteristiche del più classico dei work in progress.
Perchè se è certamente prematuro parlare di “patto”, non è affatto prematuro dire che, forse per la prima volta, i due giocano con la maglietta dello stesso colore. Che è quello dell’opposizione a Renzi.
Non è un caso che, proprio in vista del corteggiamento al Matteo leghista, il Cavaliere la sua promessa l’ha messa nero su bianco, nell’intervista a Sallusti: mai più Nazareno e soccorso sulle riforme. Anche su fisco ed Europa ha indossato i panni dell’oppositore duro al governo
E se è vero che, per ora, Salvini frena sull’ipotesi del contenitore più ampio (e della lista unica), più di una fonte leghista conferma che non ha alcuna intenzione di chiudersi nell’isolamento, sia pur in una posizione di forza, rinunciando a quel dialogo con Forza Italia che gli ha consentito di conquistare il Nord alle scorse amministrative e che potrebbe consentirlo il prossimo anno quando si vota a Torino e Milano.
E di nuovo, nel dialogo con Salvini, che Berlusconi ha insistito parecchio su un punto, e pareva molto convinto.
Sul fatto cioè che stavolta è consapevole che non può essere, allo stesso tempo, allenatore, regista e goleador della squadra.
È disposto a ritagliarsi il ruolo di regista (o padre nobile) senza imporre che il sistema ruoti attorno a lui.
Non è la prima volta che lo dice, ma stavolta tutto lascia intendere che è così. Tanto che non ha alcuna intenzione di fare quel famoso giro per le cento province italiane per costruire il partito annunciato in campagna elettorale.
Meglio una vacanza ad Antigua, l’unica villa che non ha mai abitato nella frenesia degli ultimi anni. Se ci mette piede significa che davvero ha intenzione di fare solo il padre nobile.
E con la Lega il dialogo continua.
Avanti con i cosiddetti incontri su temi e programmi, nelle prossime settimane.
(da “Huffingtonpost”)
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