E’ MORTO PARIDE BATINI, LEADER DEI PORTUALI E UOMO DEL POPOLO
CONSOLE DELLA CULMV PER QUASI 30 ANNI, HA GUIDATO I PORTUALI DALLE LOTTE CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE ALLA TRASFORMAZIONE IN IMPRESA… CONDOTTIERO DI GRANDI BATTAGLIE MA ANCHE UOMO DI MEDIAZIONE…COMUNISTA LEALE E COERENTE IN UN MONDO DI TRASFORMISTI
E’ morto Paride Batini, leader storico dei camalli del porto di Genova e console della Compagnia unica merci varie. Aveva 75 anni e da circa 30 era la guida carismatica dei portuali genovesi. E’ stato il leader delle lotte più dure e dei confronti più aspri contro il processo di privatizzazione del porto di Genova, ma è stato anche colui che ha condotto i portuali sulla strada dell’imprenditoria, trasformando una categoria che gestiva le operazioni portuali in regime di assoluto monopolio in un’impresa che fornisce manodopera ai terminalisti e che gestisce un terminal in proprio. E’stato il condottiero di grandi battaglie, giuste o sbagliate che fossero, ma anche uomo di trattativa e di mediazione. Sapeva tirare al massimo la corda delle richieste per poi trattare la soluzione più idonea per i suoi camalli. Era un uomo che veniva dalle case popolari di Molassana e ha saputo non dimenticare mai le proprie origini, intransigente con se stesso e con la stessa sinistra che spesso scavalcava. Era un comunista coerente e leale in un mondo di trasformisti, un battitore libero non omologabile, ostinato e acuto. Ha fatto qualche battaglia sbagliata, ha bloccato spesso il porto per tutelare una categoria privilegiata, ma ha sempre difeso con coraggio la sua gente. E quando all’attacco del porto si sono mossi tanti interessi privati, non sempre puliti, ha saputo porre un argine a chi avrebbe voluto cancellare una parte importante della storia di Genova. Ricordo che, da posizioni di estrema destra, fui il primo a volere un manifesto di solidarietà con i portuali in una fase dove lottavano per sopravvivere. Uscì così a Genova un manifesto del Msi che dava loro un appoggio morale, fu una svolta forse, arrivò indirettamente un suo ringraziamento. A dimostrazione che nella vita conta la coerenza e il rispetto delle idee, pur nelle diverse posizioni. E nelle finte lacrime di una certa sinistra che accompagnerà il suo ultimo viaggio di comunista leale e non riciclato, il popolo della destra sociale china il capo con rispetto a un avversario che ha saputo lottare per il suo popolo a testa alta e non tramando nei corridoi.
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