E’ ORA DI CHIAMARLI CON IL LORO NOME: GLI ATTENTATORI DELLA NUOVA ZELANDA SONO TERRORISTI BIANCHI
ODIO, TERRORE E PAURA GENERANO MOSTRI, MA I CATTIVI MAESTRI E’ ORA CHE PAGHINO
Vi ricordate quando qualcuno propose di pagare le spese processuali a Luca Traini dopo la sua strage razzista a Macerata perchè, come disse ad esempio Salvini “la colpa è di chi ci riempie di clandestini” e non piuttosto di un lurido razzista omicida che impugna un’arma e spara a caso?
Ecco, forse la strage in Nuova Zelanda si potrebbe cominciare a leggere partendo da qui, proprio da casa nostra, visto che il gesto di Traini alla fine è arrivato fin lì, sventolato come eroico santino da preservare nel paradiso dei terroristi.
E dirselo, ma dirselo forte, che questo non è nient’altro che terrorismo. Sì. Terrorismo.
Avere il coraggio di scrivere che questo terrorismo è identico a quell’altro, con la stessa organizzazione trasversale, con gli stessi impudichi eroi che rimbalzano di continente in continente piuttosto che subire la gogna che meritano, lo stesso terrorismo di chi per fede si sente superiore (oppure minacciato, la motivazione è parimenti patetica e sfacciata e risibile, non prendiamoci in giro) e che se la prende con degli innocenti solo per gridare al mondo la propria rabbia.
E non serve niente che a scoppio ritardato Luca Traini corra a far dire al suo avvocato che “condanna la strage in Nuova Zelanda” perchè quando il veleno è in circolo (e sono anni che si pesta su questo veleno perchè acceleri e riesca a spostare voti) poi alla fine è lunga e difficile tornare indietro.
Questo è terrorismo perchè c’è dentro tutto l’esibizionismo di chi vuole essere guardato dal mondo per meritarsi l’attenzione di tutti e soprattutto del proprio gruppo di appartenenza.
Sono terroristi come gli altri perchè alla fine vedono nemici solo in base al credo religioso o al colore della pelle, senza nessuna distinzione di persone, di donne o bambini. Il problema del terrorismo mondiale è proprio questo: al primo terrorismo islamico qualcuno ha voluto rispondere con l’odio, la paura e il terrore. E il terrore genera terrorismo, facile facile.
E quando finalmente ci renderemo conto che non esiste un terrorismo più giustificato di un altro allora ci renderemo conto, noi che vediamo fiancheggiatori dell’Isis sul tram, in piazza e un po’ ovunque che i fiancheggiatori di quest’altro terrorismo sovranista invece sono molto chiari, definibili.
Basta avere voglia di ascoltare bene le loro parole e avere il coraggio di decontestualizzarle dalla propaganda.
(da TPI)
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