“E’ QUI CHE SI SPACCIA?”: SALVINI AVEVA SBAGLIATO CITOFONO, NON ERA QUELLO DI MORISI
MORISI INDAGATO PER CESSIONE DI DROGA A TRE GIOVANI, PERQUISITA ABITAZIONE E TROVATE DOSI DI STUPEFACENTI
Luca Morisi è indagato dalla Procura di Verona. Le accuse sono detenzione e cessione di stupefacenti, nella sua casa trovate sostanze.
Alla fine non avevano ragione i retroscenisti che qualche giorno fa vedevano nell’addio di Luca Morisi, che ha lasciato la comunicazione della Bestia, la macchina social della Lega, delle motivazioni politiche.
Non è perché contrario alla linea di Salvini sul green pass, ma neanche perché non più funzionale al nuovo corso del Carroccio plasmato da Giorgetti e dai governatori che il guru che ha portato quattro milioni di fan su Facebook al “Capitano” se n’è andato. E quei “motivi familiari” addotti nella sua lettera di addio e ufficialmente la causa del suo allontanamento, «Non c’è alcun problema politico, in questo periodo ho solo la necessità di staccare per questioni familiari», ora suonano come un eufemismo.
Perché secondo quanto scrivono Repubblica e Corriere Luca Morisi è indagato. Per cosa? I fatti risalirebbero al passato Ferragosto, secondo quanto scrive Repubblica, quando i carabinieri a Belfiore, comune vicino a Verona nel quale si trova una delle abitazioni di Morisi, avrebbero effettuato un controllo dopo aver fermato un auto. Dentro c’erano tre ragazzi abbastanza nervosi:
I militari si accorgono del loro nervosismo, li fanno scendere e trovano sulla macchina un flacone con del liquido dentro. Secondo i carabinieri, è sostanza stupefacente. Chiedono spiegazioni ai ragazzi e qualcuno se la canta, indicando la persona da cui l’avevano ricevuta e il luogo della cessione. «Ce l’ha data Luca Morisi, che abita a Belfiore…».
Cosa c’era in quel liquido? Era davvero droga? Ancora non è stato accertato. Ma i militari durante una perquisizione a casa dell’ex padre della Bestia trovano degli stupefacenti. Una quantità compatibile con l’uso personale, attenzione. Quindi molto poca. Ma tanto basta prima per far scattare l’illecito amministrativo e la sanzione.
E poi per far decidere alla procuratrice Angela Barbaglio che guida la Procura di Verona, di aprire un fascicolo con l’ipotesi di reato prevista dall’articolo 73 del Testo unico sugli stupefacenti (“Produzione, traffico, detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope”) e di iscrivere Morisi nel registro degli indagati.
Cosa rischia? Le pene comportano la reclusione da 6 a venti anni e multe per importi da 26mila a 260mila euro.
Fiorenza Sarzanini sul Corriere però aggiunge un particolare.
Secondo la giornalista c’è il sospetto che il controllo sull’auto dei tre giovani non sia stato casuale, ma conseguenza dell’osservazione sull’ex spin doctor di Salvini che sarebbe andata avanti già da qualche settimana.
Le droghe che si possono trovare allo stato liquido sono ad esempio la Ghb (l’ecstasy liquida) o la Gbl, la cosiddetta “droga dello stupro”.
Ma saranno le analisi a determinare cosa ci fosse nel flaconcino sequestrato a ferragosto ai tre ragazzi che ha fatto scattare l’accusa di cessione.
(da agenzie)
Leave a Reply