ESPLOSIONE A SAN PIETROBURGO, ELIMINATO IL BLOGGER ULTRANAZIONALISTA TATARSKY, UTILIZZATA UNA “STATUETTA BOMBA”
COLPITO NEL CUORE DELLA RUSSIA COLUI CHE IN UN VIDEO DICEVA: “UCCIDEREMO TUTTI GLI UCRAINI, DERUBEREMO TUTTI COME NECESSARIO, PROPRIO COME PIACE A NOI”
Il noto blogger russo Vladlen Tatarsky è rimasto ucciso in un’esplosione avvenuta in un caffè di San Pietroburgo. Secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa russe, nell’esplosione sarebbero rimaste ferite almeno altre 25 persone. Tatarsky, il cui vero nome era Maxim Fomin, aveva più di 560.000 follower su Telegram ed era uno dei più importanti blogger militari, che hanno sostenuto lo sforzo bellico della Russia in Ucraina, criticando spesso i fallimenti dei vertici dell’esercito.
Secondo i primi elementi comunicati, “alle 18:13 locali, la polizia del distretto di Vasileostrovskiï ha ricevuto informazioni su un’esplosione in un caffè sull’argine Universitetskaïa, al numero 25”. Secondo i dettagli forniti alla Tass dalla procura locale, l’esplosione è avvenuta nel caffè “Street Food Bar No. 1” situato lungo la Neva, non lontano dal centro storico di San Pietroburgo.
Ria Novosti: “Una donna gli avrebbe regalato una scatola contenente una statuetta che sarebbe esplosa”
Le notizie che arrivano dai media russi non menzionano per ora alcuna rivendicazione di responsabilità. Ria Novosti, citando una fonte, segnala che Tatarsky stava incontrando membri del pubblico e che una donna gli avrebbe regalato una scatola contenente una statuetta che sarebbe esplosa. Il ministero dell’Interno russo ha detto che tutti i presenti nel bar al momento dell’esplosione sono stati “controllati per il coinvolgimento”. Il procuratore di San Pietroburgo Viktor Melnik si è recato sul posto, ha riferito l’agenzia di stampa Tass, aggiungendo che “è stata avviata un’indagine”.
Mash, un canale Telegram con collegamenti nelle forze dell’ordine russe, ha pubblicato un video che sembra mostrare Tatarsky, microfono in mano, mentre viene presentato e riceve una statuetta. Secondo Mash l’esplosione è avvenuta pochi minuti dopo.
Tatarsky era tra le centinaia di partecipanti alla sontuosa cerimonia del Cremlino lo scorso settembre per proclamare l’annessione russa di quattro regioni parzialmente occupate dell’Ucraina. La Bbc riporta che il blogger si era recato anche al fronte in Ucraina e aveva acquisito particolare notorietà l’anno scorso dopo aver pubblicato un video girato all’interno del Cremlino in cui diceva: “Sconfiggeremo tutti, uccideremo tutti, deruberemo tutti come necessario. Proprio come piace a noi”.
Il gruppo Cyber Front Z, che sui social si autodefinisce “i soldati dell’informazione russa”, ha dichiarato di aver affittato il caffè per la serata. “C’è stato un attacco terroristico. Abbiamo preso alcune misure di sicurezza ma purtroppo non sono bastate”, ha detto il gruppo su Telegram.
Un sito web di San Pietroburgo ha riportato che l’esplosione è avvenuta in un caffè che un tempo era appartenuto a Yevgeny Prigozhin, soprannominato “lo chef di Putin, il cui nome è stato anche collegato al Gruppo Wagner.
Qualora venisse confermato che Tatarsky sia stato deliberatamente preso di mira, sarebbe il secondo assassinio sul suolo russo di una figura pubblica associata alla guerra in Ucraina. Il servizio di sicurezza federale russo ha accusato i servizi segreti ucraini lo scorso agosto di aver ucciso Darya Dugina, la figlia di un ultranazionalista, in un attentato con un’autobomba vicino a Mosca. L’Ucraina ha negato ogni coinvolgimento.
(da agenzie)
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