ETA’ MEDIA E’ DI OLTRE 48 ANNI, NELL’UE NESSUNO E’ PIU’ VECCHIO DEGLI ITALIANI
PIU’ DI UN TERZO DELLA POPOLAZIONE E’ GIA’ A CARICO DELL’INPS
L’età media degli europei cresce, e nell’Europa che invecchia l’Italia è il centro del mondo. Nell’ultimo decennio l’andamento demografico è stato tale da far registrare un aumento di 2 anni e 4 mesi al cittadino medio dell’Unione europea, che in Italia diventano quattro tondi tondi. Il rapporto tra la somma delle età di tutti gli individui e il numero degli abitanti dice che l’Europa non cresce. Non cresce di popolazione, per calo delle nascite e chiusura delle frontiere agli immigrati. Il risultato è un invecchiamento lento e costante, che in Italia appare precoce. Se l’età media è di 44 anni e mezzo, in Italia è di 48 anni e 5 mesi. E’ il dato più alto di tutti, che pone quesiti di varia natura: economica, competitiva, sociale, previdenziale.
I dati Eurostat si limitano a fotografare la situazione demografica per quella che è. In sintesi, all’1 gennaio 2023, a livello di Stati membri l’età media variava tra i 38,4 anni a Cipro e i 48,4 anni in Italia. Il sistema Paese è all’estremo di questa classifica, e sconta un ritardo di 10 anni rispetto ai gradini più bassi della graduatoria. Ma la «sindrome di invecchiamento» non è qualcosa che colpisce solo gli italiani. Tra il 2013 e il 2023, mentre gli europei, in media, di invecchiavano di 2 anni e 4 mesi, a registrare un aumento di età media nazionale di quattro anni anche Grecia, Spagna e Slovacchia, a riprova di un problema tutto europeo e su cui ha accesso i riflettori la Banca centrale europea proprio in questi giorni. È stato il vicepresidente Luis de Guindos, partecipando alla conferenza annuale delle banche centrali del Mediterraneo, a mettere in guardia per l’immediato futuro. «Si prevede che la popolazione dell’area dell’euro diminuirà a causa dei bassi tassi di fertilità, assumendo che non venga fornito ulteriore sostegno dalla migrazione», la considerazione del numero due dell’Eurotower, preoccupato per la tenuta dell’eurozona.
Perché l’invecchiamento della popolazione porta con sé più costi di assistenza medico-sanitaria e previdenziale. L’Italia, a seguito di questo aumento rapido dell’età media, si ritrova al secondo posto (dopo il Portogallo) per over-65, vale a dire pensionati o pensionati a breve. Quello che l’istituto di statistica europeo definisce «indice di dipendenza degli anziani», vale a dire il rapporto di over 65 rispetto alla popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni, in Italia tocca quota 37,8% per cento. Più di un terzo della popolazione italiana è praticamente già a carico dell’Inps, con tutte ripercussioni del caso. L’indice era al 32,7% dieci anni, nel 2013. In questa decade l’Italia è invecchiata, trainando un’Unione europea sempre più ingrigita.
(da agenzie)
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