FESTA SENZA IL FESTEGGIATO: LA ESILARANTE MARCIA DEI GRILLINI DA ACI TREZZA A CATANIA
DOPO UN CHILOMETRO CANCELLERI, DI MAIO E GRILLO SALGONO SU UN PULMINO E SPARISCONO, LASCIANDO I 200 ATTIVISTI SCONCERTATI A CAMMINARE PER GLI ALTRI 8 CHILOMETRI PREVISTI
È una festa senza il festeggiato. O per meglio dire, sul più bello, quando la marcia M5s stava per entrare nel vivo, il candidato governatore siciliano Giancarlo Cancelleri sale su un pulmino e va via lasciando gli invitati sul Lungomare di Acicastello senza un punto esatto di riferimento.
Tutti un po’ smarriti sanno solo che devono camminare per altri otto chilometri e arrivare a Catania, dove alle 21 è previsto il comizio.
Qualcuno li cerca: “Dove sono andati tutti?”.
E infatti, insieme a Cancelleri, dopo un chilometro e mezzo, anche Beppe Grillo e Luigi Di Maio si dileguano a bordo di questo pullmino battente bandiera M5s e alle loro spalle rimangono i circa 200 attivisti in marcia, che chilometro dopo chilometro diventano sempre di meno.
Eppure il pomeriggio era iniziato nel migliore dei modi.
La pioggia aveva lasciato spazio a un timido sole, che comunque garantiva una marcia senza troppe complicazioni.
Grillo si è fatto attendere un po’, ma poi arriva e dà il via al suo show: “Noi prospettiamo un salto di qualità . Se i siciliani capiscono e vogliono tentare di darci la fiducia è un voto di fede. Chi siamo in noi? Siamo dilettanti allo sbaraglio? Può darsi. Siamo incapaci, può darsi, ma impariamo”.
Di Maio continua a colpire lo sfidante diretto del centrodestra: “Chi vota Musumeci, vota Miccichè”. Ma gli occhi sono tutti puntati sul leader M5s, è circondato: “Siate curiosi”, dice. Cancelleri cammina mano nella mano con la compagna, si posiziona accanto a Grillo ma parla pochissimo.
Gli attivisti in marcia indossano tutti scarpe da ginnastica, jeans e maglietta possibilmente M5s. Anche Alessandro Di Battista, che insieme a Paola Taverna, Roberta Lombardi e a qualche altro deputato, cammina fino alla fine: “Più persone vanno a votare, più possibilità abbiamo di vincere e di ridurre gli impresentabili”, va dicendo.
Il candidato governatore e Di Maio sono gli unici due in abito. E con le loro scarpe poco adatte a marciare vanno via verso Augusta, dove c’è un altro comizio in programma.
“Ma ad Augusta non potevano andare un altro giorno, dal momento che oggi c’era la marcia?”, domanda un deputato arrivato per questa marcia che doveva essere una festa.
Ma qui gli invitati sono rimasti soli.
(da “Huffingtonpost”)
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