FINI: “SE LA DESTRA E’ LEGALITA’, I TRADITORI DELLA DESTRA CERCATELI ALTROVE”, D’ALEMA: “FINI HA CERCATO DI FARE DELLA DESTRA ITALIANA UNA DESTRA NORMALE”
A CASTENEDOLO CONFRONTO TRA FINI E D’ALEMA…”QUELLA SULLA MIA INCOMPATIBILITA’ E’ STATA L’UNICA VOTAZIONE DEMOCRATICA MAI FATTA NEL PDL”
La strana coppia si ritrova a cena in una pizzeria di Castenedolo.
Gianfranco Fini e Massimo D’Alema. In mezzo a loro, di rosso vestita, la giornalista Maria Latella.
Che scherza sul titolo del libro di Fini: «Non è che, adesso, ve ne ritroverete un altro, di ventennio berlusconiano?». «Chiedetelo a Renzi» ribatte l’ex presidente della Camera.
D’Alema trova il tempo di portare la sua solidarietà alle deputate Pd insultate dai grillini ed esprimere «preoccupazione per un movimento che pare aver preso una piega violentemente anti-istituzionale».
Poi, a cena finita (pizza, spigola, carpaccio di pesce e vino Lugana), tutti nella vicina chiesa sconsacrata dei Disciplini, per presentare, con Antonio Polito e l’ex sindaco di Brescia e senatore Pd Paolo Corsini, Il Ventennio. Io, Berlusconi e la destra tradita, firmato dall’ex leader di An.
Che non si rimangia il «Che fai, mi cacci?» a Berlusconi: «Anzi, ci aggiungerei anche qualcosa. Certo, non immaginavo che mi avrebbe preso in parola: oltretutto, quella sulla mia incompatibilità è stata l’unica votazione democratica mai fatta nel Pdl». Quanto a D’Alema, non risparmia una frecciata all’altra strana coppia, Renzi-Berlusconi: «La legge elettorale non riguarda certo due sole persone, oltretutto non parlamentari».
Ma quando Fini dice che «il verbo preferito di Berlusconi non è convincere, ma comandare» e la Latella, ricordando il caso-Cuperlo, gli chiede se non valga anche per Renzi, D’Alema nega: «Lo stile potrà dar fastidio, ma il Pd non è un partito padronale».
Quanto alla parabola di Fini, D’Alema la riassume così: «Ha cercato di fare della destra italiana una destra normale e non c’è riuscito».
L’ex presidente della Camera si appella alla galanteria del tempo, poi affonda: «Certi giornali mi hanno dipinto come il traditore della destra, ma se la destra è innanzitutto legalità , i traditori dovrebbero cercarli altrove».
Alla fine, però, concede: «Indietro non si torna e non si rimettono insieme i cocci. Non mi ricandido e non fondo partiti. Chi voterò alle Europee? Deciderò dopo aver visto programmi e candidati».
«La verità è che voi e i vostri partiti avete perso la battaglia politica di questo ventennio» chiosa Polito rivolto ad entrambe le metà della strana coppia.
Sipario.
Luca Angelini
Leave a Reply