“FORZA ITALIA AI MINIMI, SILVIO MOLLA LA POLITICA”: IL PRESSING DI CONFALONIERI E LETTA
“UN PARTITO AL 10% NON SERVE PIU’ ALLE TUE AZIENDE”… IL CAVALIERE: “NON LASCIO CAMPO APERTO A SALVINI”
L’ultimo assalto al fortino, i più intimi lo hanno portato in questi giorni.
Al tavolo da pranzo di casa Berlusconi, Fedele Confalonieri, Gianni Letta e Nicolò Ghedini sono tornati alla carica: “Silvio non puoi andare oltre, i sondaggi sono in caduta, il partito allo sbando, ma che te ne fai di Forza Italia al 10 per cento? Non conviene neanche alle aziende questa guerra a Renzi”.
Il Cavaliere, raccontano, resta turbato. Ribatte che lui non può “lasciare campo libero a Matteo Salvini”, non può essere lui il candidato premier, occorre prima trovare il “moderato” che possa guidare il centrodestra.
Ma i dubbi lo assalgono. Ha spiazzato perfino i fedelissimi la notizia del sondaggio di dicembre per testare Fi al fianco di Renzi e delle sue riforme. Risultato: il partito crollerebbe al 5, ma col voto contrario di martedì prossimo al Senato lo stesso sondaggio non riconosce più del 10.
L’indiscrezione di un incontro segreto Berlusconi-Verdini nelle ultime 48 ore a Roma è smentita ufficialmente da entrambi i fronti.
Di certo, l’assemblea coi gruppi di mercoledì ha sortito l’effetto di un rompete le righe (“Potrei essere alle Bermuda”, “Scusate ma tra poco ho il Milan”).
Così, tra i fedelissimi è scattata la corsa disperata al si salvi chi può.
Per oggi a pranzo Antonio Tajani ha convocato una decina di parlamentari a Roma per una riunione “ristretta” per decidere dove riparare.
Martedì al ristorante Archimede sempre a Roma hanno pranzato Paolo Romani, Mariastella Gelmini e Maurizio Gasparri, con lo stesso interrogativo: lombardi e ex An stanno provato a serrare il blocco della “vecchia guardia”.
Poche ore dopo, martedì sera, in un altro ristorante, una decina di senatori e “nuovi dirigenti” che si riconoscono nell’ex campione olimpico Marco Marin, coordinatore veneto. E in questo scenario c’è chi, come i big Giovanni Toti e Mara Carfagna lavorano sulle primarie.
Il fatto è che il leader che quest’anno veleggia verso gli 80, resiste ancora nel fortino. L’ultimo colpo assestato è di queste ore: avrebbe quasi convinto Guido Bertolaso, ex sottosegretario e capo della protezione civile, ad accettare la candidatura a Roma.
Sarebbe lui il “super candidato col quale, se accetta, vinciamo”, annunciato due giorni fa ai parlamentari.
Chiunque, pur di mettere fuori gioco Giorgia Meloni.
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica”)
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