FUGA DALLA RAGGI, SI DIMETTONO CAPO DI GABINETTO E ASSESSORE AL BILANCIO
PEGGIO DELLA PRIMA REPUBBLICA, E’ GIA’ CRISI ANCOR PRIMA DI COMINCIARE: RAINERI E MINENNA SE NE VANNO, UNA SI ERA OPPOSTA AGLI STIPENDI FOLLI DELLO STAFF
A 70 giorni dalle elezioni, la squadra grillina comincia a perdere pezzi.
Revocata la nomina del capo di gabinetto, Carla Raineri, già finita al centro delle polemiche per il suo mega stipendio da 193mila euro l’anno.
E si dimette l’assessore al Bilancio, Marcello Minenna che la magistrata aveva sostenuto nella corsa a capo di gabinetto.
Alle 5 del mattino l’annuncio della revoca della Raineri è su Facebook. Poi l’Ansa ha battuto che anche il titolare del Bilancio avrebbe gettato la spugna.
Poco dopo arrivano le dichiarazioni della Raineri, che precisa: “Ho rassegnato le mie irrevocabili dimissioni già ieri”, spiega all’Ansa la Raineri.
A chi le chiede i motivi della sua scelta risponde che li “espliciterà con un successivo comunicato ufficiale”.
Il motivo? Quei pareri discordanti sulla regolarità o meno della nomina della magistrata. Secondo le opposizioni, infatti, l’incarico di capo di gabinetto andava assegnato con un bando e non a chiamata diretta.
«Trasparenza. È uno dei valori che ci contraddistingue e che perseguiamo – scrive il sindaco in un post pubblicato nella notte -. Per questo motivo abbiamo deciso di chiedere un parere all’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, su tutte le nomine fatte finora dalla Giunta. Una richiesta per garantire il massimo della trasparenza: il “palazzo” deve essere di vetro, tutti i cittadini devono poter vedere cosa accade dentro. Questo è il M5S».
Peccato che non lo avesse fatto prima, invece che invocarlo a plemiche esplose.
E chissà perchè ancor oggi non abbia fatto sapere come ha fatto a farsi assegnare la consulenza dalla Asl di Civitavecchia senza far parte dell’apposito Albo cui l’Azienda Sanitaria era obbligata ad attingere.
Via due pedine strategiche della squadra della sindaca.
Proprio Minenna, considerato un assessore forte della giunta, si era battuto per rivedere gli stipendi troppo alti dello staff, soprattutto quello del caposegreteria Salvatore Romeo. Consigli non accettati dalla sindaca.
Alla fine dalla torre cade Minenna. Il cerchio magico della Raggi è salvo.
Immediato il commento di Francesca De Vito, grillina della prima ora e sorella del presidente dell’Assemblea capitolina Marcello.
L’attivista, che già aveva attaccato le nomine della sindaca Raggi e del vice Daniele Frongia, su Facebook condivide la notizia della doppia dimissione: “Senza parole. Se la qualità non si capisce… allora cosa? Adesso qualcuno mi venisse a dire che avevo torto!”.
(da agenzie)
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