GAFFE DEL MINISTERO: RECLAMIZZA L’ANTRO DELLA SIBILLA A CUMA, CHIUSO DA UN ANNO
PUBBLICA UNA BELLA FOTO DEDICATA AGLI SCAVI MA SBAGLIA LA DIDASCALIA
Sulla sua pagina ufficiale Facebook, il ministero dei Beni culturali (Mibact) pubblica una bella fotogallery dedicata agli scavi archeologici di Cuma.
Ma, nella breve descrizione contenuta nel post, commette un errore, che non sfugge alle critiche e frecciatine degli utenti.
“Ecco la a prima delle colonie di popolamento greche in Occidente – si legge nella didascalia sul social network- fondata nell’ottavo secolo avanti Cristo da euboici-calcidesi precedentemente stanziatisi nell’emporion di Pithekoussai (poi Aenaria nell’isola di Ischia)”.
E fin qui, tutto bene. Poi la gaffe.
“Sono attualmente visitabili l’acropoli con i templi di Apollo e di Giove, più il cosiddetto Antro della Sibilla”.
In realtà , quest’ultima struttura, forse la più celebre di tutta l’area archeologica è chiusa da oltre un anno, per cedimenti interni.
Il percorso non è stato ancora ripristinato ed è possibile osservare l’antica galleria (quasi certamente un tunnel militare, più che grotta della profetessa cumana) soltanto dall’esterno: “Possibile che il ministro Franceschini non ne sia stato informato?” scrive ironicamente Eleonora qualcuno.
E aggiunge: “Il sito di Cuma è una perla, sottovalutata, dell’archeologia italiana. Sarebbe ora che si intervenisse concretamente per ripristinare l’antro della Sibilla, prima di reclamizzarlo su Facebook”
Paolo De Luca
(da “il Fatto Quotidiano”)
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