GAY PRIDE A GENOVA SENZA LO ZIO D’AMERICA: MA COME, BUCCI, NON ERI IL SINDACO DI TUTTI?
MA VUOI FA’ L’AMERICANO O L’OMOFOBO? … SARA’ PRESENTE IL VICE-CONSOLE USA, NON CHI HA VISSUTO IN AMERICA MA DEI DIRITTI CIVILI HA CAPITO POCO… LA GIUNTA BUCCI ASSENTE E SARA’ TOLTO IL PATROCINIO… IL CENTRODESTRA DEI DIVORZIATI I MENO TITOLATI A PARLARE DELLA “FAMIGLIA TRADIZIONALE”
L’ ex assessora alla Legalità e ai Diritti, Elena Fiorini, ha già assicurato la sua partecipazione al “Pride”, così come è atteso anche l’ex sindaco Doria, mentre sono ben determinati a non partecipare al corteo tutti i membri, ancora in pectore, della nuova giunta e, con loro, il neosindaco Marco Bucci.
Così come nessuno degli assessori regionali della giunta Toti vi metterà piede.
Ma ciò che imboccherà la giunta comunale, dove la casella “Legalità e Diritti”, almeno nelle proiezioni, non compare neppure più, è una strada molto decisamente impostata sulla difesa della famiglia tradizionale.
Detto da un centrodestra che vede la maggior parte dei propri leader divorziati più volte fa quasi sorridere.
«Il patrocinio delle istituzioni per il Coordinamento era un segnale importante, fondamentale – spiega Federico Caprini Acquarone, del Coordinamento Liguria Rainbow – non abbiamo mai ricevuto alcun sostegno economico, ma il patrocinio è un segnale di riconoscimento per la nostra organizzazione e un impegno, implicito, dell’amministrazione a difendere i diritti che noi difendiamo, tutti i diritti».
La marcia partirà sabato dal luogo simbolico della Comunità di San benedetto, la “casa” di don Gallo, alle 17, e si snoderà per tutta la città , fino ad arrivare, alle 19, in piazza De Ferrari, Sono attese almeno tremila persone al Liguria Pride, madrina della manifestazione sarà Alba Parietti, ed è attesa anche la partecipazione del viceconsole dell’ambasciata Usa, Rami Shakra, che interverrà dal palco finale della manifestazione a De Ferrari.
«Rivolgiamo un appello a Genova – dice Federico Caprini Acquarone – affinchè scenda in strada per i diritti, la solidarietà , l’accoglienza, la Genova che non ha paura, semina cultura del rispetto e non della diffidenza. Crediamo che ora, più di prima, vi siano le ragioni per aderire e partecipare al Liguria Pride, per non lasciare più solo nessun gay, lesbica, genitore, migrante, contro ogni omofobia e contro chi prova a negare la libertà degli altri».
(da agenzie)
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