Genova
TANTO DI CAPPELLO (MANUELA)
… L’ITALIA DEI “LAVORI” … CHI CI AZZECCA? FUORI LA DELIBERA !
Che il partito di Di Pietro, l’Italia dei Valori, sia spesso a parole ultramoralizzatore e sovente nei fatti mal rappresentato è un dato di fatto, basti pensare alla vicenda genovese di un consigliere provinciale dell’IdV addirittura arrestato con l’accusa di aver sottratto, in qualità di vigile, importi relativi a multe che avrebbe manipolato nel computer, abbassandone l’importo per poi intascare la differenza. A parte il cattivo gusto da parte della segreteria provinciale di arrivare al punto di sostenere che “non era iscritto al partito” ( e chi rappresentava in Provincia allora ? che uffici occupava se non quelli del gruppo IdV? a nome di chi interveniva in Consiglio? siamo seri su….), a parte le lotte congressuali con tessere fasulle o presunte tali e relative risse interne, una figura sta emergendo, l’asso pigliaututto Manuela Cappello , assessore alla Provincia con delega al Territorio e difesa del suolo ( nominata come esterna), nonchè consigliera comunale dell’ IdV (eletta), nonchè presidente del CIV di San Gottardo, quartiere della Valbisagno. E da qui parte la nostra storia (documentata e non solo da noi). La Cassa di Risparmio cede un suo grande immobile alla multinazionale Stevan in via Emilia per un grande supermercato della catena e ciò crea proteste da parte dei piccoli commercianti della zona che vedono in pericolo la loro attività . La Banca allora pensa di “donare”, come oneri di urbanizzazione al quartiere, la cifra di 130.000 euro per destinazioni vincolate alla riqualificazione urbane (arredi e altro) della zona.
Il CIV gottardino quindi , sulla base della cifra disponibile, elabora un progetto ( arch. Lisbo) presentato a suo tempo anche su Spazio Aperto ( in omaggio col Secolo XIX) che prevedeva , secondo i più sia la collocazione di panchine, sia la sistemazione di fioriere in legno rustico, sia nuovi lampioni a risparmio energetico. La presidente del CIV di San Gotttardo era ed è ovviamente Manuela Cappello. Di questo elaborato non si sa più nulla per un po’, anche se la CARIGE i 130.000 euro li ha stanziati….i cittadini di San Gottardo non vedono nè panchine rustiche nè lampioni energetici nè sanno dove siano finiti i soldi, ma ecco all’improvviso, poco prima della estate, appaiono alcune decine di strane fioriere di plastica a basso costo e senza fiori tra l’altro…se ne accorge un vigile urbano che ne evidenzia la pericolosità della sistemazione e fa rapporto al comando, cominciano i primi commenti degli abitanti che si aspettavano le fioriere rustiche e si vedono imposte le “casette per i topi” (così le chiamano in loco). Senza panchine e senza lampioni, senza fiori e senza verde, gli abitanti cominciano a sentirsi presi per i fondelli…commenti, pesanti accuse circolano, anche in circoscrizione e non solo . Allora vediamo di mettere insieme il tutto al fine di fare chiarezza. Dei 130.000 euro solo una parte è stata investita per queste fioriere ( 30.000 euro ) . A parte che, essendo di plastica, sono immagine dopo pochi mesi più del degrado che dell’arredo urbano, considerando che saranno stati posizionati un centinaio di pezzi e che si desume quindi che ciascuno possa costare intorno ai 300 euro ( una cifra assurda, almeno 5 volte superiore al valore reale ipotizzabile) nessuno sa nulla su chi e come avrebbe pilotato la scelta e la spesa. La presidente Cappello del CIV stranamente non si pronuncia, non protesta sui lavori ..tace…fino a quando da più parti ( cittadini del quartiere, Valbisagno.net, Casa della legalità , il vicepresidente di AN del municipio Valbisagno) nasce e si consolida una tesi. La Cappello , presidente del CIV di San Gottardo, assessore alla provincia e anche consigliere comunale, sarebbe legata da un legame di parentela con il titolare della ditta che ha fornito le fioriere…e mentre le fioriere di plastica dopo due mesi sono già deteriorate ecco che si fanno i nomi della ditta sospettata, la Grappiolo Bruno Srl, di Grappiolo Bruno e Roberta, padre e sorella di Giacomo, marito di Manuela Cappello. Sul blog di Beppe Grillo volano gli stracci, tra accuse feroci e difese della Manuela e sinceramente la difesa è ambigua . La tesi della Cappello è la seguente: Nel progetto non era prevista la illuminazione, le panchine sono state chieste e mai date dal Comune, le fioriere richieste erano in plastica ecologica e non in legno e sono state posizionate male. I 100.000 euro rimasti sono finiti nel bilancio triennale delle opere pubbliche del Comune ( ? ) , tutto è stato fatto dagli uffici comunali e nessuna pressione dal CIV . La Cappello evidentemente ha letto un progetto diverso da altri o l’avrà modificato nel tempo nella sua mente e passi…ma se sa che è stata fatta una gara per i lavori ( e non una trattativa privata in economia per capirci, dove si danno i lavori a chi pare loro) tiri fuori le carte…basta dire che la Grappiolo Bruno Srl non è la ditta che ha sistemato le fioriere, semplice no? Che non ha mai avuto rapporti commerciali con la Ditta Eurosintex Srl di Ciserano (Bergamo) o con il sig. Fancello, loro rappresentante a Genova . Basta esibire la fattura dei lavori e tutto si chiarisce…certo è che il Comune ha pagato i 30.000 euro ma la somma di 130.000 era destinata da Carige al quartiere e non per opere di basso profilo…Invece marito e moglie sul sito di Grillo non dicono mai “i lavori non li ha fatti la Grappiolo Bruno Srl, punto e basta” , lavorano di fino con affermazioni tipo “nego la titolarità di mio marito della ditta fornitrice delle fioriere” ( certo si tratterebbe infatti del padre e della sorella del marito) o frasi depistanti del marito ” non esiste nessuna società neanche di famiglia che abbia avuto a che fare con il CIV gottardino ( infatti non con il CIV lavora la Grappiolo Bruno Srl ma con il Comune di Genova e sovente a trattativa privata come si può facilmente trovare su internet) o con le attività istituzionali di mia moglie ( infatti si parla di lavori col Comune di Genova non con la Provincia)….qui si gioca sulle parole, ma non tutti abboccano…o forse si vuole nascondere qualcosa? Se le voci fossero confermate ed esistesse una interazione tra CIV, Comune e assegnazione lavori il fatto sarebbe gravissimo sia moralmente che politicamente e porterebbe solo a una strada: la richiesta di immediata revoca dell’incarico di Giunta da parte della Amministrazione prov. , anche alla luce di altri episodi (strada di Davagna ad es) che vedono sempre la Cappello protagonista e soggetta a pesanti insinuazioni. Noi chiediamo chiarezza e vogliamo che escano fuori i documenti reali e non le palle mediatiche. E a risposta esibiremo le nostre controdeduzioni documentate…altrimenti consigliamo di prendere pure… Cappello e togliere il disturbo…
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