Genova
LE NOSTRE INTERVISTE
12 DOMANDE A RENATA OLIVERI
Continua la serie delle nostre interviste esclusive con la dott.sa Renata Oliveri, ex assessore regionale e candidata del Polo delle Libertà alla carica di Presidente della Provincia di Genova alle ultime elezioni amministrative. Una risorsa del Centrodestra per competenza e serietà amministrativa che ha costretto al ballottaggio, perdendo per appena 10.000 voti dal candidato uscente della Sinistra, Alessandro Repetto.
1) Secondo molti opinionisti, lei ha rappresentato una delle principali novità dell’ultima campagna elettorale, costringendo al
ballottaggio il presidente Repetto, raccogliendo anche più consensi della somma delle liste di centrodestra che la appoggiavano…che interpretazione si sente di dare ?
Certamente voglia di cambiamento…Per tutta la campagna elettorale ho ripetuto ai miei sostenitori che c’erano candidati migliori di me,ma che probabilmente in quel momento avevo avuto la grande occasione di raccogliere un ampio consenso da tutte le “anime” della coalizione. Ho cercato di rappresentare i valori e gli ideali di tutti e la gente mi ha capito e mi ha creduto. Arrivare al ballottaggio e sfiorare la vittoria è stata una grandissima soddisfazione per me, nuova alla politica vissuta in prima persona. Penso che i risultati di Genova – Comune e Provincia —abbiano dato messaggi forti al mondo della politica.
2) A differenza di Marta Vincenzi che ama “apparire” e punta molto sulla immagine, lei passa per una donna molto pragmatica e concreta, attenta ai problemi reali dei cittadini: qual è il compito di un politico al giorno d’oggi?
Credo che il mio limite maggiore sia la mancanza di ambizione “personale”, non politica: è vero non mi piace apparire e non mi piace la politica-spettacolo. Credo alla forza delle iede, alle azioni concrete, agli interessi dei cittadini. Ho sempre ragionato in termini di diritti piuttosto che di doveri, mi riconosco più nelle responsabilità che nelle prerogative. La politica, intesa come gestione della cosa pubblica è passione ed entusiasmo, non una rendita di posizione, in vista di future occasioni di carriera nei gradi della “casta”. Il politico, ad ogni livello, deve saper ascoltare i bisogni della comunità che l’ha eletto,deve proporre un proprio progetto e soprattutto deve essere in grado di decidere senza guardare agli interessi di parte.
3) Dopo una lunga esperienza a fianco di politici di grande carisma, come si trova a gestire adesso una opposizione in Provincia in prima persona?
Intanto ho la caratteristica di imparare, sempre, soprattutto da chi ha esperienza e carisma. Per quanto riguarda la opposizione, in Provincia ci muoviamo come una squadra, ci coordiniamo per utilizzare al meglio il nostro lavoro e le nostre competenze. Da un lato cercheremo di organizzarci per gruppi di materia, ma terremo anche conto delle realtà territoriali. Ricordiamoci che in tante aree della Provincia sono stati eletti Consiglieri di centrodestra!
4) Che giudizio può dare dei primo passi della Giunta Repetto e quali osservazioni critiche si sente di muovere?
Per ora pochi passi e tutti negativi: una Giunta pletorica di 13 amministratori (perchè il Presidente Repetto si è tenuto parecchie competenze) e poi gli assessori hanno deleghe molto frammentate. Per decidere su una materia bisogna metterne assieme almeno 3 ( penso all’ambiente…). Ma poi a Roma il centrosinistra si vanta di proporre il dimagrimento delle Giunte degli Enti locali. Invece di predicare non si poteva dare il buon esempio di una giunta di 9 assessori, come mi ero impegnata a fare in campagna elettorale e come avrei fatto ? Ma certo la coerenza politica non è tanto di moda.
5) Il ricordo più bello della sua campagna elettorale e la cosa che non rifarebbe..
Due ricordi: all’inizio della campagna elettorale ai Magazzini del cotone, la grande ovazione che mi ha accolto. Era tanto caloroso il saluto che pensavo fosse arrivato Silvio Berlusconi. Poi ho sentito il mio nome scandito da tanta gente e mi sono commossa. Veramente. E alla fine nel ballottaggio la manifestazione di chiusura per il Levante, a lavagna. Che è terminata con un bellissimo coro a me dedicato “MA SE GHE PENSU”, altra commozione…Per quanto riguarda le cose che non rifarei non me ne viene in mente nessuna. Avrò fatto molti sbagli sicuramente ma ce l’ho messa tutta e non mi sono risparmiata. Ho la coscienza tranquilla !!!
6) Per una donna entrare in politica e farsi strada è più difficile? O conta la competenza? Favorevole a quota rosa o se una donna vale emerge lo stesso?
Discorso complesso che non ammette risposte tranchant. Sono tanti i campi di attività nei quali la donna si è fatta avanti senza quote riservate, soprattutto laddove si fa carriera per merito e non per cooptazione. In politica c’è molta cooptazione e forse una maggiore diffidenza delle donne ad un impegno forte. D’altra parte i dati delle presenze femminili nelle istituzioni parlano da soli. Forse qualche “aiuto” transitorio non sarebbe inutile,almeno fino a che la rappresentanza femminile scongiuri l’occupazione maschile del potere. Ma con cautele e come fatto temporaneo.
7) Favorevole al partito unico di centrodestra o meglio che ciascuno conservi la propria identità ?
E’ un percorso che non si può accelerare più di tanto e richiede un grande lavoro politico. Un obiettivo vicino può essere quello della federazione, magari iniziando dalle realtà locali. Lavoriamoci con lealtà e convinzione,sena correre rischi di indebolire il centrodestra. Non è proprio il momento !
8 ) Quali priorità avrebbe indicato per l’amministrazione della Provincia nel caso fosse stata eletta presidente?
L’ho detto più volte e lo ripeto. Prima di tutto il lavoro e quindi rivedere l’impostazione di Centri per l’impiego e lo strumento della formazione professionale. Poi le infrastrutture per lo sviluppo, dove la Provincia deve impegnarsi con più chiarezza, superando l’immobilismo decisionale di questi anni. Poi il problema dell’acqua privatizzata senza liberalizzazione e i cittadini se ne accorgono dal prezzo dell’acqua e dalla debacle dei depuratori. In fine il Piano provinciale dei rifiuti, da rifare completamente perchè ha mancato i suoi obiettivi. Insomma, le cose su cui ci siamo confrontati per tutta la campagna elettorale, anche se non sono esaustive.
9) Cosa cambierebbe della impostazione del Centrodestra a Genova per fargli fare un salto di qualità ? Cosa funziona e cosa andrebbe rivisto?
Il centrodestra deve evolvere e quindi cambiare, altrimenti e’ condannato a regredire, come qualunque realtà economico-sociale. Ma qui la posta in gioco a Genova, come a Roma, è molto alta. Bisogna cambiare il centrodestra per cambiare la città , la Provincia e prima di tutto il Paese. Le parole d’ordine sono unità , partecipazione, visione programmatica basata su valori forti e condivisi. Aprire le porte a quanti questi valori di libertà , mercato, rispetto delle regole, solidarietà verso i più deboli, vogliono condividere. Non chiudere la porta a nessuno,soprattutto alle idee, ai contributi e a chi ha voglia di lavorare. Ma credo che siamo su questa strada.
10) Alla crisi economica che investe ormai migliaia di famiglie
genovesi come dovrebbe porsi la politica ? Quali iniziative assumere?
E’ una crisi tutta italiana alla quale il Governo cerca di dare risposte contraddittorie, lacerato com’è da visione e strategie incompatibili. Questo Governo è unito solo dalla voglia di sopravvivere e di conservare il potere che esercita con arroganza e con l’occupazione di ogni possibile casella. E’ incapace di operare seriamente per tagliare la spesa pubblica improduttiva e clientelare e finge di abbassare la pressione fiscale. Vedremo :per le imprese si parla di riduzione di IRES ma di contemporaneo ampliamento della base imponibile. Vedo una grande operazione di immagine in cui si vuol tenere assieme tutto e il contrario di tutto. A spese dello sviluppo e contro i più deboli e meno protetti.
11) Per un invito a cena…deve scegliere uno solo dei due…Marta
Vincenzi o Claudio Burlando ?…..Enrico Musso o Claudio Scaiola ?
Alla prima cena Marta Vincenti perchè ha ancora la chance di cambiare qualcosa,mentre Burlando ha ampiamente deluso.
Per la seconda cena mi piacerebbe invitare tutti e due,è proibito ?
12) Pensa che esistano a Genova dei “poteri forti” che condizionano
molte scelte da parte della pubblica amministrazione?
E’ un tema che ho trattato più volte. Penso che a Genova oggi esista un potere politico di sinistra egemone che schiaccia e condiziona i soggetti sociali. Sogno una Genova dove le imprese e la società civile siano i protagonisti! I presunti “poteri forti” non mi spaventano perchè li vedo molto condizionati dalle Istituzioni e dalla politica.
Ultima domanda
La vicenda Burlando ha fatto intendere che per molti politici “i
privilegi della casta” esistano: che giudizio dà e cosa direbbe a chi
spera ancora in una politica fatta di ideali e di pulizia morale?
Qualcosa ho già detto. E’ stato un brutto episodio comunque lo si guardi. Non ne conosco i particolari se non per quanto apparso sulla stampa, alla quale è stato allestito un processo ingeneroso. Quando si incappa in palese disavventure politiche è troppo comodo dare la colpa alla stampa che svolge un ruolo importante. Non c’entrano nè Procure nè Corte dei Conti,ma questi “fatti” e non le “notizie” contribuiscono a radicare nei cittadini la convinzione che la “casta” pretenda privilegi e quindi attizzi il fuoco dell’antipolitica. Sono danni difficilmente recuperabili.
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