GIORGIA MELONI VUOLE USARE IL CASO ALBANIA PER FAR SALTARE IL GOVERNO? IL RETROSCENA DI “REPUBBLICA”: “RACCONTANO DAL CERCHIO MAGICO CHE LA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO È PRONTA A RENDERE LO SCONTRO CON LA MAGISTRATURA SUI MIGRANTI IL TERRENO SU CUI ROMPERE, LUCRARE CONSENSO. PER POTER EVENTUALMENTE EVOCARE LE ELEZIONI, SE LA SITUAZIONE COMPLESSIVA DOVESSE PEGGIORARE (SOPRATTUTTO A CAUSA DI UNA MANOVRA SENZA RISORSE)
QUESTO PERCHÉ CONSIDERA IL PROGETTO DI UN HUB IN ALBANIA POPOLARE, CIOÈ VANTAGGIOSO PER LA DESTRA
Un decreto, nonostante le polemiche. Sfidando tutti: la Corte di giustizia europea, il Colle, i magistrati. Giorgia Meloni non intende fermarsi. Vuole cavalcare il “modello Albania”, difenderlo e rilanciarlo.
Alla vigilia del varo del provvedimento, prevale la sensazione che il testo conterrà direttamente la lista dei Paesi sicuri. Così, almeno, trapela a poche ore dal Consiglio dei ministri: fino all’ultimo tutto può ancora cambiare. Si tratterebbe di una forzatura nella forzatura, perché si definisce con un dl quello che una sentenza ha negato soltanto pochi giorni fa.
Raccontano dal cerchio magico che la presidente del Consiglio è pronta anzi a rendere lo scontro con la magistratura sui migranti il terreno su cui rompere, strappare, lucrare consenso. Da portare addirittura a pretesto per poter eventualmente evocare le elezioni, se la situazione complessiva dovesse peggiorare (soprattutto a causa di una manovra senza risorse).
E questo perché considera il progetto di un hub in Albania straordinariamente popolare, cioè vantaggioso per la destra. «Facessimo un referendum – è il senso dei suoi ragionamenti alla vigilia del Consiglio dei ministri – gli italiani sosterrebbero questo sistema a larga maggioranza».
(da La Repubblica)
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