GLI 007 DEI PAESI EUROPEI SMENTISCONO TRUMP: SECONDO LE AGENZIE DI INTELLIGENCE, I 408 CHILI DI URANIO ARRICCHITO SONO STATI PORTATI IN SALVO DAGLI IRANIANI
INOLTRE, SE L’URANIO NON FOSSE STATO SPOSTATO, SI SAREBBE REGISTRATA UNA FORTE CONTAMINAZIONE DEL TERRENO, DI CUI NON C’E’ TRACCIA
Le valutazioni preliminari di intelligence fornite ai governi europei indicano che le riserve di uranio dell’Iran arricchito ad alti livelli rimangono sostanzialmente intatte dopo gli attacchi statunitensi ai suoi principali siti nucleari. Lo hanno riferito due funzionari al Financial Times, sottolineando che per l’intelligence i 408 chilogrammi di uranio arricchito al 60%, prossimo al livello per uso militare, non fossero concentrati nel sito di Fordow al momento dell’attacco americano dello scorso fine settimana.
Le fonti hanno precisato che i governi dell’Ue sono ancora in attesa di un rapporto di intelligence completo sugli effetti dei raid sull’impianto di Fordow, che è stato costruito in profondità sotto una montagna vicino alla città santa di Qom. Un rapporto iniziale indicava “danni estesi, ma non una completa distruzione strutturale”. Funzionari iraniani hanno ipotizzato che le scorte di uranio siano state spostate prima del bombardamento dell’impianto.
Queste valutazioni mettono in discussione quanto sostenuto dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, secondo cui il bombardamento con le Moab condotto nella notte tra sabato e domenica scorsi ha “annientato” il programma nucleare iraniano.
(da agenzie)
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