GRECIA AL VOTO, COSA DICONO I SONDAGGI: TSIPRAS 28,1% CENTRODESTRA 25,1%
DA 3 A 6 I PUNTI DI VANTAGGIO DI TSIPRAS MA GLI INDECISI SONO MOLTI E IL PREMIER SAMARAS PUNTA SULL’EFFETTO PAURA
A poco più di quattro settimane dal voto, la Grecia inizia a fare i conti con i sondaggi per capire chi governerà il paese dopo il 25 gennaio e tratterà così con la Troika l’uscita dal piano di salvataggio da 240 miliardi.
Le certezze ad oggi sono due: la sinistra di Syriza conserva da tempo un solido vantaggio che oscilla tra i tre e i 6 punti rispetto al centrodestra di Nea Demokratia (Nd).
Ma il numero degli indecisi è ancora altissimo e la partita, sono convinti tutti, si deciderà solo in zona Cesarini.
“Vinceremo noi”, ha ripetuto per incoraggiare i suoi il premier Antonis Samaras che spera di ripetere il miracolo del 2012, quando Nd balzò dal 18,6% del voto di maggio al 29,6% di giugno, aggiudicandosi così il premio di maggioranza di 50 seggi che spetta in base alla Costituzione al partito che arriva primo nelle urne.
Per fare il bis, il presidente del Consiglio si prepara a giocare con una certa spregiudicatezza l’arma del “terrorismo mediatico” come l’ha definito Alexis Tsipras evocando il rischio di un’uscita di Atene dall’euro.
“I greci dovranno scegliere tra l’Europa e il caos” ha già iniziato a ripetere senza sosta.
L’ultimo sondaggio – quello Marc di oggi – dà Syryza al 28,1%, Nd al 25,1%, seguiti da To Potami (Il Fiume, nuovo partito di centro sinistra con il 6,1%), Alba Dorata (5,9%), KKE (il partito comunista al 5,4%), i socialisti del Pasok (4,6%) e gli Indipendenti Greci al 3% seguiti da altre formazioni minori.
Gli indecisi sarebbero ancora il 9,6% dei greci.
Tsipras dovrebbe riuscire a raccogliere tra il 35 e il 38% per ottenere la maggioranza assoluta in Parlamento e riuscire a governare da solo.
Ma ben difficilmente centrerà l’obiettivo. Il calcolo dei seggi, tra l’altro, è complicato dalla legge elettorale: solo i partiti che superano la soglia del 3% ottengono infatti seggi e molte formazioni minori gravitano proprio attorno allo sbarramento rendendo difficile ogni previsione.
Syriza, stando ai sondaggi disponibili oggi, dovrà in ogni caso cercare un alleato con cui governare.
Quello ideologicamente più vicino a Tsipras sarebbe il Kke, ma tra i due partiti (Syriza è nata da una scissione proprio dai comunisti) non ci sono rapporti proprio idilliaci. Più facile quindi che possa cercare intese con Potami e Pasok.
Con il problema però di dover moderare le sue posizioni e affrontare a quel punto i mal di pancia dell’ala più massimalista del suo partito.
L’unico altro partito dichiaratamente anti-troika è la destra nazionalista degli Indipendenti greci che hanno collaborato con Tsipras per mandare a monte l’elezione del presidente della repubblica.
Allearsi per un governo però sarebbe tutt’altra cosa.
Ettore Livini
(da “La Repubblica“)
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