GRILLO SCRIVE, RENZI GLI RUBA IN CASA
LETTERA AI DEPUTATI PD PER CHIEDERE NOMI PER IL QUIRINALE DA FAR VOTARE SUL SITO… INTANTO NUOVA FUGA DA M5S: IN 10 (TRA CUI RIZZETTO E MOLINARI) OGGI TRATTANO AL NAZARENO
La mossa del cavallo, a 5 Stelle.
Una email a tutti i parlamentari del Pd, per snidare Renzi ma anche la minoranza dem: perfino su Prodi, nome non più tabù.
Una svolta, alla vigilia dell’ennesimo smottamento interno, perchè questa mattina dal Movimento se ne andranno almeno dieci parlamentari: dissidenti, che già questa sera saranno al Nazareno per trattare sul Colle con Renzi.
Altri punti per il premier e un’altra emorragia per il M5S che ha già perso per strada 26 parlamentari: eppure voglioso di giocarsi la partita del Quirinale fino in fondo.
Lo hanno confermato Grillo e Casaleggio, scrivendo a tutti i parlamentari democratici una mail in cui chiedono una rosa di nomi per il Colle, da votare sul blog.
“Visto che Renzie non ci dà i nomi li chiediamo al Partito Democratico” aveva twittato sabato sera Grillo, a Festa dell’Onestà appena conclusa.
Ovvero, noi allarghiamo il campo alle minoranze dem, e vediamo chi ci sta.
Detto, e rilanciato ieri, quando a ogni parlamentare dem è arrivata la missiva dei diarchi: “Le chiediamo, dopo averlo chiesto al presidente del suo partito, di esprimere le sue preferenze per i candidati alla presidenza della Repubblica. I nomi proposti dai parlamentari del Pd saranno votati dagli iscritti al M5S on li-ne nei prossimi giorni”.
Non solo. Grillo e Casaleggio auspicano un voto a larghissime intese, già nei primi tre scrutini: “Un’elezione nei primi tre turni con la partecipazione delle forze di opposizione e alla luce del sole è un modo per dare autorevolezza al prossimo presidente della Repubblica come rappresentante di tutta la Nazione e per non confinarlo alla qualifica di nominato”.
Insomma, dall’autarchia delle Quirinarie 2013 a una richiesta di intesa istituzionale.
Ma il messaggio politico è innanzitutto un altro, ed è duplice.
I Cinque Stelle provano per l’ennesima volta a smuovere Renzi, spingendolo a dare almeno un nome potabile.
Ma soprattutto invocano segnali concreti dalla minoranza bersaniana. Un impegno a fare asse su un candidato anti Nazareno, “perchè finora non ci hanno detto nulla neppure a voce” assicura un maggiorente grillino. Che aggiunge: “Ora siamo pronti a valutare anche Romano Prodi”.
Anche se è l’uomo che ha portato l’Italia nell’euro, il fondatore dell’Ulivo, il premier di due governi di centrosinistra.
I 5 Stelle sono consapevoli che è l’unico nome su cui potrebbero davvero convergere con Sel, Civati e appunto bersaniani, se Renzi non uscirà dal recinto del Nazareno.
Il solo che potrebbe complicare i piani del segretario del Pd.
Ma sanno anche che appoggiarlo costerà un prezzo, innanzitutto con tanti attivisti impegnati nella raccolta di firme contro l’euro.
Ieri i cinque del Direttorio ne hanno discusso in una riunione alla Camera.
Raccontano che Alessandro Di Battista e Carlo Sibilia si siano detti favorevoli al Professore, mentre Roberto Fico e Carla Ruocco abbiano manifestato forti dubbi.
Sospeso tra le due posizioni, Luigi Di Maio.
A dire la parola decisiva sarebbero comunque gli iscritti al blog di Grillo.
Proprio il portale dove due anni fa Prodi arrivò settimo nelle Quirinarie, a conferma che una parte del mondo M5S non rifiuta (o non rifiutava) l’ex premier.
Ieri Casaleggio ha sentito più volte Di Battista e Di Maio.
E prima di giovedì l’intero direttorio potrebbe andare a Milano dal “guru”. L’unica certezza, tra mille variabili, è che il M5S ripudia la scheda bianca.
Se non si dovesse arrivare ad alleanze, presenterà comunque un proprio candidato, probabilmente scelto con Quirinarie lampo.
In cui il nome di Prodi potrebbe comunque essere in lizza.
A margine però cresce il nervosismo di diversi tra parlamentari e senatori, che invocano un’assemblea congiunta sul Colle. Per ora non convocata, perchè la linea di Casaleggio è disegnare la rotta con il Direttorio e con i capigruppo Cecconi e Cioffi, evitando una riunione che potrebbe trasformarsi in una polveriera.
Ieri, più di una faccia tirata anche alla Camera, dove nel pomeriggio Renzi incrocia alla buvette i grillini Giulia Sarti e Alfonso Bonafede.
E parte uno scambio di battute. “Voi non venite al Nazareno (per le consultazioni, ndr)? Se volete, noi ci siamo”. La Sarti è pugnace: “Ma se avete già un accordo”. Si va avanti così, fino ai 5 Stelle che profetizzano: “Non ce la fate a fare il presidente”. E Renzi che replica: “Non ce la fate voi”. Il premier se ne va.
Ma oggi “incasserà ” altri esodi dal Movimento. A lasciare il M5S saranno almeno dieci parlamentari, sancendo l’addio con una conferenza stampa alla Camera.
Tra gli uscenti sicuri il senatore Francesco Molinari e i deputati Walter Rizzetto, Tancredi Turco, Aris Prodani e Gessica Rostellato, che ieri ha prenotato la sala per la conferenza. Si dovrebbero aggiungere deputati vicini all’espulso Massimo Artini, forse una senatrice. Dissidenti che minacciavano di uscire da mesi, e che oggi si scaglieranno contro il Movimento “dove si decide tutto dall’alto”.
Oggi potrebbero lanciare tre nomi per il Colle già dai microfoni.
In serata saranno al Nazareno, per le consultazioni.
Luca De Carolis
(da “Il Fatto Quotidiano”)
Leave a Reply