HAI EVASO 500.000 EURO? PAGHI IL 15% E SEI UN MITO SOVRANISTA
LA PROPOSTA DI SALVINI DI CONDONARE I GRANDI EVASORI E I MAL DI PANCIA DEL FU PARTITO DEGLI HONESTI
Bozza del decreto fiscale, pagina 20: articolo ‘Flat tax e dichiarazione integrativa’.
È il pilastro del condono. Dopo la dicitura, uno spazio bianco. Nessun testo.
La bozza reca la data di venerdì, ore 12. Il testo è stato redatto dai tecnici del Tesoro per provare a dare un appoggio alla trattativa, in salita, tra Lega e 5 Stelle.
Le agenzie rilanciano la bozza, tra cui la previsione della Ragioneria generale dello Stato che parla, per il 2019, di una terza edizione della rottamazione con gettito zero. È in quelle ore che Matteo Salvini decide di forzare la mano. Il rischio è che la pace fiscale si trasformi in un flop.
I tecnici della Lega mettono a punto gli ultimi dettagli per la versione massimalista, rilanciata stamattina: pagamento del 15% del dovuto al Fisco con un tetto fino a 500mila euro.
L’accordo con i 5 Stelle, però, è ancora da mettere in piedi. Il condono è in alto mare.
Il testo di venerdì è oramai un testo incompleto e superato. Incompleto perchè manca il cuore della strategia di Salvini, che oggi viene esternata con chiarezza: la pace fiscale riguarderà tutti i debiti “fino a 500mila euro” e sarà un intervento “a saldo e stralcio”, non solo su interessi e sanzioni ma anche “sul capitale”.
In pratica il contribuente potrà presentare una dichiarazione integrativa all’Agenzia delle Entrate per dichiarare i redditi evasi nel periodo che va dal 2013 al 2017. Pagherà il 15% del dovuto e il maxi-sconto non riguarderà solo le sanzioni e gli interessi, ma anche la voce principale del debito che si ha con il Fisco.
Questo è l’impianto che vuole la Lega, ma i pentastellati faticano, e tanto, a mandare giù questo boccone indigesto.
Oltre al livello del tetto di 500mila euro, c’è anche la questione dell’aliquota, fissata al 15%. “Il punto politico lo faranno Salvini e Di Maio, ma i nostri colleghi di governo devono capire che un tetto inferiore è troppo basso”, rivela una fonte leghista.
Le frizioni sono concentrate anche sull’ammontare dello sconto che prevede lo schema del saldo e stralcio. Secondo quanto apprende Huffpost, il 15% a cui punta la Lega è la media dell’importo che dovrà corrispondere il contribuente: media che si ottiene da tre aliquote (al 6%, al 10% e al 25%) che terranno conto delle differenti situazioni reddituali e patrimoniali.
(da “Huffingtonpost”)
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