HANNO RUBATO IL PALLONE AL BAMBOCCIONE: “NIENTE MOGHERINI? ALLORA PROPONGO D’ALEMA”
RENZI RIDICOLIZZA L’ITALIA: PRIMA PROPONE UNA INESPERTA, POI STIZZITO DICE NO ALLA IPOTESI ENRICO LETTA AVANZATA DALLA MERKEL E DA VAN ROMPUY
Troppo giovane, troppo inesperta e troppo gradita a Putin e “all’Est” per prendere il posto di Catherine Ashton come alto commissario agli affari Esteri (la cosiddetta lady Pesc).
Il Wall street Journal stronca il ministro degli Esteri Federica Mogherini e Renzi rilancia sul “nemico” Massimo D’Alema per una candidatura in Europa.
Se la Mogherini è bruciata, è lo stesso Renzi a fare il nome di Massimo D’Alema.
Il ragionamento, ricostruito in un retroscena del quotidiano la Repubblica sarebbe stato oggetto di una lunga serie di telefonate tra il premier italiano, Angela Merkel, Van Rompuy e Hollande.
L’assunto è che il ruolo — dopo il via libera bipartisan a Juncker — spetta in primo luogo all’area socialista, e in secondo luogo all’Italia, stando al peso uscito dalle urne. In questo scenario il premier non è disposto a passi indietro.
Soprattutto di fronte al nome offerto per controbilanciare il no a Mogherini: quello di Enrico Letta, su cui le diplomazie internazionali sarebbero state disposte a un passo indietro.
Letta, è il ragionamento condiviso, ha il mix di esperienza internazionale e curriculum per ricoprire il ruolo.
Di certo però non ha l’appoggio del presidente del Consiglio con il quale i rapporti non sono mai stati semplici nè prima nè dopo “l’avvicendamento” a Palazzo Chigi.
In questo quadro, Renzi incontrerà stasera gli altri leader europei e continuerà a insistere per dare all’ex nemico della rottamazione uno scranno in Europa.
Su D’Alema pesano molto, tuttavia, le posizioni storicamente “socialiste” nel conflitto in Medio Oriente che fanno storcere il naso soprattutto dall’altra parte dell’Atlantico. Il rischio è che in mancanza di un nome condiviso, lo scranno di Lady Pesc possa essere sfilato ai socialisti e andare ai popolari.
E l’Italia del 40,8% del bamboccione Renzi resti a bocca asciutta.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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