HILLARY VOLA NEI SONDAGGI, 52% A 38%
IL REPUBBLICANO RYAN: “NON DIFENDERO’ PIU’ TRUMP, CERCHIAMO DI SALVARE I CANDIDATI REPUBBLICANI AL CONGRESSO”
Secondo un nuovo sondaggio Nbc/Wsj, realizzato dopo la diffusione del video con le frasi sessiste di Donald Trump ma prima del secondo faccia a faccia televisivo tra i candidati alla successione di Obama alla Casa Bianca, Hillary Clinton accresce considerevolmente il vantaggio sul rivale.
La rilevazione, condotta tra sabato e domenica, evidenzia come la candidata democratica goda del 46% delle preferenze, mentre Trump sarebbe al 35%.
Il sondaggio è stato condotto su base nazionale tra i probabili elettori e rispetto alla corsa ancora a quattro, ovvero con il candidato libertario Gary Johnson che registra il 9% dei consensi e la candidata dei Verdi Jill Stein cui va il 2%.
Il distacco di Clinton da Trump risulta poi ancora più ampio quando nel sondaggio si prospetta soltanto la sfida a due, in cui la ex first lady risulta in testa con il 52% mentre Donald Trump è al 38%, con 14 punti percentuali di distanza.
In attesa di capire attraverso la demoscopia quanto, al di là dei commenti degli analisti, il nuovo dibattito abbia inciso sulle percentuali del consenso, una nuova tegola cade sul capo di Trump.
Lo speaker repubblicano della Camera, Paul Ryan, non ritira ufficialmente il suo endorsement al candidato del suo partito. Semplicemente, smetterà di difenderlo.
E’ quanto emerge – secondo alcuni media come Politico e The Hill – dalla riunione a porte chiuse che Ryan ha avuto in mattinata con i deputati del Grand Old Party. Più tardi, l’ufficio di Ryan precisa che le parole dello speaker non costituiscono “nè un ritiro dell’endorsement a Trump nè l’ammissione che Clinton vincerà “.
Nonostante la precisazione, Trump reagisce con un tweet al vetriolo: “Paul Ryan dovrebbe dedicare più tempo a equilibrare il bilancio, all’occupazione e all’immigrazione illegale, non sprecarlo combattendo il candidato repubblicano”
Ryan, che nei giorni scorsi si era detto “disgustato” dalle frasi volgari e sessiste pronunciate da Trump in un video riemerso dal passato, avrebbe sottolineato comunque la necessità di fare tutto il necessario per la vittoria del candidato e la conquista della Casa Bianca da parte dei repubblicani.
Ma ha aggiunto che da questo momento lui avrebbe concentrato i suoi sforzi sull’obiettivo di mantenere la maggioranza dei repubblicani al Congresso.
Perchè, ed è comune preoccupazione nel Ogp, le ripetute cadute di Trump rischiano di far perdere al partito anche le elezioni e il controllo della Camera.
Uno dei presenti alla riunione ha spiegato che Ryan non ha manifestato l’intenzione di ritirare il suo sostegno a Trump, ma di non volerlo più difendere “per i prossimi 30 giorni”, preferendo fare campagna per i candidati del Ogp al Congresso e “dedicare ogni sua energia ad assicurarsi che a Hillary Clinton non sia consegnato un assegno in bianco attraverso un Congresso controllato dai democratici”. Un altro testimone riporta che lo speaker avrebbe consigliato ai presenti di “operare nei vostri distretti nel modo migliore per il vostro interesse”.
L’8 novembre, infatti, oltre all’elezione del nuovo presidente degli Usa, si cambiano tutti i 435 deputati della Camera dei Rappresentanti (al momento sono 247 repubblicani e 188 democratici) e 34 senatori (24 sono repubblicani e 10 democratici) su 100 (54 sono repubblicani, 44 democratici e due indipendenti che hanno sempre votato con l’Ogp), oltre a 12 governatori ( 7 repubblicani e 5 democratici) su 50.
(da “la Repubblica“)
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