I RIMBORSI AI PARTITI PER LE REGIONALI: 58 MILIONI AL PDL, 56 AL PD, 26 ALLA LEGA, 15 ALL’IDV,12 ALL’UDC, 5 A SIN.ECO.
RENDONO ANCHE LE LISTE DEI GOVERNATORI: 6,5 MILIONI ALLA POLVERINI, 1 MILIONE A PALESE E SCOPELLITI, 0,8 ALLA BONINO, 0,6 ALLA BRESSO, 0.5 A BIASOTTI, 0,3 A BURLANDO…..ANCHE I GRILLINI RICEVERANNO 1,7 MILIONI DI EURO
Mentre gli italiani stanno cercando ancora di capire chi abbia vinto e chi perso in questa competizione elettorale regionale, all’interno dei partiti si sono messe in moto le calcolatrici, non più per elaborare percentuali di votanti o voti di preferenza, ma più prosaicamente per calcolare le cifre dei rimborsi elettorali di pertinenza.
Una cifra globale vicina ai 200 milioni di euro suddivisa tra le varie liste in base ai voti raccolti, purchè si sia raggiunto il quorum stabilito.
Questa gara ai rimborsi vede al primo posto il Pdl con poco più di 58 milioni di euro, nonostante il taglio subito nella provincia di Roma.
Vicenda che ha favorito la Lista Polverini che dovrebbe quindi ricevere 6,5 milioni di euro a sua volta.
Al secondo posto troviamo il Pd con 56,3 milioni, frutto del bottino di voti raccolto nelle 13 regioni.
Un exploit economico lo ottiene la Lega Nord, rispetto a cinque anni prima: 26,3 milioni di euro che la pone al terzo posto.
Economicamente il Carroccio vale quasi il doppio dell’Italia dei Valori, anche se il partito di Di Pietro il bottino lo conquista in tutte le regioni in cui si è votato e non solo nelle regioni del Nord.
Alla Lega arrivano 3 milioni di euro conquistati in Emilia Romagna e Toscana e 1,5 milioni racimolati in Liguria, Marche ed Umbria.
L’Idv conquista il quarto posto con 15,2 milioni di euro, seguito dall’Udc di Casini con 12 milioni di euro.
Non ha da lamentarsi questa volta neanche la sinistra radicale nelle sue varie formazioni.
Grazie a Nichi Vendola nelle casse di Sinistra Ecologia e Libertà finiscono 5,1 milioni di euro di rimborsi pubblici, ma arriva ossigeno anche per Rifondazione comunista con 3,2 milioni.
I Verdi hanno raggiuntomil quorum in Toscana e in Lazio e portano a casa circa 1 milione.
A sorpresa la lista “cinque stelle” di Grillo, che ha ottenuto ottimi risultati in diverse regioni e seggi in Piemonte ed Emilia, avrà diritto a un rimborso di 1,7 milioni.
Ma come vi abbiamo detto altri rimborsi saranno appannaggio delle liste dei governatori: a parte il caso eclatante della Lista Polverini con 6,5 milioni, non se la passano male neanche Rocco Palese in Puglia e Giuseppe Scopelliti in Calabria con 1 milione a testa.
Segue la Lista Bonino in Lazio con 0,8 milioni, la Bresso in Piemonte con 0,6, Sandro Biasotti e Claudio Burlando in Liguria con rispettivamente 0,6 e 0,4 milioni di euro.
Quanto poi questi rimborsi corrispondano ai soldi effettivitamente spesi è una cosa del tutto ipotetica.
Solitamente i soldi realmente spesi sono un terzo di quelli che vengono “rimborsati” alla varie scadenze elettorali: si è fissata una quota volutamente alta per farci la cresta insomma.
Per i piccoli partiti, i rimborsi rappresentano un minimo di ossigeno per il mantenimento delle strutture, per i maggiori un ulteriore incentivo a spendere in grande e ad americanizzare la comptezione elettorale.
I posti a tavola sono tanti e si cerca insomma di non scontentare nessuno.
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