IL 67% DEGLI ITALIANI NON VUOLE USCIRE DALLA UNIONE EUROPEA, SOLO IL 22,6% E’ FAVOREVOLE
RAPPORTO CENSIS: APPENA IL 30,6% VUOLE LA CHIUSURA DELLE FRONTIERE
Il cinquantesimo rapporto Censis sulla situazione sociale del paese disegna un paese sostanzialmente fermo, che si sostiene sui risparmi degli anni precedenti ma non li investe.
Dal 2007 a oggi gli italiani hanno accumulato 114 miliardi di euro di liquidità aggiuntiva tenuta come riserva nell’incertezza del domani. E più delle cifre, sono le “età ” dei patrimoni a ritrarre il potenziale perso o sprecato che dir si voglia del Paese.
Le risorse sono per lo più nelle mani degli anziani.
L’ultimo rapporto firmato da Giuseppe De Rita, storico presidente dell’istituto, che oggi ha annunciato che l’anno prossimo non sarà più lui a presentarlo, racconta tra l’altro che + nata una “seconda era del sommerso” che punta, dal risparmio cash alla sharing economy, alla “ricerca di più redditi”.
Fenomeno diverso da quella degli anni ’70 che apriva a “una saga di sviluppo industriale e imprenditoriale”, perchè si tratta di una “arma di pura difesa”.
Negli ultimi due anni, “pur se segnati da una “diffusa sensazione di impoverimento”, “c’è stata una grande esplosione dei comportamenti volti all’accumulazione di redditi, di risparmi, di patrimoni e alla decisa volontà di farli ulteriormente fruttare”.
Si va dall’attuazione di “una puntuale politica del risparmio” all’esplosione “negli ultimissimi anni di un grande risparmio cash”: dall’inizio della crisi gli italiani hanno accumulato un incremento di cash pari a 114,3 miliardi di euro: una montagna di denaro ‘tenuta sotto il materasso’ soprattutto per paura.
In Italia non prende quota il populismo neonazionalista come accaduto in altri Paesi, visto che l’uscita dall’Unione trova contrario il 67% degli italiani e favorevole solo il 22,6% , con un 10,4% di indecisi.
E’ favorevole al ritorno alla lira il 28,7% contro un 61,3% di contrari, è favorevole alla rottura del patto di Schengen e alla chiusura delle frontiere italiane solo il 30,6%), contrario il 60,4%.
(da agenzie)
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