IL CASO DELLA TARGA A GIUSEPPINA GHERSI DIVIDE ANCHE IL CENTRODESTRA: LA SINDACA DI SAVONA SI SFILA E NON VA A NOLI
A SINISTRA NON AMANO AMMETTERE CHE TRA I PARTIGIANI CI FOSSERO DEI DELIQUENTI COME AMPIAMENTE PROVATO DAGLI STORICI (E INFATTI INTERVENNE TOGLIATTI PER PORRE FINE AGLI ECCIDI)
Una bufera di reazioni e polemiche, con associazioni che protestano e schieramenti politici che si dividono.
La notizia pubblicata da Il Secolo XIX sull’iniziativa del Comune di Noli, che ha deciso di intitolare una targa in memoria di Giuseppina Ghersi, tredicenne violentata e uccisa da partigiani savonesi dopo la Liberazione, ha scatenato una ridda di opinioni e interpretazioni, anche sui social.
A sinistra, dove hanno fatto scalpore le parole di critica all’Anpi dell’ex dirigente della Cgil, Bruno Spagnoletti, le posizioni sono diverse.
Per il segretario provinciale del Pd, Giacomo Vigliercio, e quello cittadino, Barbara Pasquali, il giudizio «è certamente di condanna contro le torture, le violenze e la fucilazione di una ragazzina di 13 anni, quale era la Ghersi all’epoca. Ma altrettanto condanniamo ogni tipo di strumentalizzazione della morte di questa povera ragazzina in chiave politica dai nostalgici del fascismo.L’episodio non fa e non deve far venir meno il giudizio storico su Resistenza e antifascismo».
Sulla questione, dopo le parole del presidente Samuele Rago, ieri è tornata anche l’Anpi, per la quale «la pietà per una giovane vita violata e stroncata non allontana la sua responsabilità per la scelta di schierarsi ed operare con accanimento a fianco degli aguzzini fascisti e nazisti. Se qualcuno vuole fare qualcosa per la sua memoria dovrebbe vigilare ed agire per impedire che il fascismo risollevi la testa».
Un’altra associazione partigiana, “Fischia il vento”, guidata da Giuliano Arnaldi, annuncia: «Se il 30 settembre verrà davvero inaugurato questo cippo, saremo presenti, muniti delle tante fotografie dei troppi ragazzini trucidati dai repubblichini e dai loro alleati: non è una operazione di umana pietà , ma un tentativo di legittimare un passato di cui dovremmo vergognarci».
Anche Rifondazione comunista protesta: per il segretario provinciale Fabrizio Ferraro «forse l’uccisione della Ghersi poteva pure essere evitata» ma «dimenticare il contesto storico è un clamoroso errore»
Un’accusa che per Roberto Nicolick, ex professore in pensione che ha “riletto” la storia della Resistenza a Savona, «pare davvero ridicola. Fu rapita, segregata, violentata e infine assassinata con un colpo alla nuca. Continuare a negare l’umanità di questa ragazzina equivale a giustificare i gesti orrendi che lei dovette subire, significa negare la civiltà ».
Anche nel centrodestra le posizioni sono diverse. Il sindaco di Savona, Ilaria Caprioglio, che non parteciperà alla celebrazione a Noli in ricordo della concittadina Ghersi, anche se non è escluso che qualcuno da Palazzo Sisto possa presenziare, chiede di evitare strumentalizzazioni.
«La politica non può e non deve permettersi di dare letture strumentali della storia — spiega -. È indegno che si faccia ulteriore scempio sulla drammatica morte di una bambina: la storia è materia degli studiosi e degli storici. Ritengo sia arrivato il momento di dare spazio al silenzio, anzichè ai litigi, affinchè riaffiori la voce della coscienza collettiva che stigmatizzi le violenze perpetrate dalla barbarie dell’essere umano».
Chi il 30 settembre sarà a Noli è il capogruppo in Regione di Forza Italia, Angelo Vaccarezza, sempre presente alle commemorazioni per la Ghersi. «Sarò a Noli, come sono sempre stato alla commemorazione al cimitero di Zinola, per ricordare Giuseppina — spiega -. Ci sarò perchè sono un padre, e non capisco come ogni padre non possa ricordare un evento del genere».
(da “il Secolo XIX”)
Leave a Reply