IL FILO DI ARIANNA
IL VITTIMISMO E’ LA RELIGIONE NAZIONALE DI CUI GIORGIA MELONI E’ LA SACERDOTESSA. E’ IL MODO MIGLIORE PER TENERSI A GALLA
Giorgia Meloni che dal pulpito di partito afferma «Arianna è sempre stata penalizzata dall’essere mia sorella» mi ha riportato alla mente lo sfogo di un giovane Silvio Berlusconi (non era ancora entrato in politica) con un gruppo di cronisti al seguito.
Un insegnante — «probabilmente comunista o interista», diceva lui — aveva dato un brutto voto a sua figlia. «Voi cosa fareste al mio posto? Lo chiamereste o no per lamentarvi dell’ingiustizia? Perché è evidente che ha punito mia figlia per colpire me».
Scendendo parecchi gradini nella scala del fatturato, non esiste professionista, commerciante o artigiano di successo, ma anche non di successo, che non pensi che suo figlio o suo fratello abbiano avuto la carriera mortificata dal fatto di essere suo figlio o suo fratello.
Tranne rarissime eccezioni, ogni famiglia si vive come un fortino assediato, i cui membri pagano un prezzo altissimo alla maledizione di appartenere allo stesso clan. Eppure, chi scruta la scena da uno qualsiasi degli altri fortini vede una realtà opposta: per lui il penalizzato è un privilegiato, al quale sono state concesse opportunità e scorciatoie ingiustamente negate ai suoi cari. Se ci pensate, ad accomunare entrambi i punti di vista è il vittimismo, autentica religione nazionale di cui Giorgia Meloni è abile sacerdotessa, e che consiste nel ritenersi sempre dalla parte avversa della corrente: il modo migliore, almeno in Italia, per rimanere a galla.
(da Il Corriere della Sera)
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