PARENTI D’ITALIA: LA CATENA DI FAMIGLIA DI MELONI E FDI
ANCHE NELLE REGIONI E’ UN FIORIRE DI FRATELLI, MOGLI E NIPOTI… UNA TRUPPA AFFAMATA CHE DA ANNI ASPETTAVA DI ACCOMODARSI A TAVOLA
Giorgia Meloni parla di “fango” contro il suo partito, difende la sorella Arianna e accusa la stampa di inventarsi un familismo che, assicura la premier, dentro Fratelli d’Italia non esiste. In realtà basta dare un’occhiata in giro per l’Italia per rendersi conto che i casi di “parenti illustri” non si fermano agli episodi più noti, ovvero l’asse tra le sorelle Meloni e Francesco Lollobrigida, ministro e cognato di Giorgia, o alla recente nomina di Rocco Bellantone, parente del sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, all’Istituto superiore di sanità. Nelle Regioni e nelle città, come in Parlamento, ci sono almeno 20 nomi con parenti illustri, in un elenco necessariamente incompleto ma che qui racchiude i profili più noti.
Nord. La Lombardia è feudo di Ignazio La Russa e infatti assessore in Regione è suo fratello Romano, “imposto” al governatore Attilio Fontana. Non solo: Geronimo, uno dei figli del presidente del Senato, ha fatto fortuna e guida da anni la sezione milanese di Aci; mentre il genero di Romano è l’onorevole Marco Osnato, a sua volta punto di riferimento di FdI al Nord.
In Lombardia è tornato in auge pure l’ex forzista Mario Mantovani, uscito assolto da una pesante inchiesta giudiziaria. Mentre era alle prese coi processi, è emersa la figlia Lucrezia, oggi al secondo mandato da deputata con FdI.
A Torino c’è un altro parente nobile: il capogruppo in Comune è Giovanni Crosetto, il cui cognome è lo stesso del più noto zio Guido, ministro della Difesa e fondatore del partito. Sempre in Piemonte, da tenere d’occhio è l’ascesa della famiglia Pozzolo, perché Emanuele è stato eletto a settembre alla Camera e sua moglie, Martina Miazzone, è consigliera a Vercelli e il suo nome circola spesso come possibile assessore in Comune. In Regione c’è invece Maurizio Morrone, con un curriculum da consigliere e da assessore ma pure ex marito di Augusta Montaruli, uno dei volti più noti di FdI al Nord e anche lei eletta in Piemonte prima di arrivare in Parlamento.
Se si passa da Biella si trova poi Francesca Delmastro Delle Vedove, sorella del sottosegretario Andrea: è sindaca nel paese di Rosazza e ha provato la corsa a presidente della Provincia, senza riuscire a farsi eleggere. Non è finita. Il sindaco di Pordenone è Alessandro Ciriani, fratello del ministro Luca. Entrambi hanno cominciato militando nel Movimento Sociale Italiano e in Alleanza Nazionale, prima di entrare nel Popolo della Libertà e infine in FdI.
In Liguria Manuela Sasso, consigliera provinciale di Imperia, è compagna del senatore Gianni Berrino. E una coppia c’è anche in Emilia-Romagna, dove Giorgia Manghi, già candidata a Reggio e portavoce del movimento giovanile, è la compagna di Gianluca Vinci, deputato di FdI.
Centro. L’Abruzzo è uno dei più antichi feudi dei meloniani, che qui possono contare sul governatore Marco Marsilio. Ma anche sua moglie, Stefania Fois, si dà da fare col partito, quale fedelissima dell’ala vicina a Fabio Rampelli. Da dicembre scorso, Fois è capo segreteria della presidenza della commissione Trasporti della Camera, guidata dal Fratello d’Italia Salvatore Deidda. Rampelliano, se non altro per motivi familiari (è il cognato di Fabio) è pure Marco Scurria, già eurodeputato e poi nello staff di Marsilio, prima di entrare in Senato alle ultime politiche.
Gode invece di un incarico interno al partito Piermarco Silvestroni, figlio del deputato Marco (braccio destro di Lollobrigida) già attivo nelle campagna elettorali nel Lazio e responsabile locale del movimento giovanile di FdI. Tocca invece tornare in Abruzzo per seguire le gesta di Vittorio Catone, il cui nome non dirà granché a livello nazionale eppure trattasi del nipote di Giampiero Catone, che la strada di alcuni meloniani l’ha incrociata negli anni di Fli accanto a Gianfranco Fini. Catone jr. è stato nominato nel 2021 alla presidenza della società dell’aeroporto di Pescara Saga, controllata dalla Regione Abruzzo. Militante da tempo è poi Laura Marsilio, già consigliera e assessora a Roma (giunta Alemanno) e adesso dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, accidentalmente sorella di Marco Marsilio. Il suo ex marito, Pierpaolo Terranova, a sua volta è storico militante di FdI e già dirigente del partito a Roma.
Sud. In Campania svetta la dinasty della famiglia Schifone. Marta Schifone è alla prima legislatura alla Camera con FdI e proverà a seguire le orme del padre, Luciano, esponente di lunga data del Msi poi passato ad An e FdI, già consigliere comunale a Napoli, consigliere e assessore regionale e europarlamentare. Oggi Luciano Schifone è tra i consiglieri del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Figlio d’arte è pure un altro eletto di FdI in Campania, ovvero il senatore Sergio Rastrelli, la cui passione politica deriva dal padre Antonio, dirigente missino ormai scomparso da quattro anni.
La Puglia attende invece di dare altre soddisfazioni ai Gemmato. Sistemato Marcello, sottosegretario alla Salute, aspetta nuovi incarichi suo fratello Ninni, per 10 anni – fino al 2022 – sindaco a Terlizzi (provincia di Bari).
C’è poi la Sicilia a riservare casi grotteschi. In assemblea regionale siede Giusi Savarino, che ha ritrovato il banco del marito Giuseppe Catania. Alla Camera è stato nel frattempo eletto Giovanni Luca Cannata, per due mandati sindaco di Avola (Siracusa). La guida del Comune è però rimasta in famiglia, perché la nuova sindaca è Rossana Cannata, sorella di Luca ed ex parlamentare regionale.
L’intreccio ricorda quello di un’altra famiglia siciliana da non sottovalutare: Ruggero Razza era assessore alla Salute nella giunta di Nello Musumeci, ma nel 2021 si era dovuto dimettere dopo alcuni scandali. Tempo qualche mese e del rimpasto di giunta ha però beneficiato Elena Pagana, moglie del dimissionario Razza premiata con l’assessorato all’Ambiente. come se nulla fosse. Degno esempio della catena di potere familiare dentro Fratelli d’Italia, pur con buona pace di Giorgia Meloni e delle sue accuse alla stampa.
(da Il Fatto Quotidiano)
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